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Concluso il ciclo di formazione su “migrazione e vulnerabilità psichica”

pubblicato il 13/03/2018 11:01, ultima modifica 13/03/2018 11:01
Il ciclo d'incontri è stato organizzato da Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara e Cooperativa sociale Camelot

Ferrara, 13 Marzo 2018.  Con l’ultimo appuntamento del 7 marzo scorso, si è concluso il ciclo di tre incontri di formazione “Migrazione e vulnerabilità psichica: esperienze di cura transculturali nei contesti di accoglienza” organizzato da Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara e Cooperativa sociale Camelot, nell’ambito del progetto “Start-ER – Salute Tutela e Accoglienza per Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale in Emilia-Romagna” realizzato  con il  Fondo Asilo Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno.

Il corso, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone ad ogni incontro, era rivolto al personale della Salute Mentale, del Dipartimento Cure Primarie e degli enti gestori che si occupano dell'accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale (RTPI) e protezione per motivi umanitari presenti nella provincia di Ferrara.

L’intento del percorso è stato quello di dare strumenti informativi e formativi agli operatori che si trovano ad affrontare le vulnerabilità psicologiche dei migranti e a confrontarsi quotidianamente con gli aspetti più complessi di questo fenomeno.

La formazione congiunta di personale sanitario e socio sanitario con operatori del Terzo Settore ha avuto inoltre l’obiettivo di stimolare una riflessione comune sulla costruzione di azioni efficaci nell’erogazione dei servizi, partendo dalla condivisione di buone prassi territoriali per valorizzare metodologie stabili nella presa in carico di persone a forte rischio di vulnerabilità psichica.

L’iter formativo coordinato dalla AUSL di Bologna come capofila regionale, rientrava, nel suo complesso, fra le azioni del progetto Start-ER, iniziato a settembre 2016 e in conclusione a fine marzo 2018.

Il progetto, oltre alle azioni formative, ha permesso di sperimentare l’implementazione dei servizi di tutela dei RTPI in condizioni di vulnerabilità post-traumatica o con grave disagio sanitario, attraverso il rafforzamento delle competenze dei servizi pubblici in materia di individuazione, emersione e presa in carico della vulnerabilità e attraverso l’attivazione di percorsi di screening e presa in carico specialistica dei beneficiari sin dal momento successivo al trasferimento sul territorio regionale.

Il progetto, pur erogando servizi di supporto individuale ai beneficiari declinati non solo sulle loro specifiche esigenze di cura e riabilitazione ma anche in base ai contesti territoriali, ha mirato a sistematizzare una metodologia di lavoro che – partendo dall’analisi, dalla valutazione e dalla valorizzazione delle esperienze maturate localmente – fosse applicabile a livello comune e sostenibile sul lungo periodo.

Il primo incontro formativo, tenutosi mercoledì 7 febbraio, è stato  sviluppato il tema: “Migrazioni e territorio: il sistema di accoglienza a Ferrara”. Nel secondo, mercoledì 21 febbraio, si è affrontato il tema: “Variabili culturali nelle esperienze di cura: prospettive sul trauma”. Mercoledì 7 marzo si è concluso con una giornata dedicata a “Pensare e agire situazioni cliniche transculturali: l’intersezione tra buone prassi e servizi territoriali”; tutti gli incontri si sono tenuti presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico “Vittorio Bachelet” in via Monsignor Ruggero Bovelli 7/13 a Ferrara e sono valsi per l’accreditamento ECM.

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