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Al convegno di Copparo i primi risultati in termini di salute

pubblicato il 12/02/2016 15:55, ultima modifica 12/02/2016 15:56
Nel corso dell’incontro di giovedì 11 febbraio a Copparo, inserito nel workshop internazionale italo brasiliano, presentati i dati di attività del sistema regionale delle Case della Salute

Il modello di intervento messo in pratica dalla Casa della Salute Terre e Fiumi di Copparo migliora la qualità della vita e dell’assistenza. E’ quanto è emerso nell’incontro di ieri (11.02.2016 ndr) a Copparo, dalla presentazione dei primi dati di attività delle Case della Salute ed in particolare di quelli relativi alla struttura copparese.

“Abbiamo i primi risultati importanti: risultati misurabili, comparabili con realtà analoghe regionali e - tra l’altro - positivi”. Ad affermarlo con soddisfazione è il Direttore Generale dell’Azienda Usl di Ferrara Paola Bardasi.

Da una prima analisi fornita dalla Regione Emilia-Romagna sugli esiti delle Case della Salute emerge, infatti, una valutazione complessiva positiva su questo modello organizzativo ed in particolare nelle realtà all’interno delle quali i Nuclei di Cure Primarie hanno sede nelle Case della Salute. Risultato positivo anche, quindi, per la Casa della Salute di Copparo.

Attraverso la misurazione del tasso standardizzato di ospedalizzazione per patologie croniche (BPCO, scompenso cardiaco e diabete) e degli accessi non urgenti al Pronto Soccorso la Casa della Salute Terre e Fiumi  presenta un quadro di sé rassicurante.

Dal 2011 al 2014 il numero di ricoveri per patologie croniche è infatti diminuito, ciò in quanto è verosimile pensare che l’organizzazione di professionisti in team - medici di medicina generale, specialisti di riferimento, infermiere care manager, infermieri OSCO ed infermieri ADI ed anche dell’ambulatorio infermieristico, quasi sempre supportati dagli assistenti sociali del’Azienda Servizi alla Persona ASSP -  permetta la gestione dei casi complessi sempre attraverso idonee soluzioni territoriali.

Significativo anche il calo degli accessi impropri in PS, possibile grazie all’attività del Nucleo di Cure Primarie della medicina generale, che si avvale degli specialisti di riferimento in modo da rispondere a quelle esigenze che in passato portavano ad accessi in Pronto Soccorso con codice bianco e verde.

 “Questi risultati sono il riflesso - oltre che dell’appropriatezza delle prestazioni, sulla quale tanto lavoriamo da anni - di una migliore qualità dell’assistenza rivolta alla nostra popolazione. Possibile grazie alla messa in campo di un’assistenza centrata sulle esigenze del paziente e praticata attraverso una medicina d’iniziativa”.

Il setting assistenziale ospedaliero, sempre più incentrato sulle nuove tecnologie, è sicuramente adatto alla gestione delle acuzie, mentre non è sicuramente idoneo a gestire le principali cronicità in pazienti che sempre più spesso sono colpiti da patologie multiple. Risulta, invece, evidente che l’organizzazione in team della Casa della Salute e dell’Ospedale di Comunità consente la reale presa in carico di questi utenti, garantendo appropriatezza di percorsi e consumo equo di risorse.

Sottolinea, poi, Bardasi come “il consolidamento di una prospettiva interdisciplinare di collaborazione - unito  alla strategia di intervento adottata dalla Casa della Salute Terre e Fiumi e dai professionisti che vi operano a cui va il mio ringraziamento per l’iniziativa dello scorso 11 febbraio - sono stati un punto di partenza fondamentale per il modello che Ferrara oggi presenta a livello regionale, concretizzando esperienze di integrazione ospedale-territorio ”.

E così, la sanità copparese diventa tema di studio e la Casa della Salute un laboratorio a livello internazione, come abbiamo visto anche nei giorni scorsi, consentendo stavolta una riflessione su esiti e risultati.

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