Rapporto annuale sullo stato delle dipendenze patologiche nella provincia di Ferrara

pubblicato il 08/07/2008 09:41, ultima modifica 23/09/2015 14:19

Martedì 17 giugno al Ridotto del Teatro Comunale Cristina Sorio, Responsabile dell’ Osservatorio Epidemiologico Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL, ha presentato  il Rapporto 2006-2007 sui consumi e l’abuso di sostanze nella provincia di Ferrara.

L’iniziativa, collegata alla Giornata Mondiale di Lotta alla Droga del 26 Giugno, è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione Famiglie contro la Droga e Promeco.

Alcuni dati sono essenziali per inquadrare la situazione provinciale. Nel 2007 si sono rivolti al sistema dei servizi  pubblici e privati per la cura e riabilitazione delle dipendenze 965 tossicodipendenti e 406 alcolisti. Inoltre nel corso dell’anno hanno transitato sul territorio provinciale 325 soggetti provenienti da altre province o regioni che hanno usufruito dell’assistenza dei servizi dell’Azienda Usl di Ferrara.

Da uno sguardo sulla provenienza il 56,4% dell’utenza totale si concentra nel distretto Centro Nord  (552 tossicodipendenti, 221 alcolisti), segue il distretto Sud Est (31,9%) con 311 utenti dipendenti da sostanze illegali e 126 alcolisti. Il distretto Ovest contribuisce per il rimanente 11,7% (102 tossicodipendenti, 59 alcolisti).

L’analisi della dimensione del fenomeno del consumo e dell’abuso di sostanze psicoattive nella popolazione evidenzia che  le modalità e le sostanze utilizzate sono profondamente mutate nel tempo. Alle droghe tradizionali se ne sono aggiunte altre, nuove più nella ritualità di consumo che per i principi attivi contenuti. Da ricerche mirate di tipo qualitativo l’alcol continua ad essere la sostanza preferita dai giovani nei momenti e nei luoghi di socializzazione. In questo contesto sempre più diffusa è la pratica del “binge drinking”: bere con il preciso scopo di ubriacarsi consumando di seguito diverse bevande alcoliche spesso accompagnate dall’uso di altre sostanze psicoattive illegali.

Attenzione particolare merita l’attitudine al policonsumo. In questo caso vengono coscientemente mixate sostanze diverse tra loro alla ricerca di effetti eccitanti. La pratica più comune è quella di  associare cocaina ad alcol o cocaina ad amfetamina. Al contrario, per bilanciare e contenere l’effetto euforizzante sviluppato da questa pratica si ricorre ad un mix uguale e contrario: cocaina con eroina fumata e, in alternativa, extasy con ketamina. Questo fenomeno è aggravato dalla scarsa consapevolezza in merito ai rischi correlati a questo genere di consumo, in particolare ai danni provocati  alla salute.

Meritano un accenno i più recenti studi di settore promossi dal Ministero della Salute dedicati alla popolazione studentesca. Il 24,7% dei ragazzi  tra i 15 e i 19 anni ha consumato cannabis, il 3,6% ha provato la cocaina e il 44% si è ubriacato nell’ultimo anno.
In sede locale la situazione relativa ai consumi tra i giovani è confermata delle domande di trattamento ricevute dai Ser.T.  Negli ultimi anni tra gli utenti si è assistito ad un incremento dell’uso primario di cocaina passato dal 2,2% nel 2000 al 10,4% del 2007. Raddoppia anche la proporzione di soggetti che utilizzano come opzione secondaria la cocaina: 28,6% nel 2000 e 50,9% nel 2007. Andamento in controtendenza per i cannabinoidi associati ad altre sostanze passati dal 23,9% nel 2000 al 18,6% del 2007.

Nonostante questa marcata evoluzione l’eroina resta la sostanza d’abuso elettiva tra gli utenti dei SerT (75,2%). All’interno di questo gruppo di pazienti per la prima volta aumenta la percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che si rivolgono ai servizi pubblici in seguito ad un nuovo tipo consumo problematico: l’eroina fumata. Il 41,2% dei nuovi utenti la utilizza spesso in associazione con l’uso di cocaina o di cannabis.

