31 marzo: ultimo giorno per gli hub vaccinali di Argenta, Cento, Codigoro e Comacchio. Il bilancio d’attività di questi mesi e le testimonianze dei sindaci. La direttrice generale ringrazia operatori, istituzioni, volontariato e cittadini
A 15 mesi di distanza, il Ministero della salute ha decretato che il 31 di marzo è il giorno della fine dello stato di emergenza nazionale. In provincia di Ferrara le persone vaccinate sono state 298.336 e le dosi somministrate 807.594.
Un numero raggiunto grazie al lavoro di chi ha realizzato, allestito e attrezzato gli hub vaccinali, a partire da quello della Fiera nel Comune capoluogo (che ora resta aperto in virtù dell’emergenza Ucraina) a quelli successivamente creati anche a Cento, Codigoro, Comacchio e Argenta. Strutture poi “riempite” da coloro che le hanno rese operative e gestite, accogliendo e vaccinando la cittadinanza: professionisti e operatori che letteralmente senza sosta, nei giorni festivi, in orario serale, specie d’estate, hanno intrapreso una vera e propria “maratona” per “strappare” al virus, vaccinandole, il maggior numero di persone possibile. Una corsa contro il tempo in cui è stato cruciale anche il lavoro dell’Aeronautica militare, della Protezione civile e del mondo del volontariato del territorio provinciale (Auser, Avis, Lions, Anteas, Aido, Associazione Volano Borgo Antico, Udi, Acti, il Gruppo fotoamatori di Codigoro e l’Associazione Al Batal) a cui va un altro ringraziamento.
Ora che la situazione è diversa, molti operatori torneranno alle attività che svolgevano prima della campagna vaccinale, mentre altri continueranno, perché se vengono chiusi gli hub, la vaccinazione continua, con una organizzazione pronta ad adattarsi in tempi rapidissimi, qualora la situazione dovesse nuovamente mutare, ad un nuovo forte afflusso: parola d’ordine flessibilità.
“In questi mesi abbiamo lavorato molto conseguendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti – commenta la direttrice generale dell’Ausl di Ferrara, Monica Calamai -. Siamo riusciti a raggiungere coperture vaccinali importanti per tutte le fasce d’età e anche sulla fascia pediatrica stiamo incrementando, sebbene non con i ritmi che avremmo desiderato”. E la direttrice continua: “In questo momento voglio rivolgermi soprattutto alle donne e agli uomini che in questi mesi hanno lavorato senza sosta negli hub e nei centri vaccinali: medici, infermieri (e tutte le altre professioni sanitarie), farmacisti, amministrativi e il personale dell’ufficio tecnico e dell’Ufficio informatico dell’Azienda Usl (ICT), sempre pronti a risolvere problemi e ad allestire in tempi record punti di vaccinazione ‘volanti’, come ad esempio l’estate scorsa ai Lidi. Avete lavorato con professionalità e sempre con il sorriso. Un sentito grazie ai sindaci e alle istituzioni tutte che ci hanno appoggiato e al volontariato che ha fatto accoglienza e animazione. Ci sono stati anche momenti difficili, episodi di vandalismo e minacce, ma non ci siamo mai arresi. Siete, e insieme siamo, la prova che quando le forze buone della società si mobilitano si può fare davvero tanto. Concludo con un appello: lo stato d’emergenza è terminato ma il Covid non è ancora sconfitto. Invito perciò tutti a mantenere atteggiamenti prudenti e a tenersi controllati all’insorgere di eventuali sintomi. E’ importante non sprecare quanto fatto”.
I numeri degli hub che chiudono e il commento dei sindaci
Il primo hub ad aprire è stato quello di Cento. Era il primo marzo 2021. Grazie ad un’attività senza sosta di 395 giorni, 9 medici, 15 infermieri, 9 operatori amministrativi e 3 coordinatori/responsabili organizzativi le persone che sono state vaccinate (questi dati fanno riferimento al 27 marzo) sono 59.215. Anche nella Città del Guercino c’è stato poi il ruolo importante della Protezione civile e del volontariato (presenti con 4 persone) che hanno dato un supporto alla gente che arrivava all’hub e soprattutto hanno permesso di assistere anche le persone diversamente abili.
Il sindaco di Cento Edoardo Accorsi afferma: “Grazie alle operatrici e agli operatori sanitari per il prezioso lavoro che hanno fatto. Da parte loro ho visto professionalità straordinaria e sono la dimostrazione di essere cittadini encomiabili, danno quotidianamente un grande esempio. Un ringraziamento va anche ai volontari della protezione civile e Croce rossa. L’importanza del ciclo vaccinale non si ferma”.
Ad Argenta l’hub fu aperto il giorno della Festa della donna 2021. Era l’8 marzo e dopo 388 giorni di attività ininterrotta gli operatori presenti nel centro vaccinale (9 medici, 9 infermieri, 6 operatori amministrativi e 3 coordinatori/responsabili organizzativi) hanno permesso di vaccinare 31.110 persone.
