Consiglio provinciale e Conferenza Territoriale Socio Sanitaria sul Piano di riorganizzazione della sanità ferrarese
12 dicembre 2013 - Si è tenuta in seduta congiunta, nella sala consiliare in Castello Estense, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. Al confronto con i Sindaci e Consiglieri dei 26 Comuni del territorio, insieme ai Direttori Generali delle due Aziende Sanitarie ferraresi, Paolo Saltari e Gabriele Rinaldi, era presente anche dell’Assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti.
E’ del 26 giugno scorso la seduta della Conferenza socio sanitaria territoriale, durante la quale è stato approvato con 23 voti a favore, quello contrario del Comune di Sant’Agostino e l’astensione di Bondeno, il Piano di riorganizzazione della rete sanitaria territoriale fino al 2016. Ne ha dato conto al Consiglio provinciale Marcella Zappaterra, nella duplice veste di presidente della Provincia e della Conferenza territoriale sociosanitaria, anch’essa presente per l’occasione.
La sanità provinciale, è stata l’analisi di partenza, ha visto crescere alcune dinamiche, fra cui l’invecchiamento progressivo della popolazione, la conseguente maggiore incidenza di malattie croniche, bisogni e domande di cura crescenti, costi non in linea con le medie regionali.
“Dovevamo intervenire – ha precisato - per rendere compatibile il mantenimento di un sistema riconosciuto di qualità, con un quadro di risorse che non può seguire queste dinamiche; e dovevamo farlo noi enti locali e aziende sanitarie insieme – ha precisato - perché se lo avessero fatto altri gli esiti sarebbero stati molto diversi”.
È stata evitata la strada dei tagli lineari, è poi stato ricordato, perché abituati a guardare in faccia solo bilanci e conti e mai le persone e così la nuova rete sanitaria provinciale è basata non più su un modello nel quale tutti fanno tutto.
Questo il senso del livello regionale del nuovo ospedale (Hub) Sant’Anna a Cona, cui fanno da corollario i distrettuali (Spoke) di Cento, Argenta e del Delta, e quelli di comunità: Copparo, Bondeno, Comacchio. Completano il quadro le case della salute a Portomaggiore, Copparo, Pontelagoscuro, Ferrara, Bondeno e Comacchio.
“Un modello organizzativo – ha aggiunto - che si basa sulla collaborazione sempre maggiore fra enti locali, strutture, saperi, competenze e professionalità; su un processo di semplificazione che interesserà anche la macchina amministrativa; e sulla finalità di ridurre in modo sistematico le liste d’attesa. Un traguardo – ha concluso - che, tra l’altro, consentirebbe di realizzare nuove economie derivanti dalla riduzione della mobilità passiva di pazienti che si recano altrove per prestazioni e servizi”.
Fonte Provincia di Ferrara