A fronte di una buona capacità di rispondere alle domande di trattamento è palese la difficoltà ad entrare in comunicazione con quanti si collocano sulla soglia del consumo problematico. E’ quindi evidente, che l’evoluzione del sistema dei servizi e degli interventi integrati dovrà andare nella direzione della “prossimità” ai problemi svolgendo funzioni di mediazione sociale nel contesto di vita delle persone e svolgendo una funzione di mediazione sociale in ambito scolastico, luoghi di lavoro, contesti abitativi, luoghi di aggregazione.

Alla fine della presentazione del Rapporto i responsabili, gli operatori dei Ser.T provinciali e dei servizi del privato sociale, hanno presentato relazioni dettagliate  sull’attività dei servizi di prevenzione e cura.

  • La Dott.ssa Garofani, direttore dell’U.O. SerT distretto centro nord, ha sottolineato l’importanza che avranno sempre più in futuro i “servizi di prossimità” che perseguono l’obiettivo di fare da “ponte” tra le istituzioni e la realtà informale proponendo iniziative in grado di stabilire rapporti di fiducia attraverso l’ausilio di strumenti culturali e creare sinergie con gli interlocutori del territorio.
  • Il Dott. Frozzi e le psicologhe Veronesi e Liverotti hanno spiegato come si articola il percorso terapeutico per il trattamento della dipendenza da cocaina. Il servizio ha fatto proprio il modello psicoterapico di gruppo ad approccio cognitivo-comportamentale che mira ad aiutare i pazienti a riconoscere, evitare e fronteggiare le loro difficoltà. Si tratta di un approccio che prevede l’applicazione di tecniche svolte in tempi brevi (quindi adatte alla maggior parte dei programmi clinici), flessibili (quindi adattabili a diverse tipologie di pazienti), compatibili con altri trattamenti (ad esempio la terapia farmacologica).
  • La Dott.ssa Mori, responsabile della Comunità terapeutica “La Casa di Carlotta” di Bondeno è intervenuta spiegando come si realizza il percorso educativo nella genitorialità. Si tratta di un’offerta terapeutica nata dal bisogno di seguire i soggetti tossicodipendenti con figli minori che mira a coinvolgere tutto il nucleo familiare.
  • Il rapporto tra consumo di bevande alcoliche, abuso di alcol e sicurezza nei luoghi di lavoro è stato affrontato dalla Dott.ssa Ferraris che ha presentato  il Progetto Alcol e Lavoro dell’Azienda Usl di Ferrara.
    Con il progetto si è cercato di coinvolgere le aziende del territorio nell’analisi del problema “consumo di bevande alcoliche” per promuovere una riduzione dello stesso nella popolazione occupata. In specifico l’iniziativa si pone l’obiettivo di sensibilizzare le organizzazioni aziendali e i lavoratori sui problemi legati al consumo di sostanze alcoliche, ridurre i rischi di infortuni sul lavoro, favorire la conoscenza e l’applicazione della normativa vigente e creare un aggancio con i Centri alcologici dell’AUSL di Ferrara.
  • Per quanto riguarda la prevenzione del disagio e contrasto  dei comportamento a rischio tra i giovani il dott. Grotti  coordinatore di Promeco, ha presentato le iniziative e i progetti che sono stati realizzati nelle scuole e sul territorio. In particolare nelle scuole sono stati attivati interventi di informazione critica sulle droghe, focus group ed educazione tra pari sui comportamenti a rischio e l’uso di sostanze. Sul territorio sono stati realizzati il progetto di prevenzione per il consumo di alcol “ZeroAlcoolMenoSedici” e “Stasera guido io – BOB”,  l’intervento “Tutti vogliono viaggiare in prima” contro gli atti di vandalismo sul treno che percorre la tratta Ferrara-Codigoro, e la ricerca “Adolescenti e sessualità nella Provincia di Ferrara”.

 

 A cura di Cristina Sorio
Responsabile Osservatorio Epidemiologico
Dipendenze Patologiche
Via F. del Cossa 18 - Tel 0532 233719
e-mail: c.sorio@ausl.fe.it

 

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