La preservazione della fertilità: la maternità dopo la diagnosi di tumore
“La preservazione della fertilità: la maternità dopo la diagnosi di tumore” è il titolo del convegno, in programma per domani – giovedì 12 aprile dalle 9 alle 16 - che si terrà a Palazzo Bellini di Comacchio per diffondere e approfondire insieme a esperti del settore, le ripercussioni sulla fertilità, ma anche le opportunità e le strategie possibili per preservarla, per giovani pazienti ai quali viene proposto un trattamento oncologico.
Di questo e delle possibilità di trattamento per migliorare le chances riproduttive dopo la diagnosi di tumore alla mammella si parlerà nel corso del convegno organizzato dal Centro di fisiopatologia della Riproduzione dell’Azienda USL di Ferrara dell'Ospedale del Delta, inaugurato il 18 dicembre 2017, a cui parteciperanno illustri nomi dell'Oncologia di Ferrara e Professionisti della Fertilità in Oncologia a livello nazionale.
La possibilità di sviluppare un tumore in età fertile è purtroppo sempre più probabile, sia per lo slittamento in avanti dell’età della prima gravidanza, sia perché il numero dei tumori è in crescita, come - per fortuna - è in crescita la sopravvivenza dopo la diagnosi, grazie a programmi di prevenzione, diagnosi precoce e nuove terapie antitumorali. In Italia si stima che nel 2011 siano stati diagnosticati 360mila nuovi casi di tumore maligno, di cui il 3% riguardava giovani tra i 20 e i 40 anni, periodo in cui – uomini e donne – sono in piena vita fertile. E molti di questi tumori possono compromettere la capacità riproduttiva sia direttamente, perché colpiscono gli organi riproduttivi, sia indirettamente, tramite terapia oncologica. Tutti i trattamenti antitumorali, infatti, sia la radioterapia o la chirurgia sia la chemioterapia, immunoterapia, ormonoterapia, che vengono somministrati per via sistemica, possono danneggiare in maniera anche permanente la fertilità di un individuo. Proprio per questo dal 2006 la Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) e lA AIOM 2017 ha indicato che tutti i giovani pazienti ai quali venga proposto un trattamento oncologico, debbano essere informati sulle ripercussioni che questa potrebbe avere sulla fertilità e sulle possibili strategie per preservarla.
RELATORI E MODERATORI al Convegno
Mattia ALTINI – Direttore Sanitario IRST Meldola
Romana BACCHI – Direttore Distretto SUD EST
Tiziana BARTOLOTTI Direttore Sanitario Centro Demetra LUGO
Gloria BONACCORSI Dirigente Medico U.O. Ostetricia Ginecologia Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara
Paolo CARCOFORO Direttore U.O. Chirurgia2 Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara
Fabrizio CORAZZA Direttore U.O. Ostetricia Ginecologia Ospedale di Cento AUSL Ferrara
Raffaella FABBRI Ricercatore Università degli studi di Bologna e Responsabile Progetto
Crioconservazione del tessuto ovarico Università degli Studi di Bologna
Alessandra FERLINI Direttore U.O. di Genetica Medica Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara
Andrea FRANCHELLA Direttore D.A.I. Materno Infantile Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara
Antonio FRASSOLDATI Direttore D.A.I. Oncologico/Medico Specialistico Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara
Luigi GRASSI Direttore Sezione di Psichiatria Università degli Studi di Ferrara
Pantaleo GRECO Direttore U.O. Ostetricia Ginecologia Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara
Massimo NEGRINI Direttore Patologia Oncologia Biologia Sperimentale Università degli Studi di Ferrara
Giovanni CODACCI PISANELLI Professore Aggregato di Oncologia Dipartimento di Scienze e
Biotecnologie Medico - Chirurgiche Università degli Studi di Roma "la Sapienza"
Valeria RAMBELLI Responsabile CENTRO PMA III liv. Lugo – Ravenna
Andrea ROCCA Responsabile del Gruppo di patologia della mammella IRST Meldola
Claudio VAGNINI Direttore Generale AUSL Ferrara
M. Teresa VILLANI Dirigente Medico Centro PMA III Liv Reggio EMILIA