Anche ad Argenta è stato importante il ruolo della Protezione civile e del volontariato: insieme hanno fornito il supporto necessario per assistere coloro che sono arrivate all’hub per sottoporsi alla vaccinazione con 4 persone che hanno dato un prezioso supporto.
Un’attività sanitaria molto rilevante tanto che il sindaco Andrea Baldini commenta così: “Dopo oltre un anno di lavoro, oggi chiude l’hub vaccinale Torre del Primaro. Durante questo anno abbiamo visto l’Azienda Usl di Ferrara mettere in campo uno sforzo incredibile per garantire che la campagna vaccinale potesse svolgersi con efficacia e prontezza, e se così è stato lo dobbiamo sicuramente all’impegno degli operatori sanitari e alla Direzione, attiva veramente 24 ore su 24. Ad Argenta abbiamo visto anche un grande supporto del volontariato, che primo in provincia si è attivato per aiutare gli operatori sanitari nel ricevimento, nelle attività di supporto amministrativo ma non solo: Lions Club Argenta Terre del Primaro, Leo Club Argenta, AVIS Argenta, ODV in prima fila, e tante altre associazioni come associazione Chiara Milla e Incontrall’arte vicini ai bambini nella campagna per i più piccoli. Quello di oggi è un ulteriore e grande ringraziamento che si aggiunge ai numerosi che a più riprese ci siamo sentiti di esprimere agli operatori e ai volontari che hanno permesso che la campagna vaccinale potesse essere una campagna vaccinale di successo, a tutela di tutti”.
Codigoro apre l’hub nello stesso giorno di Argenta: l’8 marzo 2021 (388 giorni) e ha vaccinato 63.286 persone. Anche in questo centro lavorano 9 medici, 15 infermieri, 9 amministrativi e 3 coordinatori. La Protezione civile e il volontariato di supporto hanno messo in campo 4 operatori. Un’attività che il sindaco Alice Zanardi commenta con queste parole: "L'apertura del Centro Vaccinale di Codigoro nel Centro Studi, ha segnato, l'8 marzo 2021, data di inizio di un nuovo, qualificato e sinergico percorso di collaborazione tra il Comune di Codigoro, l'Azienda Usl di Ferrara e la rete del volontariato locale. Ho ritenuto di accogliere da subito la richiesta di supporto avanzata dal direttore del Distretto sanitario Sud-Est, dottor Roberto Bentivegna, al quale rivolgo sentiti ringraziamenti per l'ottimo lavoro svolto da tutta l'equipe medico-sanitaria che, per un anno intero, ha prestato servizio all'interno dell'hub vaccinale, dando prova di grande professionalità, dedizione, coraggio, spirito di abnegazione”. E ancora: “L'attività vaccinale a Codigoro si è avvalsa anche del prezioso supporto assicurato dai volontari del Lions Club di Codigoro, del Comitato per la Medicina Palliativa, di Pronto Amico e del Rotary Club Comacchio-Codigoro-Terre Pomposiane, nella compilazione della modulistica, coadiuvando i cittadini. Altrettanto encomiabile è l'impegno portato avanti, all'esterno del centro vaccinale, dai volontari della Protezione Civile ANC e di AIDO, AVIS, Gruppo fotoamatori Codigoro, Volano Borgo Antico. La partnership messa in campo tra istituzioni ed associazionismo è il valore aggiunto della campagna vaccinale, attuata capillarmente sul territorio, centrando l'obiettivo di garantire un servizio d'eccellenza alla collettività, fronteggiando, contestualmente, in modo esemplare un'emergenza sanitaria senza precedenti."
Comacchio apre il suo hub il 24 maggio 2021 (prima veniva utilizzata la locale Casa della Salute) e va avanti per 300 giorni con un numero di vaccinati di 28.272 persone. Nel centro hanno lavorato 4 medici, 4 infermieri, 3 amministrativi e coordinatori/ responsabili organizzativi. Poi c’è stato l’importante supporto della Protezione civile e del mondo del volontariato con 4 persone per assistere anche i diversamente abili e gli anziani.
Le parole del sindaco Pierluigi Negri : "E' giunta la data di chiusura del punto vaccinale di Comacchio. L'emergenza, che per due anni ha dettato l'agenda dei lavori delle Istituzioni, stravolgendo le nostre vite e priorità, ha iniziato una nuova fase. Con la stessa ferma volontà con cui il Comune di Comacchio aveva chiesto ed ottenuto un ‘hub’ per la sua popolazione, già da oggi è al lavoro per restituire alla Città gli spazi della Cittadella dello Sport”. E il sindaco chiude affermando: “Mi corre l'obbligo di ringraziare il personale sanitario ed i volontari che, lavorando sempre con profondo spirito di servizio, hanno saputo divenire punto di riferimento per i comacchiesi, nella lotta al Covid-19".