Tu sei qui: Home / Home Page / News / Archivio News / 2013 / Aviaria, nuovo caso di contagio in un allevamento di tacchini

Aviaria, nuovo caso di contagio in un allevamento di tacchini

archiviato sotto:
pubblicato il 23/08/2013 18:10, ultima modifica 26/08/2013 11:27
Il contagio a Portomaggiore (Fe). Scattate le misure di sicurezza. A breve inizieranno gli abbattimenti dei capi

La rete di protezione stesa dalle autorità sanitarie per prevenire la diffusione del virus dell’influenza aviaria ha evidenziato un nuovo focolaio di contagio da aviaria.

Si tratta di un allevamento di 18 mila tacchini a Portomaggiore, nel ferrarese, nel quale si era verificata una mortalità anomala dei volatili. L’allevamento si trova non molto distante dal sito di Ostellato, il primo ad essere stato colpito dall’aviaria. Gli esami specialistici condotti dalla sezione di Forlì dell’Istituto zooprofilattico, confermati dal Centro nazionale di riferimento per l’influenza aviaria di Padova, sui campioni prelevati nell’allevamento, hanno confermato la presenza del virus del tipo H7.

Per fronteggiare il nuovo caso, la Regione ha già emanato un’ordinanza per l’attuazione delle misure straordinarie previste in questi casi dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Il provvedimento comprende, tra le altre, operazioni di abbattimento degli animali presenti nell’allevamento, che inizieranno al più presto.

Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, le autorità sanitarie confermano che non vi è alcun rischio per l’uomo derivante dal consumo di carni di tacchino.

Per fare il punto della situazione si è svolto nel primo pomeriggio, in Regione, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza Alfredo Bertelli e dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, un incontro con i rappresentanti delle associazioni del comparto avicolo.

Accanto a una forte preoccupazione per le ricadute economiche ed occupazionali dell’epidemia, i presenti hanno tuttavia pienamente condiviso la scelta delle autorità competenti di adottare misure rigorose per isolare i focolai e garantire in questo modo, oltre alla sicurezza sanitaria, anche la più rapida ripresa della produzione.

Fonte Regione Emilia-Romagna, 23 agosto 2013

Azioni sul documento
archiviato sotto:

       

Seguici sui social

direttori

 
Strumenti personali