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Aviaria: i Comuni di Ostellato e Portomaggiore (Fe) passano da "zona di protezione" a "zona di sorveglianza"

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pubblicato il 19/09/2013 15:21, ultima modifica 19/09/2013 15:22
Nuova ordinanza a firma di Errani. Dal ministero della Salute le linee guida che consentono aperture progressive alla movimentazione di uova e animali

I Comuni di Ostellato e Portomaggiore, nel ferrarese, passano da “zona di protezione” (A) a “zona di sorveglianza” (B). Lo stabilisce una nuova ordinanza (la numero 186) emessa oggi dal presidente della Regione Vasco Errani. Trascorsi 21 giorni dal completamento delle operazioni preliminari di pulizia e disinfezione dei focolai di Ostellato e Portomaggiore, senza che si siano verificati nuovi casi, secondo quanto stabilito dalle norme in vigore, questi due territori (individuati dalle precedenti ordinanze come “zone di protezione”) diventano così “zone di sorveglianza”.

In base agli aggiornamenti restano zona di protezione l’intero territorio dei Comuni di Mordano (Bo) e Bagnara di Romagna (Ra), parte del territorio del Comune di Imola (Bo) a est dalla Statale 610 e a nord della via Emilia; parte del Comune di Massa Lombarda (Ra) a sud della Provinciale 253, e parte di territorio del Comune di Solarolo (Ra) a nord della diramazione per Ravenna dell’A14. La zona di sorveglianza comprende la parte rimanente dei Comuni di Imola (Bo), Solarolo e Massa Lombarda (Ra), l’intero territorio dei Comuni di Castelguelfo e Medicina (nel bolognese), di Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Lugo, Cotignola, Faenza e Castelbolognese (nel ravennate), e nel ferrarese di Ostellato, Portomaggiore, Masi Torello, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Comacchio e Argenta, più parte del territorio del Comune di Ferrara tra la Statale 15 (via Pomposa) e a est della Provinciale via Ponte Assa.

Un’ulteriore zona di protezione, identificata dal ministero della Salute il 6 settembre in seguito all’individuazione del sesto focolaio (Bondeno), riguarda il Comune di Bondeno (a sud della Statale 496 e a ovest del Fiume Panaro) e quello di Finale Emilia (a nord della Statale 468, a est della Provinciale 9 e a ovest del fiume Panaro). Il ministero ha identificato anche un’altra zona di sorveglianza, che riguarda, per il territorio emiliano-romagnolo, la parte rimanente di Bondeno e di Finale Emilia, i Comuni di Mirabello, Sant’Agostino, Cento, Crevalcore (a nord di via Provanone e a est di via Provane - Provinciale 9), Mirandola (a est delle linea ferroviaria Modena-Verona), San Felice sul Panaro (a est della linea ferroviaria Modena-Verona).

Le zone di restrizione, indicate nella Decisione di esecuzione della Commissione europea dell’11 settembre 2013, riguardano in Emilia-Romagna un’area che comprende i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Berra, Bertinoro, Brisighella, Casola Valsenio, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cervia, Cesena, Cesenatico, Codigoro, Dovadola, Forlimpopoli, Forlì, Fusignano, Gambettola, Gatteo, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Longiano, Massa Fiscaglia, Meldola, Mesola, Modigliana, Predappio, Ravenna, Riolo Terme, Russi, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone.

Il ministero della Salute ha emanato un provvedimento contenente la tempistica per effettuare i controlli e nuove linee guida per la concessione di deroghe, che consentono aperture progressive alla movimentazione di uova e animali in regione. La novità più importante è la possibilità di movimentare animali e uova da allevamenti dell’Emilia-Romagna situati al di fuori delle aree di protezione, sorveglianza e restrizione. Sono previsti inoltre minori vincoli nella movimentazione di uova (da consumo e da cova) dalle zone di protezione e sorveglianza. In entrambi i casi è necessario fornire determinate garanzie. Mentre prima nelle tre zone (protezione, sorveglianza e restrizione) era vietato introdurre animali delle specie sensibili negli allevamenti esistenti, con questo provvedimento sono state individuate delle aree all’interno della zona di restrizione dove è possibile farlo, e precisamente i Comuni di Berra, Mesola, Goro, Modigliana, Dovadola, Predappio, Riolo Terme, Casola Valsenio, Brisighella, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlì (area a sud della Statale 67), Modigliana, Meldola, Forlimpopoli, Bertinoro, Cervia, Cesena, Cesenatico, Savignano sul Rubicone, Gatteo, Gambettola, Longiano, San Mauro Pascoli. Ciò dovrebbe consentire una ripresa della normale attività produttiva della filiera avicola presente in queste zone. E’ revocato infine il divieto – a determinate condizioni – di spandimento su tutto il territorio regionale di pollina proveniente da tutti gli allevamenti, compresi quelli situati nelle zone di restrizione e sorveglianza. Resta il divieto di spandimento della pollina prodotta negli allevamenti della zona di protezione.

Fonte: Regione Emilia-Romagna

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