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Allarme calore negli ambienti di lavoro: prevenzione, sorveglianza sanitaria e misure di intervento per l'estate 2016

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pubblicato il 30/06/2016 14:55, ultima modifica 28/07/2016 10:14
Il caldo estivo e le sempre più frequenti ondate di calore rendono lo stress da caldo un argomento quanto mai attuale soprattutto per quelle attività produttive che si svolgono all’aperto come l’edilizia e l’agricoltura. Per questo motivo questa mattina (30.062016 ndr) si sono presentate alle Associazioni di categoria e agli organi di stampa il piano delle iniziative messe in campo per l’estate 2016 dal settore Prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro del dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda USL di Ferrara per coinvolgere i datori di lavoro e i lavoratori dei settori lavorativi maggiormente a rischio per le problematiche che possono sorgere a seguito del grande caldo

Fondamentale nel settore della medicina del lavoro il ruolo della Prevenzione, come ha anticipato Mauro Marabini, Direttore Sanitario dell’azienda USL, presente all’incontro. “Per questo i professionisti della medicina del lavoro investono molte risorse e i risultati sono evidenti. Oggi è una ulteriore possibilità per far capire quanto sia importante mantenere alta l’attenzione su questa tipologia di rischio e per questo motivo risulta anche utile approfondire le tematiche di un rischio che può provocare gravi conseguenze per la salute e la sicurezza dei lavoratori”.

Giuseppe Cosenza, Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica aziendale, ha voluto ricordare che in questo caso non si sta affrontando una emergenza imprevedibile, quindi, come il settore della sanità pubblica ha predisposto un piano di attività per la prevenzione, sorveglianza sanitaria e misure di intervento mirate a far conoscere il problema, così anche i datori di lavoro e i lavoratori stessi devono mettere in campo una serie di azioni utili a ridurre i rischi e le conseguenze degli  effetti provocati dall’eccessiva esposizione al calore.

Dal 2011 al 2015 sono stati riscontrati 239 casi di infortunio e solo nel 2015 ci sono stati 64 infortuni tra cui 3 morti per colpo di calore nella provincia di Ferrara. Un problema che deve essere assolutamente affrontato.
Valerio Parmeggiani, direttore della Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, ha poi continuato presentando insieme a Maichi Bonazza, dirigente Ingegnere del settore Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro i dati che presentano il grande problema e le iniziative e gli strumenti messi in campo per arginare il problema.

Oltre alla vigilanza svolta nei settori maggiormente a rischio (cantieri edili, stradali e agricoltura) e alla sorveglianza sanitaria sul personale, è stato realizzato anche un opuscolo informativo rivolto a datori di lavoro e lavoratori che riporta le misure di prevenzione più adatte a contrastare le conseguenze del rischio da caldo che interessano il datore di lavoro nella organizzazione del lavoro ma anche quanto devono fare i  lavoratori per evitare uno stato di malessere.
L’opuscolo, che sarà distribuito a tutte le Associazioni di categoria e alle Organizzazioni sindacali, sarà tradotto in più lingue proprio per riuscire a raggiungere anche i lavoratori stranieri che lavorano nella nostra provincia.
L’iniziativa è stata patrocinata anche da INAIL, Direzione regionale Emilia-Romagna e da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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