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Terminati i lavori di restauro e consolidamento strutturale della chiesa di San Carlo Borromeo di Ferrara

pubblicato il 04/11/2013 16:40, ultima modifica 04/11/2013 16:40
per l'occasione i campanari ferraresi hanno suonato per la prima volta le nuove campane in occasione della festa del Santo, lunedì 4 novembre.

Si è tenuta oggi in occasione della festa del Santo, la conferenza stampa per presentare il termine dei lavori di restauro e consolidamento strutturale svolti alla chiesa di San Carlo Borromeo che per l’occasione ha fatto sentire alla città il suono delle sue nuove campane. Grazie infatti ai “campanari ferraresi” sono stati ultimati proprio nel w.e. i lavori di installazione delle nuove campane. Il presidente dei “campanari ferraresi” Giovanni Vecchi ha voluto per l’occasione ringraziare quanti si sono impegnati per raggiungere questo obiettivo in così breve tempo, se si considerano le tante difficoltà che si sono dovute affrontare, dal terremoto ai problemi  economici che le aziende hanno dovuto sostenere. Un ringraziamento quindi per la Soprintendenza che ha seguito con impegno i lavori, insieme all’Azienda USL  che si è impegnata nell’ultimare questo ambizioso progetto, ma anche alla Cassa di Risparmio di Ferrara che ha contribuito anch’essa con propri fondi.

Mauro Marabini, direttore sanitario dell’Azienda USL, ha ricordato che la chiesa di San Carlo rientra all'interno del patrimonio immobiliare dell'AUSL ed ha un notevole valore storico-artistico nel panorama cittadino, quindi il suo recupero, anche se non è una struttura di tipo sanitario, come solitamente si è abituati ad avere, risultava importante. Per la città rappresenta un legame con il proprio passato che contribuisce al tempo stesso a dare unitarietà al territorio. Pertanto già prima dell'evento sismico del maggio 2012, era previsto un intervento di consolidamento strutturale. Purtroppo con il sisma ci si è trovati ad affrontare una condizione ancora più complessa per i danni subiti ma anche per i lavori di messa in sicurezza che a quel punto sono diventati urgenti da effettuare. “Come amministrazione comunale siamo davvero soddisfatti” le parole del vicesindaco di Ferrara, Massimo Maisto, infatti più volte è stato segnalato dall’Amministrazione comunale che il recupero e l’apertura delle chiese, dopo il terremoto deve essere una priorità;  è  quindi importante che questa prima parte dei lavori sia ultimata, ma è anche importante che ora l’Azienda USL segua i lavori successivi per arrivare ad aprirla al pubblico. Se e quando ci sarà la possibilità di renderla fruibile e visitabile noi cercheremo di contribuire con il nostro assessorato al turismo”. Anche il direttore Uffici Beni Culturali della Curia, Aniello Zamboni ha ringraziato a nome della Curia per  l’obiettivo raggiunto - ora speriamo che i lavori possano progredire per presentare a breve anche l’interno. Un grazie all’Azienda USL di Ferrara  per il progetto di recupero, partito già da alcuni anni,  ancora con l’Ing. Livio Alberani alla direzione del dipartimento tecnico della stessa Azienda sanitaria. Purtroppo con il terremoto la situazione era peggiorata, per cui si è dovuto investire ulteriormente in risorse economiche proprio in un momento difficile, ma è stato compreso che il recupero della Chiesa non era solo importante per il valore artistico che andava tutelato, ma anche per la condizione e il valore spirituale che comportava per i propri cittadini. Un’ esperienza molto interessante che ha dato l’opportunità alla Soprintendenza di avere una stretta collaborazione con i professionisti che hanno lavorato per il recupero, come ribadito dall’architetto Keoma Ambrogio. Una condizione nuova per la Soprintendenza Beni Architettonici  e Paesaggistici di Ravenna, ma molto interessante: seguire il progetto, vedere come procedeva e contribuire alla sua realizzazione,  concordando le diverse tecnologie per il recupero per ridurre l’impatto visivo è stata una grande opportunità che ha permesso di raggiungere gli ottimi risultati che ora sono visibili a tutti. Ora serviranno altri fondi per finire l’opera, purtroppo mancano ancora i lavori di restauro interni, infatti la chiesa ha subito danni importanti, un angelo per esempio è andato completamente in frantumi. Quindi bisognerà valutare quali altri aiuti potranno essere stanziati all’Azienda sanitaria.  Infine il direttore delle attività tecniche che ha seguito i lavori per l’azienda Usl, Gerardo Bellettato ha mostrato come si sono svolti i diversi lavori di recupero, non facili da realizzare anche per la posizione della chiesa all’interno della città. E’ stato necessario  pensare ad uno studio particolare delle condizioni di sicurezza, importanti anche per la stessa popolazione e non solo per gli addetti ai lavori, (es tettoia girevole sul tetto per coprire i lavori, così come i ponteggi esterni per il passaggio delle macchine e dei pedoni sulle strade). Anche le attrezzature necessarie per il consolidamento del campanile sono state portate da fuori regione, sono infatti arrivate macchine particolari dall’Aquila utilizzate in occasione del terremoto del 2009. Anche per il campanile si sono pensate a delle protezioni permanenti della sottostruttura con l’installazione di piattaforme che non servissero per l’esecuzione dei soli lavori di recupero.

