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Morte improvvisa nello sport

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pubblicato il 16/05/2018 14:30, ultima modifica 17/05/2018 11:50
La morte improvvisa negli atleti: realtà e realtà percepita di un evento così eclatante. L’arresto cardiaco su campi da gioco: quali strategie di primo intervento e come lo sport può essere prevenzione della morte improvvisa cardiaca. Sono i temi che saranno presentati durante il convegno in programma il 19 maggio 2018.che si terrà a Comacchio a Palazzo Bellini e anticipati agli organi della stampa questa mattina.

Ferrara, 16-05-2018. “E’ necessario agire e fare tutto il possibile per evitare le condizioni e i fattori di rischio in tutti i contesti, e questo è sicuramente uno dei settori che ha la priorità”. Claudio Vagnini, direttore Generale dell’Azienda Usl di Ferrara, in primo luogo evidenzia come la prevenzione sia fondamentale in particolar modo nel settore sportivo e come sia importante che tutti siano attenti per aiutare a far passare le giuste informazioni. “Il Convegno ha lo scopo di informare quanti sono del settore e l’opportunità di far luce e dare visibilità ad un contesto rimasto in ombra per tanto tempo.

“Quello di sabato è il 5° convegno  che si è organizzato sul territorio provinciale rivolto a  Società sportive, a chi pratica sport e alla  popolazione proprio per dare le corrette informazioni su un tema molto sentito”. Biagio Sassone, direttore della cardiologia – UTIC dei presidi Ospedalieri dell’Azienda Usl di Ferrara, ricorda inoltre che è importante dare anche la giusta dimensione del problema. “Nel nostro Paese grazie al protocollo unico di  screening si è avuto negli ultimi 20 anni una riduzione della morte improvvisa del 90%” .

Raffaella Giagnorio, Medico Sociale della S.P.A. L. Ferrara, conferma infatti che dal 1982 la morte improvvisa nello sportivo ha avuto un notevole calo grazie agli importanti e numerosi controlli sanitari a cui sono sottoposti gli sportivi. “Diventa però importante anche saper fare le cose giuste al momento giusto proprio per quelle situazioni che non possono essere presidiate dallo screening. Quindi saper fare le manovre rianimatori in caso di bisogno come avere persone adeguatamente formate ad usare i defibrillatori, la presenza di questi in tutti i contesti sportivi e la loro manutenzione periodica”.

Ettore Ferroni, Responsabile Scientifico Ass. ACTI - Cardiotrapiantati - e medico di medicina Generale, ricorda infine, come “l’Associazione cardiotrapiantati, che conta 330 iscritti, nasce proprio con l’intento di sensibilizzare la popolazione sulle malattie cardiovascolari e come prevenirle. In occasione del convegno che si terrà sabato a Comacchio, in questo caso sono stati coinvolti gli studenti dell’Istituto Remo Brindisi che presenteranno menù adatti a chi vuole fare sport. Il coinvolgimento dei giovani, proprio perché convinti che - un giovane sano sarà anche un anziano sano”.

In Italia, circa 60.000 persone l’anno muoiono improvvisamente per arresto cardiaco. Una regolare attività fisico-sportiva, sebbene rappresenti una delle più importanti misure di prevenzione contro le malattie cardiocircolatorie, può aumentare il rischio di morte improvvisa da arresto cardiaco in soggetti, anche molto giovani, che sono portatori, a loro insaputa, di un problema cardiaco. Questo spiega perché le cronache, anche recenti, riportano di frequente casi di giovani atleti, apparentemente sani, che muoiono improvvisamente durante una competizione sportiva o un allenamento che, in alcuni casi, con l’intervento immediato e una defibrillazione precoce dei soccorritori sì è permesso all’atleta di sopravvivere. Il Decreto Balduzzi introduce, infatti, per la prima volta rispetto ai riferimenti normativi precedenti, aspetti che puntano alla diffusione di una cultura del primo intervento sull’arresto cardiaco che spesso è mancata impedendo che si attivasse la sequenza delle manovre di rianimazione che culminano con la defibrillazione dell’aritmia cardiaca responsabile della maggior parte dei decessi.

L’evento, curato da Biagio Sassone, Direttore Unità Operative di Cardiologia-UTIC, Presidi Ospedalieri  AUSL Ferrara, rientra nel solco della campagna di sensibilizzazione, promossa già da alcuni anni sia dal Parlamento Europeo sia dal Ministero della Salute Italiano, sul problema dell’arresto cardiaco e delle defibrillazione precoce. In modo specifico sarà affrontato il problema dell’arresto cardiaco durante l’attività sportiva e delle misure di prevenzione previsti dal Decreto del Ministero della Salute del 24 aprile 2013 (Decreto Balduzzi), che ha introdotto per le società sportive l’obbligo di dotarsi del defibrillatore semiautomatico e di personale adeguatamente preparato all’uso.

L’obbligo di dotarsi del defibrillatore semiautomatico e di personale adeguatamente preparato all’uso è in vigore da Febbraio 2014 per le società sportive professionistiche, mentre, per le società sportive dilettantistiche il termine è  previsto dalla legge dal Febbraio 2016.

PROGRAMMA

09.30 Saluto delle Autorità. Claudio Vagnini. Dirett ore Generale AUSL Ferrara.  Marco Fabbri. Sindaco del Comune di Comacchio

09.45 Presentazione del convegno Dott . Biagio Sassone. Direttore Unità Operati ve di Cardiologia-UTIC, Presidi Ospedalieri, AUSL Ferrara

Dott . Ettore Ferroni. Responsabile Scientifico ACTI

10.00 Morte improvvisa negli atleti : realtà e realtà percepita Dott . Biagio Sassone. Direttore Unità Operati ve di Cardiologia-UTIC, Presidi Ospedalieri, AUSL Ferrara

10.20 Arresto cardiaco sui campi da gioco: strategie di primo intervento. Dott . Daniele Cariani

Responsabile Strutt ura Semplice P.S., Ospedale SS.ma Annunziata, Cento, AUSL Ferrara

10.40 Lo sport come prevenzione della morte improvvisa cardiaca. Dott . Giovanni Pasanisi

Responsabile Servizio di Riabilitazione Cardiologica, Ospedale del Delta, Lagosanto, AUSL Ferrara

Ore 11 TAVOLA ROTONDA

Gli obblighi per le società sporti ve in materia di defi brillazione: il “Decreto Balduzzi”  

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