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Operativa la Centrale Unica del 118 di Bologna e Ferrara

pubblicato il 28/01/2014 16:40, ultima modifica 28/01/2014 17:06
l'Assessore Lusenti: "per i cittadini un servizio sempre più capillare, efficiente, sicuro e di elevatissima qualità assintenziale"

Bologna, 28.01.2014. Efficienza e tempestività dei soccorsi. Con la prima chiamata da Comacchio oggi è diventata operativa la centrale unica del 118 di Bologna e Ferrara. Ogni chiamata dai cittadini della provincia di Ferrara viene ora infatti ricevuta e smistata dagli operatori della centrale all’Ospedale Maggiore di Bologna. Per i cittadini non cambia nulla: la centrale unica si occupa di prendere in carico le chiamate e attivare i mezzi di soccorso, che restano nel territorio della provincia di Ferrara e continuano a partire dalle postazioni dove sono stati dislocati finora.

Dodici infermieri, finora in servizio nella centrale operativa dell’ex Sant’Anna di Ferrara, adesso affiancano i colleghi di Bologna nella centrale operativa del Maggiore per organizzare gli interventi di soccorso nel territorio ferrarese. La vecchia centrale del Sant’Anna gestisce ora i trasporti ordinari (da ospedale a ospedale).

La centrale 118 del Maggiore, inaugurata nel maggio 2013, è dotata delle più avanzate tecnologie che consentono di ottimizzare le funzioni: completa integrazione tra i sistemi radio, telefonici e dati; gli applicativi dialogano con i data base telefonici e cartografici, riducendo al minimo gli errori di localizzazione; l’integrazione dei dati è completata dai flussi informativi da e verso i computer all’interno dei mezzi di soccorso. L’operatore della centrale operativa può dunque conoscere, in tempo reale, la posizione, la velocità e lo stato di tutti i mezzi di soccorso sul territorio, individuando quello più vicino al luogo di intervento. La struttura ha una superficie di 1.451 metri quadrati ed è stata realizzata con un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro.

Alla centrale unica di Bologna e Ferrara si è arrivati dopo un lungo percorso che vede il sistema dell’emergenza-urgenza regionale all’avanguardia a livello nazionale. L’Emilia-Romagna è stata la prima ad adottare il 118 (nel 1990) e la normativa nazionale è fortemente ispirata da quella regionale. Inoltre, fin dal 1993 sono state individuate tre aree omogenee regionali di aggregazione operativa e tecnologica e già dal 1997 è stata avviata la realizzazione della prima: la centrale operativa unica della Romagna che dal 2009 processa le chiamate del 118 di Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini.

Grazie all’evoluzione della tecnologia in dotazione alle centrali operative, oggi è possibile automatizzare quasi completamente il processo di ricezione e gestione delle chiamate, riducendo drasticamente gli errori e velocizzando le procedure di attivazione dei mezzi di soccorso.

A Bologna, dopo cinque anni di utilizzo dei nuovi sistemi, il numero di errori (localizzazione del luogo di intervento) è sceso a 2 casi ogni 10.000 invii di soccorso. L’esperienza delle centrali operative a Roma, Milano, Torino ha dimostrato inoltre che le nuove strutture, come quella aperta all’Ospedale Maggiore di Bologna, sono in grado di operare efficacemente con popolazioni di riferimento tra i 2 e i 3 milioni.
Entro il 2014, la struttura del Maggiore di Bologna diventerà la centrale operativa unica dell’area omogenea est che coprirà anche il territorio della provincia di Modena.

Il commento

Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte in questi anni – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti – è stato possibile migliorare il lavoro degli operatori delle centrali e quindi il servizio per i cittadini, diventato sempre più capillare, efficiente, sicuro e di elevatissima qualità assistenziale”. I percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie dei territori interessati “hanno permesso – aggiunge Lusenti – di realizzare l’unificazione delle centrali, che presto saranno tre in tutta la regione. Dopo quella unica della Romagna e quella appena attivata tra Bologna e Ferrara, prevediamo di proseguire con l’integrazione di Modena, entro quest’anno, e successivamente l’unificazione delle centrali di Piacenza, Parma e Reggio Emilia”.

 

Fonte Regione Emilia-Romagna

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