Cosa fare dopo un infarto miocardico?
Quale stile di vita adottarre dopo un infarto? Cosa mangiare, quanta attività fisica fare, cosa fa bene e cosa invece è meglio evitare, sono questi alcuni dei temi trattati lo scorso 18 settembre, nel corso del primo incontro di educazione sanitaria rivolto ai pazienti dimessi dalla Cardiologia di Cento dopo infarto miocardico ed ai loro famigliari.
Il percorso educazionale - ideato, progettato e realizzato dalla Cardiologia di Cento, diretta da Biagio Sassone, con il coinvolgimento del personale medico, infermieristico e tecnico, prevede incontri periodici, a cadenza trimestrale, tra piccolo gruppi di pazienti (12-15 pazienti per evento al massimo in modo da ottenere il massimo coinvolgimento) e professionisti, che si svolgeranno tutti all’interno del SS.Ma Annunziata.
Nel corso dell’iniziativa si è parlato di stili di vita dopo un infarto: come ad esempio abitudine al fumo, guida dell'auto, alimentazione, attività fisica ed attività sessuale; ma anche ripresa della vita quotidiana: ritorno al lavoro, le vacanza (la montagna fino a che altitudine, il mare fino a che ora), i mezzi per viaggiare (l'aereo, l'automobile). Particolare attenizione è stata riservata alle "domande più frequenti", quelle cioè che ricorrono più spesso tra chi ha avuto un infarto.
Questo primo incontro è stato presentato da Irene Dotti, tecnico di Cardiologia e dal primario di Cardiologia Sassone ed è stato animato da un dibattito di quasi un'ora durante il quale i pazienti hanno potuto ricevere risposta ad ogni loro domanda e interesse.
Il progetto è in linea con il Piano Regionale della Prevenzione 2010-2013 (tra i quali è compreso quello della prevenzione secondaria delle recidive cardiovascolari nei pazienti dimessi dall'ospedale che hanno avuto un infarto. “È espressione – afferma Sassone - di quanto questa cardiologia cerchi di consolidare il legame tra gli operatori sanitari e i pazienti e loro famiglie, inserendosi nelle strategie da adottare nell'ottica della continuità assistenziale tra ospedale e territorio”.
Un percorso analogo dedicato ai pazienti e familiari portatori di pacemaker e defibrillatori, operati alla cardiologia di Cento è già in programma e partirà il prossimo mese.