Al via il piano di vaccinazione nel carcere di Ferrara
Il nuovo tassello della campagna di vaccinazione è stato presentato martedì mattina in prefettura, alla presenza del prefetto Michele Campanaro, della direttrice della casa circondariale di via Arginone Maria Nicoletta Toscani e della direttrice dell’Azienda USL Monica Calamai.
Già da domani sono previste circa 100 vaccinazioni al giorno per un totale di circa 400 detenuti. La prima fase si chiuderà tra il 28, il 29 e il 30 aprile, mentre a inizio maggio ci si focalizzerà sui soggetti particolari definiti ‘sensibili’ a livello di potenziale pericolosità.
Sarà allestita una postazione vaccinale, non all’interno delle celle ma in uno spazio adeguato dell’istituto penitenziario, con tempistiche e modalità che tengano conto dell’organizzazione interna del carcere, per rispondere alle esigenze di distanziamento e privacy, evitando contatti tra detenuti appartenenti a gruppi diversi e garantendo così la tutela di tutti.
“È il punto di arrivo di un percorso di valutazione ben ponderato e organizzato, in quanto la casa circondariale è un contesto di una comunità chiusa, foriera di possibili focolai, per cui è importante mantenere l’attenzione su questa popolazione” spiega la direttrice dell’AUSL Monica Calamai.
“Ad oggi l’obiettivo è stato quello di arrivare a vaccinare le fasce più a rischio – prosegue la dg – nel rispetto delle importanti indicazioni del piano vaccinale del generale Figliuolo, che ha ribadito di chiudere rapidamente con over 80 e popolazione carceraria”.
Lo stesso commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, prima della sua visita all’hub vaccinale di Ferrara Fiere lo scorso 9 aprile, aveva incontrato il presidente della Regione Stefano Bonaccini e i prefetti delle province emiliano-romagnole per “sollecitare attenzione e sensibilità al sistema carcerario: dopo gli agenti, ora è il momento dei detenuti con l’intento di arrivare quanto prima alla copertura necessaria” ricorda il prefetto Michele Campanaro.
A monitorare la situazione è la direttrice dell’Arginone Maria Nicoletta Toscani: “La casa circondariale di Ferrara, rispetto ad altre strutture in regione, ha registrato meno casi di positività, con una ventina di contagi legati a contatti familiari o nuovi ingressi, tutti asintomatici e senza bisogno di ricoveri. Abbiamo mantenuto una comunità al riparo rispetto al Covid”.
Un’attenzione alta durante tutta la pandemia: “Siamo l’unico carcere in regione in cui facciamo gli screening sierologici da maggio dell’anno scorso e, anche se su base volontaria, tutto il personale si è sempre sottoposto a questo controllo. Ora il personale già vaccinato si sottopone al tampone molecolare” rendiconta la direttrice che, per tutelare la comunità carceraria, ha istituito anche un triage in cui vengono sottoposti quotidianamente al controllo della temperatura tutti i soggetti che gravitano all’interno delle mura penitenziarie.