L’utilizzo delle risorse destinate alla non autosufficienza a Ferrara e provincia
In riferimento alle notizie riportate in questi giorni dalla stampa locale da cui si evincerebbe un mancato utilizzo di risorse destinate alla non autosufficienza, è assolutamente opportuno dare conto della realtà delle cose.
In primo luogo occorre richiamare il percorso che porta alla definizione dei Programmi per la non autosufficienza - da inserire nei Piani attuativi distrettuali per la salute ed il benessere sociale - che parte dall’assegnazione delle risorse del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA) e, quando ne ricorra il caso, del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze (FNA) da parte della Regione Emilia-Romagna alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS).
La stessa CTSS definisce i criteri di riparto delle risorse e le linee di indirizzo ai tre Distretti della provincia, per una programmazione integrata del FRNA e del FNA.
Come risaputo, il FNA ha avuto nel corso degli anni un’esistenza “altalenante” sia in termini di esistenza che come dotazione finanziaria. In forza di ciò la Regione, nelle stessa circolare di assegnazione delle risorse per l’anno 2012, indicava che, “in una situazione di generalizzata e forte riduzione delle risorse, ed in considerazione del completo azzeramento a seguito di scelte governative del canale di finanziamento relativo al Fondo nazionale per le non autosufficienze (…) ogni ambito distrettuale è tenuto a programmare l’attività ed i servizi del 2012 al fine di rendere l’offerta compatibile tendenzialmente con le risorse assegnate annualmente, considerando il fatto che le decisioni inerenti alcuni servizi (residenza e semiresidenza) comportano vincoli e rigidità per le future gestioni. In questo contesto non pare una scelta più sostenibile utilizzare le risorse disponibili nel 2012 per elevare e tenere elevato il livello d’offerta dei servizi”.
Nell’analoga nota relativa alle risorse 2013, la stessa Regione ha indicato che “la programmazione distrettuale 2013 deve garantire una spesa che anche per gli anni futuri non superi il livello di risorse FRNA assegnate per l’anno 2013”. E negli indirizzi 2014, la Regione nel raccomandare una “azione di allineamento del livello di offerta dei servizi al livello di assegnazione annuale delle risorse (…) in considerazione delle incertezze del sistema complessivo di welfare”, riconferma ad operare “al fine di rendere il sistema dei servizi sostenibile in una prospettiva futura”.
In tale ottica, la programmazione distrettuale ha tenuto conto degli interventi da assicurare a seguito della realizzazione o dell’ampliamento di nuove strutture per anziani e disabili finanziati con contributi regionali in conto capitale che, in quanto tali, avrebbero dovuto essere ricompresi nelle azioni territoriali al momento della loro attivazione. Uno di questi interventi è stato ultimato e sarà accreditato in corso d’anno, mentre altri tre sono ancora in corso.
Parimenti, la programmazione ha dovuto tener conto delle risorse da garantire al processo di accreditamento transitorio dei servizi socio-sanitari che arriverà al definitivo a partire dall’1.1.2015.
In tale quadro la CTSS, i Comuni dei tre Distretti e l’Azienda USL di Ferrara hanno dato vita ad una programmazione partecipata che ha avuto attorno ai tavoli d’area anziani e disabili soggetti pubblici e privati, del privato sociale e dell’associazionismo oltre ad un confronto con le organizzazioni sindacali.
Quanto alle cifre riportate, va osservato che, oltre a quanto fin qui delineato, esse vanno lette riportando le specifiche indicate al momento della loro presentazione. In particolare, per i residui dell’anno 2012, infatti, vanno di fatto detratti gli importi per rendicontazioni di azioni effettuate da diversi soggetti e giunte all’Az. USL dopo la chiusura dell’esercizio contabile. Per il solo Comune di Ferrara, tali cifre ammontano a 678.771,86 €..
E’ in tale contesto che va letta l’attività per la non autosufficienza in provincia di Ferrara che, negli ultimi anni, con il concorso di tutti i soggetti interessati, ha consentito di poter confermare e consolidare l’attività promossa a favore delle persone non-autosufficienti nei tre distretti della provincia e che è stata caratterizzata dalla crescita collettiva e sostanzialmente uniforme del sistema integrato degli interventi e dei servizi socio-sanitari.