Trasformazione del S. Camillo in Ospedale di Comunità
Dopo i fatti conseguenti alla temporanea inattivazione del Punto di Primo Intervento per essere riaperto nei mesi estivi all’Ospedale S. Camillo di Comacchio, è necessario chiarire che la proposta Aziendale di riorganizzazione in Ospedale di Comunità e Casa della Salute ha l’intenzione di rivitalizzare fortemente quella Struttura attualmente semivuota, anche nella logica di mantenimento dei livelli occupazionali in un periodo storico nel quale questo aspetto rappresenta più che mai un valore aggiunto.
Ripercorrendo i punti fondamentali della riorganizzazione del S. Camillo si possono apprezzare i punti di forza del progetto stesso, completamente in linea con le nuove direttive regionali che prevedono una chiara diversificazione delle struttura sanitarie organizzate in rete. Quindi si prospetta un “vero futuro” per il S. Camillo e non solo una bandiera per chi, attualmente bloccando la riorganizzazione, può invece essere coprotagonista della trasformazione e della sua rinascita.
Partendo dall’ingresso della Medicina di Gruppo in ottobre 2013 negli spazi inutilizzati dell’ex RSA, si è fornito un servizio utilissimo alla popolazione che vede medici ed infermieri lavorare insieme garantendo assistenza continuativa 8 ore al giorno. Mai come in questi due mesi si sono visti tanti utenti al secondo piano del S. Camillo.
L’attivazione dell’ambulatorio di nucleo permetterebbe anche agli altri nove medici di medicina generale (MMG) delle Rete di utilizzare la struttura in collaborazione con il personale infermieristico e garantire l’assistenza per 12 ore al giorno, supportati dai medici di continuità assistenziale che operano in quella struttura nei prefestivi, festivi e di notte.
L’attivazione - non consentita dall’occupazione dell’Ospedale - della Pediatria di Gruppo con quattro pediatri che assistono circa 3.000 bambini di Comacchio, negli spazi adiacenti alla Medicina di Gruppo, con personale infermieristico a supporto, integrato grazie ad un coordinamento forte con gli altri medici e gli specialisti del poliambulatorio, permetterebbe una presa in carico degli utenti in tempi brevi e certi, grazie anche alla collaborazione del Punto di Accoglienza Infermieristico (PDA), che lavora facilitando i percorsi sanitari.
In questo modo si darebbe vita ad uno dei poli di Medicina Primaria più grandi ed organizzati della provincia.
Lo stesso poliambulatorio al piano rialzato e la diagnostica radiologica verrebbero rivitalizzati dal fiorire di percorsi di presa in carico condivisi tra medici, pediatri e specialisti coadiuvati dal PDA infermieristico.
Il terzo piano, attualmente adibito a deposito di letti - perché non è stato possibile trasferirli nell’adiacente magazzino - dovrebbe vedere il completo ritorno del Dipartimento di Sanità Pubblica trasferito da Migliarino, con tutte le sue funzioni compresa quella di Veterinaria. In questi locali il servizio troverebbe spazi idonei alla sua funzionale collocazione sia per le attività rivolte all’utenza sia per le attività rivolte all’esterno.
Il trasferimento al polo materno-infantile di alcune importanti funzioni della neuropsichiatria infantile a completamento di quello che è già attivo, ottimizza la presa in carico dei minori con problematiche, in collaborazione con i pediatri e i medici di medicina generale.
Questa rete di servizi permetterebbe di collocare in una parte del S. Camillo una “Casa della Salute Grande” pilastro di ogni Ospedale di Comunità: a tutti gli effetti i posti letto rimarrebbero sanitari per cui non si applica il pagamento della quota alberghiera; gradualmente quei posti letto di LPA verrebbero trasformati in posti letto a gestione del medico di medicina generale, supportato naturalmente da specialisti internisti e geriatri, per tutte quelle necessità di ricovero che vedono inappropriato il ricovero in ospedali per acuti e risulta rischiosa l’assistenza al domicilio.
Utilizzerebbero questi posti tutti quegli anziani con patologia cronica che necessitano di un supporto terapeutico e riabilitativo temporaneo (media 15 gg, fino ad un massimo di 30 giorni), quegli anziani con dimissioni difficili dagli ospedali per acuti che non possono tornare a domicilio subito. Ma anche minori che necessitano di terapie prolungate da parte del proprio Pediatra, possono essere assistiti in questi letti.
In questo modo l’Ospedale di Comunità di Comacchio entrerebbe a pieno diritto nella rete dei servizi sanitari della provincia, assistendo realmente i cittadini di quel territorio con attività sanitarie concrete.
La chiusura del Punto di Primo Intervento prevede la sua riapertura nei quattro mesi estivi (giugno-settembre) in cui si potenziano, anche con l’attivazione della Guardia Turistica, i servizi sanitari per i turisti.
La riorganizzazione della rete territoriale dell’Emergenza-118, contemporanea alla momentanea disattivazione del Punto di Primo Intervento, si è completata con l’introduzione nell’Area Est dell’auto medicalizzata, così come a suo tempo illustrato nel piano di riorganizzazione presentato alla CSST in data 26 giugno 2013.
Ad oggi è presente su tutto il territorio provinciale un sistema di auto medicalizzate ed una rete di ambulanze con infermieri ed autisti soccorritori che modernizza il sistema provinciale del 118 ormai obsoleto, ai livelli regionali per standard di intervento e qualità di prestazioni erogate.
Nel momento della disattivazione del Punto di Primo Intervento di Comacchio la sicurezza dei cittadini, in questo delicato momento, è stata garantita dalla contemporanea presenza, in quella sede, di due mezzi medicalizzati: segnatamente l’auto medica e l’ambulanza medicalizzata a partenza dall’Ospedale del Delta, di un’ambulanza con personale infermieristico dell’Azienda e di un’ambulanza con convenzionata con autisti soccorritori di Comacchio Soccorso.
Ad ulteriore tutela dei cittadini è tutt’ora temporaneamente presente un’ambulanza medicalizzata nelle 24 ore, a partenza dall’Ospedale del Delta, in aggiunta alla rete precedentemente descritta. A 48 ore dalla chiusura del Punto di Primo Intervento di Comacchio risulta che il numero di utenti che si sono presentati è stato estremamente basso e tutti sono stati indirizzati alle strutture competenti.
L’ambulanza infermieristica che attualmente è ospitata presso la Stazione dei Vigili del Fuoco, recupererà la sua originaria collocazione nella camera calda del S. Camillo non appena il personale sanitario avrà percezione di poter operare in un ambiente sicuro e tranquillo, così come richiesto dal compito impegnativo e delicato cui è chiamato.
Il Direttore di Distretto, Sandro Guerra
Il Direttore del Dipartimento di Emergenza, Erminio Righini