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L'organizzazione oncologica nella provincia di Ferrara

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pubblicato il 15/07/2014 16:45, ultima modifica 15/07/2014 16:45
Una rete di servizi che lavorano in maniera sinergica sotto un unico coordinamento, dove la creazione della Breast Unit provinciale e dell’unità centralizzata per la preparazione dei farmaci oncologici rappresentano due delle prime azioni che danno corpo all'oncologia provinciale

AUSL_AOSP_FE_organizzazione oncologica ferraraPresentata in conferenza stampa la nuova organizzazione oncologica nella provincia di Ferrara. “Un’organizzazione su tutta la provnicia che consente la presa in carico completa delle pazienti con patologia oncologica – conferma in aperura il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Gabriele Rinaldidove il ruolo del personale infermieristico è cruciale”.

Le aziende Sanitarie ferraresi hanno promosso l’integrazione delle strutture oncologiche ospedaliere e territoriali, dando vita ad un Servizio Unico Oncologico Provinciale, che riunisce tutte le risorse clinico-assistenziali sotto un unico coordinamento. All’interno della riorganizzazione massima importanza è stata data allo sviluppo dei percorsi di terapia e assistenza oncologica e in particolare alla Breast Unit, che integra tutte le professionalità e strutture dedicate alla cura dei tumori della mammella.

“Un modo di agire in rete quello della Breast Unit - conferma il direttore generale AUSL Ferrara Paolo Saltarinella prevenzione, diagnosi e terapia della mammella, che rappresenta la modalità con la quale stiamo lavorando: un obiettivo raggiunto quello che presentiamo oggi ma anche l’inizio di un nuovo percorso condiviso”.

Le persone che hanno un tumore richiedono, infatti, una presa in carico globale e continuativa, possibile solo con una elevata integrazione di tutti gli specialisti coinvolti nelle fasi diagnostiche e terapeutiche e fra i servizi ospedalieri e territoriali, con le terapie più appropriate e l’accesso ai trattamenti più innovativi.

“Istituire un servizio Unico di Oncologia che ricomprende l’attività delle centrale unica per la produzione di farmaci antiblastici e la Breast Unit – sottolinea Mauro Marabini direttore sanitario AUSL Ferrara – significa mettere a circuito tutte le risorse che Ferrara riesce a dare su tuttto il terrritorio per la cura delle patologie tumorali. Ferrara ha un vantaggio rispetto ad AUSL_AOSP_FE_organizzazione oncologica ferrara (1)altre realtà: ha un’unità di percorsi per la medicina nucleare, l’anatomia patologica, la Breast unit, il laboratorio per la preparazione di farmacie, ed oggi anche l’oncologia. Un mondo di collaborazione interdisciplinare, umano e professionale difficile da trovare in altri contesti”. “È questo il motivo – prosegue il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Andrea Gardini che ci ha spinto ha unire le risorse per ridurre la mortalità per tumore nella nostra provincia, dove ogni anno vengono diagnosticati 2.900 tumori su una popolazione di 360.000 abitanti. Un coro che sta tentando di lavorare in maniera organica”.

Il Servizio Oncologico Provinciale delle due Aziende avrà il compito di prendere in carico i pazienti con tumore, di gestire tutta la filiera dei servizi, fornendo percorsi specialistici, programmati e guidati per ogni patologia oncologica. “L’organizzazione oncologia – chiarisce Antonio Frassoldati, direttore U.O. Oncologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – è caratterizzata da problematiche ed esigenze diverse dei pazienti a seconda dello stadio della malattia. Il modello scelto è quello hub&spoke, che prevede la costituzione di punti di accoglienza oncologica distribuiti sul territorio (ospedali e case della salute) che avranno compiti informativi, formativi, di presa in carico e completamento della diagnostica di primo livello; punti decisionali, basato sull’approccio muti disciplinare e multiprofessionale tipico dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA), collocati nella struttura hub di riferimento dell’Ospedale di Cona, e punti operativi, dove si verranno eseguiti i trattamenti decisi a livello multidisciplinare (collocati, in rapporto alla complessità dei trattamenti stessi ed alla provenienza dei pazienti, a livello centrale oppure periferico)”.AUSL_AOSP_FE_organizzazione oncologica ferrara (2)

La Breast Unit - struttura che si occupa della diagnosi e trattamento delle pazienti con tumore alla mammella - riunisce funzionalmente tutti gli specialisti coinvolti nelle diverse fasi assistenziali. “Nella sua attività – afferma Sonia Succi, coordinatore Assistenziale Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) Breast Unit – il PDTA rappresenta l’ossatura di questa unità di lavoro ed ha lo scopo di migliorare l’appropriatezza delle cure dei pazienti affetti da carcinoma della mammella, definendo la migliore sequenza temporale e spaziale possibile delle attività diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali, da svolgere con un’efficienza e un’efficacia ottimali. La donna con diagnosi di tumore è posta al centro delle attività e trova nel case manager la persona che l’accoglie, effettua la presa in carico, si interfaccia con le pazienti, i professionisti coinvolti nei diversi momenti di cura ed i medici di medicina generale”.

AUSL_AOSP_FE_organizzazione oncologica ferrara (4)La nuova Centrale per la produzione di farmaci antiblastici per la preparazione dei dosaggi personalizzati di farmaci per la terapia oncologica in un unico laboratorio, attivata all’Ospedale di Cona, prepara le terapie per tutte le strutture ospedaliere della nostra provincia: Cona, Argenta, Cento e Lagosanto. “La centralizzazione ha preso avvio da settembre con la presa in carico della preparazione dei farmaci per Argenta, da maggio vengono preparati anche le terapie destinate a Cento e, dal giugno scorso, anche quelle di Lagosanto” a spiegarlo è Paola Scanavacca, direttore Dipartimento Interaziendale Farmaceutico - "Dopo Meldola, dove l’IRST prepara i farmaci oncologici di Cesena, la nostra è la seconda realtà in regione dove è stata reaizzata la centralizzazione della preparazione di questi farmaci. Ciò garantisce ambienti nmonitorati in maniera continua, dotati di un’elevate tecnologia in grado di assicurare massima sicurezza ed alta qualità dei prodotti”.

Le sfide in atto sono molte: aumentare l’adesione ai programmi di prevenzione, ridurre i tempi di attesa per la diagnosi ed il trattamento nelle fasi precoci, aumentare la disponibilità di trattamenti attivi e la gestione domiciliare delle fasi avanzate, garantendo tutte le risorse disponibili alla popolazione ferrarese per ridurre la mortalità per tumore.

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