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A Cento la ‘Medicina in rete’: dall’ospedale alle case dei pazienti, si parte col "Cardiologo Facilitatore"

pubblicato il 26/04/2016 12:07, ultima modifica 26/04/2016 12:07
Il progetto presentato al Palazzo del Governatore di Cento è pensato per venire incontro alle difficoltà dei pazienti con polipatologie croniche a rischio di frequente ospedalizzazione, cercando di spostare l'asse di interesse dal settore quasi esclusivamente sanitario a quello bio-psico-sociale, dall'ospedale al domicilio del paziente. Il “Cardiologo Facilitatore” comincia a maggio, coinvolgendo i medici generali che seguono pazienti con scompenso cardiaco e ricoverati almeno due volte in diciotto mesi.
A Cento  la ‘Medicina in rete’: dall’ospedale alle case dei pazienti,  si parte col  "Cardiologo Facilitatore"

DA SX: Piero Lodi, Maurizio Dinelli, Felice Maran e Sandro Melloni

Cento 26 Aprile 2016. Il progetto  presentato al Palazzo del Governatore di Cento è pensato per venire incontro alle difficoltà dei pazienti con polipatologie croniche a rischio di frequente ospedalizzazione, cercando di spostare l'asse di interesse dal settore quasi esclusivamente sanitario a quello bio-psico-sociale, dall'ospedale al domicilio del paziente. Il “Cardiologo Facilitatore” comincia a maggio, coinvolgendo i medici generali che seguono pazienti con scompenso cardiaco e ricoverati almeno due volte in diciotto mesi.

Rispettando le  linee guida regionali un’équipe d’infermieri deputati agli interventi esterni li sottoporrà al test dello stato mentale Spmsq, al test del cammino dei sei minuti e alla scala Brass, monitorando costantemente l’andamento clinico.

L’Ospedale SS. Annunziata con l’introduzione della ‘Rete 2000’, o ‘Medicina in rete’ e l’integrazione tra la struttura sanitaria e territorio, avvia, quindi, anche un progetto nuovo con l’obiettivo di raggiungere la massima capillarità e capacità d’intervento, come l’ha definita il  cardiologo Maurizio Dinelli, “per intercettare i bisogni di ciascuno”.

Ad aderire a questa prima iniziativa, è stata l’Associazione dei medici di medicina generale del distretto Ovest, costituitasi il 1° febbraio scorso e convenzionata con l’Azienda Usl, composta da: Renzo Bianchi, Umberto Bolletta, Mariateresa Fortini, Gabriele Ghermandi, Fabio Magri, Sandro Melloni, Alberto Merli, Mario Aldo Parmeggiani, Stanislao Pezzini (coordinatore) e Anna Tangerini.

L’obiettivo è quello di aumentare la capillarità sanitaria del territorio e di “implementare il lavoro e la comunicazione tra i professionisti, coordinando nell’ambito della rete l’orario degli studi per sette ore giornaliere, dal lunedì al venerdì, distribuite equamente nel mattino e nel pomeriggio, con chiusura di uno di essi alle diciannove”.

In prospettiva, è previsto anche  l’aumento del numero dei pazienti in assistenza domiciliare integrata, un recupero della mobilità passiva,  grazie alla condivisione con l’Ospedale distrettuale di Cento,  e l’avvio dei Pdta per patologie croniche come diabete tipo 2 e scompenso cardiaco.

“Lo scenario epidemiologico d’invecchiamento della popolazione” ha spiegato Dinelli, “richiede da una parte interventi specifici e limitati nel tempo, e da una parte provvedimenti assistenziali, terapeutici e personalizzati specifici per le malattie croniche. Non interventi settoriali ma molteplici interrogativi, un approccio ‘olistico’ per spostare l’asse d’interesse dal settore quasi esclusivamente sanitario a quello bio-psico-sociale, dall’ospedale al domicilio del paziente, e infine al territorio”.

Lodi Sindaco di Cento, in chiusura della presentazione ha ricordato la sua soddisfazione di Presidente del Comitato del distretto Ovest per la scommessa per la quale: “l’ospedale e il territorio devono essere due percorsi unitari, non separati, e la medicina generale non può essere interfaccia tra paziente e struttura sanitaria senza qualche facilitazione”.

 

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