ICTUS E DONNA: Nuovi Scenari.Corso di Formazione ECM.

pubblicato il 07/10/2015 11:04, ultima modifica 07/10/2015 11:04

"ICTUS E DONNA: Nuovi Scenari". Corso di Formazione ECM. SALA ESTENSE. Piazza del Municipio Ferrara Organizzato dall' AIDM Ferrara, con il patrocinio dell'Azienda Unità Sanitaria Locale. Giovedì 29.10.2015. Giornata Mondiale dell’Ictus cerebrale.

Cosa
Quando dal 07/10/2015 alle 10:55
al 30/10/2015 alle 10:55
Dove Ferrara - Sala Estense. Piazza Municipale.
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"ICTUS E DONNA: Nuovi Scenari", Corso di Formazione ECM organizzato dall' AIDM Ferrara, con il patrocinio dell'Azienda Unità Sanitaria Locale.

SEGRETERIA SCIENTIFICA RESPONSABILE SCIENTIFICO Dott.ssa Cristina Tarabbia taracris@libero.it

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Dott.ssa Giulia Toni giuliatoni@hotmail.it

A.I.D.M. SEZIONE DI FERRARA Piazza Sacrati, 11 - 44121 Ferrara presso O.M.C.eO. aidm.fe@libero.it www.aidm.fe.it

PROVIDER ECM (A.I.D.M.) Via Val Passiria, 23 - 00141 Roma esapass@tiscali.it

L’ictus rappresenta un problema di sanità pubblica sempre più rilevante, specie per la donna.

Nonostante l’incidenza dell’ictus sia maggiore e più precoce nell’uomo fino ad 85 anni, le donne muoiono di più, presentano un elevato lifetime risk ed una più alta probabilità di secondo evento ischemico nei 5 anni successivi al primo attacco.

La longevità femminile e la conseguente co-morbidità non spiegano da sole i dati epidemiologici. Infatti, la patologia sta diventando sempre più diffusa anche nelle donne più giovani, gravate sia dalla maggiore incidenza e pericolosità di alcuni “classici” fattori di rischio, sia dal crescente impatto di fattori di rischio “emergenti” psicosociali, sia da ulteriori condizioni esclusive di rischio legate alla vita riproduttiva, alle patologie ostetriche, endocrino-ginecologiche e alle terapie ormonali.

La letteratura scientifica descrive importanti differenze di genere nella clinica, nella terapia medica, nell’interventistica dell’ictus, in cui la donna sembra sfavorita. Nella donna si manifestano inoltre maggiori complicanze, disabilità, sviluppo di depressione e demenza successive all’evento acuto ed un’aumentata istituzionalizzazione.

E’ dunque importante focalizzare interventi sanitari integrati volti a ridurre nella popolazione femminile l’impatto di una patologia che uccide circa il doppio del tumore mammario.

Lo studio dei fattori di rischio specifici ostetrici e ginecologici offre la reale opportunità di promuovere stili di vita salutari fin dall’adolescenza e di individuare tempestivamente le donne giovani a rischio, cui indirizzare strategie di prevenzione.

La conoscenza approfondita da parte dei sanitari della risposta peculiare femminile ai trattamenti medici e chirurgici potrebbe ulteriormete affinare la gestione dell’ictus della donna, la programmazione di progetti riabilitativi integrati e migliorare il livello assistenziale in termini di appropriatezza di cure e di welfare.

Infine, il trasferimento dei saperi alla popolazione per promuovere la consapevolezza a fine preventivo e renderla protagonista attiva nei processi di sostegno familiare risulta essenziale e va attuato mediante divulgazione frontale, comunicazione mediatica e utilizzo dei moderni strumenti tecnologici a servizio della salute, in un lavoro sociale di rete formale e informale.

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