Morie di pesci nei corpi idrici dell'alto ferrarese
La mortalità di pesci di varie specie (abramidi, carpa, siluro) è stata confermata, in quantitativi crescenti di giorno in giorno, ed è stato osservato un comportamento di sofferenza di numerosi pesci, boccheggianti in superficie.
L’acqua dei canali era in movimento, con forte corrente e di qualità visiva ed olfattiva buona. Sono stati effettuati campioni di alcuni esemplari e di acqua per gli approfondimenti diagnostici presso l'Istituto Zooprofilattico. Le prime risultanze delle analisi, tuttora in corso, parlano della presenza, in alcuni campioni, di patogeni comuni, estranei alla causa di morte. Le morie sarebbero attribuibili alla riduzione dell’ossigeno dell’acqua, dovuta all’aumento di materiale organico causato dal sommovimento del fondo (il materiale organico consuma ossigeno). La diminuzione di ossigeno può essere causata anche dall’abbassamento della pressione atmosferica, correlabile alle piogge che si sono riversate sull’Alto Ferrarese, piogge che, tra l’altro, dilavano i terreni agricoli, portando nei canali i fertilizzanti e le sostanze chimiche usate in agricoltura.
Altri possono essere i fattori chiamati in causa, quali l’aumento della temperatura dell’acqua e la liberazione di gas tossici dal materiale sedimentato sul fondo dei canali, sempre dovuti al movimento tellurico di questi ultimi giorni.
Nelle ultime ore le segnalazioni arrivano pure dal tratto più basso del Po di Volano (conca di Valpagliaro), ma si tratta verosimilmente dello stesso pesce morto gia nella giornata di lunedì e trasportato dalla corrente a valle, dove si ferma a causa della chiusa. Stesso fenomeno interessa la Darsena cittadina, dove la rientranza della sponda consente alle carcasse dei pesci di fermarsi. Sono stati attivati gli Enti competenti al recupero dei pesci morti, per prevenire problemi di igiene pubblica. Nel contempo, prosegue l’attività diagnostica, al fine di accertare le cause della morte.