 Alcuni dati:

Data inizio lavori: 29 Maggio 2012

Data fine lavori: 28 Aprile 2013

Totale importo lavori (prima del terremoto): 722.000,00 Euro

Totale importo lavori (dopo il terremoto): 842.000,00 Euro

Fonti di finanziamento:

  • Mutuo AUSL
  • L'80% delle lavorazioni è ammesso a contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Direzione Lavori: ENSER srl, Società di Ingegneria, di Bologna

Data di realizzazione della Chiesa: 1623, su progetto di Giovan Battista Aleotti.

 La Chiesa di San Carlo si presenta come un'aula ellittica con due espansioni a Est e a Ovest, costituenti due cappelle laterali. Il campanile è addossato alla struttura nell'angolo Ovest e raggiunge la quota di 21 metri. La copertura dell’aula è realizzata mediante quattro capriate palladiane, oltre a due ribassate e a semplici travi per le parti d’estremità a maggior curvatura dell’ellisse; la volta dipinta è realizzata in canniccio portato da centinature.

La chiesa è chiusa al culto da alcuni anni a causa dello stato di degrado in cui si trovava.

 Progetto per il recupero

La struttura, che rientra all'interno del patrimonio immobiliare dell'AUSL, ha un notevole valore storico-artistico nel panorama cittadino, pertanto già prima dell'evento sismico del maggio 2012, era previsto un intervento di consolidamento strutturale del tetto della chiesa, con la revisione del manto di copertura e la realizzazione di un tavolato nel sottotetto a protezione della struttura in canniccio che supporta gli affreschi interni, e funzionale al suo futuro restauro, la riqualificazione della facciata della sacrestia ed il consolidamento della muratura. A seguito del sisma è stato necessario provvedere subito ad interventi di messa in sicurezza e rivedere in parte  ed ampliare il progetto originario. L'intervento è stato effettuato attraverso una ditta specializzata, intervenuta anche a L'Aquila dopo il terremoto, per il ripristino e la messa in sicurezza di edifici danneggiati. Si è intervenuti con la cerchiatura con fibre al carbonio della parte superiore dell'edificio ed il rafforzamento delle strutture portanti della copertura, salvaguardando il patrimonio pittorico conservato all'interno della chiesa. In particolare, oltre alle lavorazioni previste, è stato necessario intervenire sull'arco interno di separazione tra tamburo ellittico ed abside e sul campanile, che è stato rinforzato con una struttura metallica interna. Ha visto il rifacimento della copertura, degli impalcati e della scala, e l'installazione di un nuovo castello di sostegno delle campane a cura dei Campanari Ferraresi.

 “Note sulla chiesa” 

La chiesa di S.Carlo Borromeo ha origine nel 1612, in luogo della cappella dedicata ai Santi Filippo e Giacomo di Alberto Schiatti, nell’attuale C.so Giovecca a ridosso del vecchio Ospedale S. Anna. Il progetto è di Giovanni Battista Aleotti, la chiesa terminata nel 1623 è considerata una delle opere migliori dell’artista, fu dedicata all’arcivescovo della Diocesi di Milano fatto Santo il 1 Novembre 1610 da Papa Paolo V. Nel 1857 sotto il pontificato di Pio IX la chiesa è stata completamente restaurata. Il fronte principale è parallelo al Corso, mentre i prospetti laterali sono in gran parte inglobati in costruzioni esistenti, per lo più realizzate nei primi anni ’30.

Nel 1612 parallelo al fianco est della chiesa vi era il sagrato della chiesa di S.Anna, luogo di culto interno all’Ospedale e dismesso dalle sue funzioni nell’Ottocento. Con il progetto dell’ingegnere Carlo Savonuzzi realizzato fra il 1933 e il 1936, sul comparto compreso tra Borgo dei Leoni e l’attuale Via Boldini, questo vuoto viene completamente negato e la chiesa si trova ad essere inserita in una galleria commerciale.  

La chiesa è a pianta ellittica con due cappelle laterali, nel presbiterio l’altar maggiore e un’abside semicircolare dove è collocato il coro ligneo. L’aula è caratterizzata da quattro grandi statue in stucco raffiguranti i Dottori della Chiesa: Agostino, Gregorio Magno, Girolamo e Ambrogio di ignoto autore veneto del XVIII secolo, contenute in nicchie alternate da un ordine gigante di colonne. Le pitture del soffitto - realizzate da Giuseppe Avanzi con la collaborazione di Giuseppe Menegatti nel 1674 - raffigurano nell’ovale centrale la Vergine in Gloria con S. Ambrogio (o S. Maurelio) e S. Carlo Borromeo; nella lunetta sopra la porta d’ingresso è raffigurato S. Carlo, dipinto da Antonio Bonfanti detto “il Torricella allievo di Guido Reni. La facciata esterna è stata recentemente restaurata ad opera della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio - progetto Architetti Carla di Francesco e Andrea Alberti - finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.

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