Ferrara Città della Prevenzione. 29 Settembre.
La città di Ferrara, attraverso numerosi interventi realizzati in primo luogo dall’Azienda Usl e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria, ma anche da numerosi altri enti ed associazioni di volontariato, si caratterizza sempre di più come una vera e propria “città della prevenzione”’.
Un esempio importante di prevenzione primaria, che ha tra gli obiettivi il mantenimento delle condizioni di benessere attraverso il potenziamento dei fattori utili alla salute, viene dal mondo dei vaccini, utilizzati con successo per ridurre l’incidenza di malattie infettive e di alcune neoplasie. L’occasionale rinuncia di alcuni genitori alle immunizzazioni consigliate per i propri figli, spesso sulla base di fuorvianti informazioni pseudoscentifiche o di credenze errate sulla sicurezza dei vaccini, ha portato negli ultimi anni ad un incremento dell’incidenza di malattie gravi o potenzialmente mortali. Attraverso un approfondimento che partirà dall’offerta attuale dell’Azienda Usl di Ferrara, verrà posta una particolare attenzione sia alle ultime novità introdotte nel calendario vaccinale regionale, sia alle strategie di immunizzazione di futura adozione.
Anche una corretta alimentazione da affiancare all’attività fisica regolare può assumere un ruolo centrale nella prevenzione e nella terapia delle malattie non trasmissibili, in particolare il diabete dell’adulto, le malattie cardio-circolatorie e il cancro. In questa direzione saranno presentati alcuni progetti dell’Azienda Usl e di Unife che mirano a coinvolgere la popolazione, specialmente quella a rischio, in attività motorie, come ad esempio i “gruppi di cammino” aperti a tutti, rivolti a soggetti con diabete, scompenso cardiaco ed altre patologie croniche.
La prevenzione secondaria pone invece al centro la diagnosi precoce di una malattia, in fase asintomatica, permettendo così un immediato intervento terapeutico efficace. Passi avanti eccellenti in quest’ottica sono stati realizzati ad esempio per il carcinoma della cervice uterina. L’Azienda USL Ferrara è stata infatti tra le prime in Emilia-Romagna ad introdurre il test HPV come screening per le donne tra i 30 ed i 64 anni, attraverso una modifica graduale che prevede una fase di transizione triennale, mentre le donne tra i 25 ed i 29 anni continueranno invece ad eseguire il Pap-test come indicato dalla letteratura. Un focus particolare sempre in campo ostetrico-ginecologico sarà inoltre riservato alle nuove strategie di diagnosi pre-natale, in particolare al Bitest recentemente introdotto dall’Azienda.
La medicina di genere si occupa delle differenze biologiche e socioculturali tra uomini e donne e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia. Anche nel campo della prevenzione possono quindi esistere aspetti “di genere”, che saranno opportunamente evidenziati dagli interventi dei relatori: basti pensare alla differenziazione per sesso dei quadri di rischio cardio-vascolare. Sarà infine presentato il percorso legislativo volto ad un pieno riconoscimento nel nostro paese degli aspetti di genere in campo medico.