Cos'è quella cosa chiamata autismo?
Cos’è questa cosa chiamata autismo? È il titolo dell’evento organizzato a Ferrara il 2 aprile 2012, in occasione della giornata mondiale di sensibilizzazione sull’autismo. Il prossimo lunedì - nella prestigiosa sede del Castello Estense, dalle 16 alle 19 - Comune, Provincia Azienda Ospedaliero-Universitaria ed Azienda USL di Ferrara, insieme alle associazioni del settore danno vita ad un confronto sul ruolo e le responsabilità di famigliari ed operatori coinvolti nei casi di autismo.
Apriranno i lavori Caterina Ferri, Assessore Pari opportunità, Servizi sociali, Politiche abitative e Associazionismo della Provincia di Ferrara - che porta il saluto della Presidente della Provincia - e Paolo Saltari, direttore generale dell’Azienda USL di Ferrara, mentre a Chiara Sapigni, Assessore alla salute e servizi alla persona del comune di Ferrara, è affidato il coordinamento e la conclusione della giornata. A Stefano Palazzi, direttore di Smria-Uonpia dell’AUSL Ferrara, il compito di presentare la realtà locale; Laura Pezzini e Mariella Ferri dell’associazione Dalla Terra alla Luna di Ferrara porteranno l’esperienza delle associazioni locali, mentre il livello associazionistico regionale verrà illustrato da Noemi Cornacchia, Presidente dell’Associazione Genitori di Soggetti Autistici. Infine, il ruolo delle istituzioni scolastiche e dei suoi professionisti saranno al centro della relazione di Alessandro Venturini dell’Istituzione Servizi Educativi e Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara. La giornata di studi del 2 aprile rappresenterà anche l’occasione per presentare le Linee Guida dell’Istituto Superiore della Sanità dedicate al trattamento dell’autismo, grazie all’intervento di Carlo Hanau, professore di Statistica e Organizzazione dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
Cos’è l’autismo
L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita. Le aree prevalentemente interessate da uno sviluppo alterato sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico.
In termini più semplici i bambini con autismo hanno compromissioni qualitative del linguaggio anche molto gravi fino a una totale assenza dello stesso, manifestano incapacità o importanti difficoltà a sviluppare una reciprocità emotiva sia con gli adulti sia con i coetanei e, inoltre, presentano interessi ristretti e comportamenti stereotipi e ripetitivi.
Quando un bambino presenta qualcosa che non va, il personale scolastico e sanitario di base ha il compito di indirizzare là dove è possibile effettuare le indagini che consentono di trovare una diagnosi esplicativa. Nella nostra provincia, attraverso gli sportelli CUP, è possibile chiedere un colloquio informativo di accesso all’équipe territoriale di salute mentale e riabilitazione infanzia-adolescenza (SMRIA). Un medico o uno psicologo specializzati nell’età dello sviluppo avvieranno, così, le procedure per una valutazione generale e nello stesso tempo calibrata al problema presentato.
Alcuni dati sulla diffusione dell’autismo in Italia e nella provincia di Ferrara
Un quesito chiave è quale sia la frequenza dei casi di autismo. Gli studi più recenti tengono conto di un ventaglio (uno spettro) di compromissione più o meno grave nell’ambito delle capacità di relazionarsi spontaneamente e istintivamente con il prossimo, indipendentemente dal livello intellettivo raggiunto.
L'Associazione nazionale genitori di soggetti autistici ritiene che in Italia vi siano 75000 famiglie con un portatore dichiarato di questo problema, ancora sottodiagnosticato nel nostro Paese.
A Ferrara i servizi infanzia-adolescenza del dipartimento assistenziale integrato salute mentale e dipendenze patologiche conoscono direttamente 120 soggetti in minore età. All'Ufficio scolastico provinciale risultano 83 alunni con insegnante di sostegno per questo motivo.
Ogni anno un certo numero viene passato alla rete dei servizi dell'età adulta dove spesso vengono rietichettati come ritardo mentale e/o psicosi in quanto non vi sono servizi dedicati.
Anche per questo motivo l'evento del 2 aprile è importante come occasione di sensibilizzazione locale su un problema che è difficile allocare univocamente al settore sanitario o a quello sociale e che non è neppure una semplie "via di mezzo".