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Conferenza stampa “Gli screening nella provincia di Ferrara: analisi e prospettive future”

pubblicato il 15/04/2010 12:55, ultima modifica 15/04/2010 12:56
Giovedì 15 aprile alle ore 12,30 si è svolta una conferenza stampa per presentare il convegno che si terrà il 17 aprile al nuovo ospedale di Cona

 

Presentato giovedì 15 aprile in conferenza stampa, presso la Sala di Giunta del Castello Estense, il convegno “Gli screening nella provincia di Ferrara: analisi e prospettive future” che si svolgerà presso il nuovo ospedale di Cona il 17 aprile.

All’incontro sono presenti:

- Marcella Zappaterra, Presidente della Provincia di Ferrara
- Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara
- Ermes Carlini, Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara
- Edgardo Contato, Azienda Usl
- Orazio Buriani, Azienda Usl
- Sergio Gullini, Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara

Di seguito l'intervento di Orazio Buriani

Il cancro della cervice uterina, della mammella e del colon retto sono tre dei principali tumori che colpiscono la popolazione italiana. Non tutte le patologie tumorali, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, possono avvalersi dei programmi di screening, però, per questi tre principali tumori risultano validi gli interventi di prevenzione e di diagnosi precoce.  Infatti, in alcuni casi, lo screening riesce ad evitare l’insorgenza del tumore e in altri può salvare la vita. Quando questo non è possibile, la diagnosi precoce consente comunque di effettuare interventi poco invasivi e conservativi.
Gli screening oncologici sono programmi organizzati condotti, su popolazione asintomatica che viene sistematicamente invitata ad eseguire un test diagnostico, con lo scopo di identificare la malattia in fase di precoce e di riuscire a modificarne quindi l’evoluzione. Il continuo miglioramento delle tecniche diagnostiche e chirurgiche consente di disporre di metodiche diagnostiche e di trattamenti efficaci.
Gli screening sono quindi un complesso investimento per la salute, che ha come risultato una riduzione della mortalità. Per raggiungere questo obiettivo è necessario predisporre e attivare dei processi che migliorino le capacità organizzative dei sistemi sanitari, la tecnologia e le conoscenze.

 

SCREENING DEI TUMORI DELLA CERVICE UTERINA
Il programma di screening in oggetto è stato avviato nel 1996, dal mese di ottobre 2008 è in corso il quinto round triennale organizzativo con uno stato di avanzamento pari al 97,8%; la conclusione è prevista a settembre 2011.
La popolazione target interessata nel round triennale è di circa 103.000 donne; nel corrente anno saranno invitate, tramite convocazione postale, ad eseguire gratuitamente il test di screening (pap test) circa 34.000 donne residenti e domiciliate, in fascia di età 25-64 anni.
Le donne non rispondenti all’invito, in accordo alle procedure stabilite, sono richiamate con sollecito a distanza di tre mesi dall’invito.
Le procedure di acquisizione del nuovo software per la gestione dello screening sono state completate e si sta procedendo ora ad implementarne l’uso. È stato ultimato il recupero e trasferimento della banca dati, relativa a tutti gli anni di attività e a tutte le persone coinvolte nello screening.   
L’adeguatezza del nuovo programma permetterà una puntuale gestione informatizzata dei dati garantendone l’affidabilità e assicurando la corretta gestione dei flussi informativi. Ciò consentirà inoltre, anche a seguito della istituzione del Dipartimento interaziendale ICT, di migliorare la gestione dei dati tra le due aziende sanitarie.
A seguito della completa realizzazione di un progetto di modernizzazione e sperimentazione nel contesto della diagnostica, avviato nel 2004, la tecnica di allestimento utilizzata per il pap test è quella su strato sottile; questa tecnica, sostitutiva dello striscio classico, consente di analizzare meglio le cellule prelevate e di migliorare la sensibilità del pap test. Infatti, i valori predittivi positivi sono passati dal 73,5% con il prelievo convenzionale al 87,5% con il prelievo ora in uso su strato sottile.
Questa metodica ha permesso inoltre di consolidare pienamente l’uso del test HPV-DNA per la gestione delle citologie equivoche del tipo ASCUS ed è da ritenersi di grande importanza per la prevenzione.


