Cittadella S. Rocco un anno dopo
“Cittadella S. Rocco un anno dopo. Integrazione Socio – Sanitaria: dalla Casa della Salute alla Casa della Comunità” il titolo del Seminario che si è tenuto martedì 18 ottobre a Ferrara per presentare e condividere con la Comunità, le Istituzioni, il Volontariato locale e i professionisti delle due Aziende sanitarie ferraresi i risultati conseguiti ed i nuovi progetti che si stanno realizzando nella Casa della Salute di Ferrara.
Grande affluenza di cittadini, operatori delle due aziende sanitarie e Terzo Settore alla sala Estense di Piazza Municipale, interessati a capire gli sviluppi e i progressi fatti ad oggi nella Cittadella S. Rocco. Un anno dopo la sua attivazione, sono infatti stati fatti notevoli cambiamenti strutturali così come l’ampliamento e l’organizzazione dell’offerta dei servizi che è ora estremamente variegata: dalle medicine di gruppo all’apertura del CUP e centro prelievi così come l’attività ambulatoriale che afferisce al PDA , l’assistenza domiciliare Integrata e le Cure Palliative, il Polo Odontoiatrico, anche se molto è ancora in calendario da realizzare.
Ha dato il via ai lavori, Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara che ha evidenziato come quella di Corso Giovecca sia la più grande Casa della Salute italiana e i cittadini di Ferrara troveranno in questo luogo le risposte alle loro esigenze. Anche Claudio Vagnini, Direttore Generale dell’Azienda USL di Ferrara ha voluto porre l’attenzione su questo tema - avere un’area come questa all’interno delle mura cittadine è qualcosa di straordinario. Spazi ampi vanno riempiti con servizi a cui devono partecipare le due aziende sanitarie, ma anche con la collaborazione dell’Università e del Sistema Sociale.
I temi presentati nel corso degli interventi, moderati da Chiara Benvenuti, Direttore del Distretto Centro Nord, hanno ruotato attorno all’attenta consapevolezza che tra i bisogni prioritari della popolazione ferrarese vi è la necessità di poter usufruire di servizi di presa in carico per soggetti con patologie croniche, e allo stesso tempo la necessità di fare rete tra il sanitario e il sociale. E’ infatti quella dell’integrazione socio-sanitaria la strada che intende percorrere la Casa della salute di Ferrara. Ardigò Martino, Ricercatore CSI - DIMEC di UniBo che da alcuni anni sta seguendo alcuni progetti nelle Case della Salute di Copparo e di Portomaggiore, ha evidenziato come una delle sfide future sarà quella del cambiamento culturale che determina modalità di lavoro diverse, non più basate da una visione frammentata, ma di rete. La popolazione sta invecchiando e questo porta ad intervenire su malattie croniche per cui è necessario cambiare modelli assistenziali e porre l’attenzione sui processi di prevenzione . È necessaria quindi un’alleanza tra tutti i settori della comunità e in questo modo entrare in “reti diffuse” .
“Siamo in cammino ed abbiamo ancora molta strada da fare - conclude Chiara Benvenuti - migliorare la rete e la collaborazione con i medici di medicina generale di tutta la città, aumentare il numero delle persone con malattie croniche che vengono “prese in carico” dalla Casa della Salute, di coloro che usufruiscono dei servizi domiciliari sia sanitari che sociali e potenziare la collaborazione con le Associazioni e i cittadini per sviluppare interventi di educazione, informazione e prevenzione sugli stili di vita”.
In quest’ottica i prossimi step prevedono, già dal 31 ottobre - l’apertura in Giovecca del Segretariato Socio - Sanitario, in collaborazione con ASP Servizi alla Persona, per l’ascolto, l’informazione, l’orientamento dei cittadini sui diritti e le opportunità sociali, sui servizi e sulle modalità di accesso; a seguire il trasferimento della sede di Via Gandini nell’area adiacente all’ADI (settore 6) dei seguenti servizi ambulatoriali di audiologia adulti e minori, foniatria minori, oculistica minori ed il trasferimento del Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) nel settore 3, retrostante il Centro Prelievi.