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Esperienze a confronto: l'Azienda USL di Oristano in visita alla Casa della Salute Cittadella S. Rocco

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pubblicato il 03/12/2015 14:12, ultima modifica 03/12/2015 14:12
La Casa della Salute della città di Ferrara diventa luogo di interesse per i professionisti di altre regioni italiane

Mercoledì 2 dicembre 2015 la direzione generale dell'ASL di Oristano rappresentata da Maria Giovanna Porcu insieme ad altri dirigenti che fanno parte della direzione strategica, hanno fatto visita alla Casa della Salute di Ferrara. Accolti dal personale medico e infermieristico che opera all'interno della struttura, Paola Bardasi, direttore generale dell’AUSL di Ferrara e Chiara Benvenuti, direttore del distretto centro nord hanno presentato loro il modello organizzativo e gestionale dei servizi della Cittadella s. Rocco. La visita ha interessato i nuovi spazi della Casa della Salute, le medicine di gruppo della struttura, il Punto di Accoglienza (PDA) e gli ambulatori.

“I servizi che sono stati inseriti nella casa erano distribuiti nella città con una conseguente scarsa funzionalità - spiega Chiara Benvenuti alla delegazione in visita - Con la costituzione della Casa della Salute di Ferrara l’intento è quello di renderli meglio fruibili e collegati fra loro per una migliore presa in carico”.
La nuova organizzazione prevede una profonda trasformazione della struttura che è “in progress” per gli importanti investimenti economici che comporta. In base alle risorse che via via si rendono disponibili si procede con la trasformazione e l'implementazione.
A seguire, fatta la panoramica dei servizi e della loro organizzazione e gestione ci si è dedicati a presentare la Casa della Salute intesa come casa della comunità.
“Il modello della Cittadella S. Rocco rappresenta la svolta su cui si sta lavorando, grazie anche al grande coinvolgimento dei Comitati Consultivi Misti (CCM), che rappresentano i cittadini e le associazioni”. Si è lavorato e si sta continuando a lavorare, infatti, per superare il senso di perdita di un ospedale in città, che appartiene al vissuto dei cittadini ferraresi.
Grazie, inoltre, ai rappresentanti del sociale e del terzo settore stiamo lavorando per creare reti e servizi a completamento dei percorsi di presa in carico.

Paola Bardasi ha sottolineato come “nella nostra regione ogni azienda ha sperimentato modelli organizzativi specifici che possono anche differenziarsi tra loro”, ma sempre ispirandosi al principio di “casa” e di struttura per la “comunità” in cui associazioni ed istituzioni lavorano in forte integrazione. A breve usciranno anche le linee guida emiliano romagnole dedicate proprio alle Case della Salute. “Ferrara rappresenta un laboratorio particolare -  ha inoltre precisato il direttore generale dell’Azienda USL di Ferrara - dove le necessità dei cittadini vengono accolte e seguite mano a mano che queste trovano espressione”. Questo spiega l’attività continua di implementazione di servizi e di aperture: ogni anno si aggiungono tasselli - anche in base ai fondi disponibili - modulando continuamente l’offerta per rispondere al meglio ai bisogni di salute della popolazione ferrarese.
Con i Medici di Medicina Generale lavoriamo in sinergia su progetti e percorsi, prestando particolare attenzione ai Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) - prosegue Benvenuti - ed allo sviluppo delle professionalità non mediche, proprio per il ruolo dell'infermiere, elemento cardine per  le Case della Salute”.

Grazie ai progetti di integrazione strutturale alcuni servizi si fondono e diventano unici, seguiti operativamente dall'Azienda Ospedaliera, dove l’Azienda USL mantiene un ruolo strategico fondamentale per garantire la continuità dell'assistenza sul territorio.

Nel corso della visita della delegazione oristana è stato chiarito anche il funzionamento degli Ospedali di Comunità (OSCO). “Caratterizzati da una gestione soprattutto infermieristica - spiega Elisa Mazzini della Direzione Infermieristica e Tecnica aziendale - con la supervisione dei medici di medicina generale, hanno l’obiettivo di curare il paziente a casa propria, evitando il ricovero in ospedale se non strettamente necessario".


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