SCREENING DEI TUMORI DELLA MAMMELLA
Il programma di screening in oggetto è stato avviato nel 1997 e nell’anno in corso è attivo il sesto round biennale organizzativo che presenta uno stato di avanzamento pari al 98%.
La popolazione target interessata nel round biennale era, fino al 2009, circa 50.000 donne; il test diagnostico di screening (mammografia) viene offerto gratuitamente alle donne, residenti e domiciliate in fascia di età 50-69, tramite convocazione postale.
Le donne non rispondenti all’invito, in accordo alle procedure stabilite, sono richiamate con sollecito a distanza di tre mesi dall’invito.
Per quanto concerne l’anno in corso, la programmazione regionale definita con Delibera Regionale n. 1035 del 20/07/2009 prevede, a partire da gennaio 2010, una estensione del programma gratuito di screening mammografico ad altre fasce di età includendo così la popolazione femminile 45-49 anni (mammografia con cadenza annuale, pari a circa 14.000 donne) e 70-74 anni (mammografia con cadenza biennale, pari a circa 12.330 donne). Pertanto la popolazione target annuale subisce un incremento tale da duplicare l’attività.
Ciò comporta l’aumento dei carichi di lavoro e l’adeguamento organizzativo di ogni Unità Operativa coinvolta nel programma di screening. Per far fronte e pianificare l’impatto in termini di ricaduta operativa sono già state attivate le azioni preparatorie necessarie alla riorganizzazione complessiva del programma; tutto questo sarà oggetto di continuo monitoraggio allo scopo di implementare, se necessario, azioni migliorative. 


SCREENING DEI TUMORI DEL COLON RETTO
Il secondo round biennale organizzativo, avviato nel marzo 2007, si è regolarmente concluso nel marzo 2009 con uno stato di avanzamento del 100%. Si sta ora svolgendo normalmente il terzo round, la programmazione relativa all’anno in corso procede con l’offerta dello screening alla popolazione target  composta da circa 50.000 donne e uomini, residenti e domiciliati in fascia di età compresa tra 50 e 69 anni.
Nel corso del primo semestre 2009 si è avviata e conclusa la riorganizzazione dello screening su tutto il territorio provinciale per quanto concerne i punti di accesso. Per sopperire allo scarso numero di punti di offerta dello screening è stata siglata una convenzione con le Associazioni delle Farmacie e affidata, a queste ultime, la distribuzione del kit per il test di primo livello. Inoltre, per agevolare gli utenti nella riconsegna del test, sono stati attivati 20 “punti prelievo” per la raccolta e il trasferimento dei campioni al Laboratorio Analisi Ospedale del Delta. Questa nuova modalità operativa è ormai ben consolidata su tutto il territorio provinciale.
Per quanto riguarda la sorveglianza dei familiari di persone a cui è stato diagnosticato un tumore del colon retto in screening, come precedentemente programmato dal gruppo tecnico scientifico, viene regolarmente attuato il protocollo di sorveglianza secondo le indicazioni regionali.

Tutti i programmi di screening aderiscono alle iniziative di controllo di qualità messe a punto a livello regionale, aderiscono altresì ai programmi regionali di formazione e aggiornamento. Inoltre i gruppi tecnico scientifici che costituiscono il coordinamento interaziendale, sono impegnati, unitamente all’Ufficio di Coordinamento Screening, ad assicurare la continuità dei percorsi diagnostico terapeutici.

Per consultare la relazione di Ermes Carlini:

http://intranet.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2010/relazione-carlini/view

 


 

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