Nuovo Eco-Color Doppler donato alla Radiologia del SS. Annunziata di Cento
Ferrara, 17.12. 2010. Un eco-color-Doppler di ultima generazione, top di gamma, multidisciplinare, interamente digitale, dotato di beamformer multifrequenza larga banda. Strumento dotato di touch-screen, e di monitor di visualizzazione LCD da 21” (pollici, n.d.r.) ad altissima definizione equipaggiato nella configurazione attuale con una sonda lineare ad alta frequenza (9 MHz) di nuova generazione con cristalli piezoelettrici -non più ceramici- abilitata alle funzioni Color-Doppler e color-power-angio.
Questo è il dono per la sanità ferrarese che ha fatto Nandina Salvi, una signora di 97 anni, in memoria del benamato consorte Aldo Resca scomparso nel 1978.
“Un gesto nobile -e per noi importante- per la responsabilità che c’è affidata ed i significati che assume: un dono -ad un’azienda pubblica- per curare -bene- e fare prevenzione della salute; e questo a pochi giorni dal Santo Natale. E’ frutto di una profonda attenzione e amore verso le altre persone, proprio perché nasce da un inseparabile legame d’amore tra due coniugi che non si è mai spezzato, neanche dopo la lontana morte del marito Aldo” . Queste le parole con le quali Direttore Generale di Ausl Ferrara, Paolo Saltari, a nome di tutta l’azienda e dei cittadini non solo di Cento, ha voluto ringraziare di persona la sig.ra Nandina Salvi, la pronipote Letizia Gessi e la famiglia tutta.
Affiancandosi all’apparecchiatura “gemella”, già in uso presso l’U.O. della Diagnostica per Immagini di Cento, il nuovo ecografo consentirà, infatti, di potenziare l’attività ecografica in ambito senologico, anche a supporto del programma provinciale di screening mammografico, per prevenire i tumori al seno, e di arrivare ad introdurre, tra le prestazioni di routine offerte dalla radiologia di Cento, le indagini eco-color-Doppler dei tronchi sovra-aortici e degli arti inferiori, fino ad oggi non ancora ordinariamente realizzate.
Un forte e indissolubile amore per il marito che, in tutti questi anni, ha sempre ricordato -“in mille modi”- alla moglie il comune impegno per le persone bisognose iniziato nella Torino dove lavorò, per trent’anni, come operaio metalmeccanico.
La raccomandazione del marito -in vita e in morte- di esaudire il suo desiderio, con l’acquisto di un bene da donare all’Ospedale di Cento utilizzando i risparmi di una vita, è, oggi, diventata una bella realtà per tutti i concittadini di Renazzo e Cento.