L’AUSL di Ferrara entra nel laboratorio nazionale dedicato alla “Casa della salute”
Scambiarsi esperienze, conoscere e condividere best practice in termini di welfare di comunità collocando al centro della narrazione la “Casa della Salute”. Con questo obiettivo è nato a Parma un laboratorio sperimentale, che concentra le realtà più qualificate ed all’avanguardia a livello nazionale in materia di gestione del benessere e della salute in un sistema di comunità. Tra le esperienze entrate a pieno titolo nel laboratorio: ASP di Catanzaro, “Pedecollina Reggiana”, Casa della Carità di Milano, AUSL Bologna, AUSL Parma e - appunto - AUSL Ferrara.
“Una modalità di lavoro - spiega Paola Bardasi, direttore generale AUSL Ferrara - che mette a sistema e valorizza il contributo di tutte le istituzioni chiamate a garantire un sistema di welfare complessivo”. Così, le Case della Salute della Provincia di Ferrara e l’esperienza della Casa della Salute Terre e Fiumi di Copparo in particolare, diviene modello organizzativo da studiare all’interno di un filone di lavoro che vede come naturale evoluzione delle Case della Salute le Case di Comunità. A Chiara Benvenuti, direttore del distretto Centro Nord il compito di presentare ai colleghi provenienti da tutta Italia le caratteristiche organizzative e funzionali della Casa della Salute e dell’Ospedale di Comunità (OSCO) di Copparo, con particolare attenzione alle iniziative già consolidate di coinvolgimento e partecipazione, quali la stesura della Guida Partecipata ai servizi, gli appuntamenti periodici dei gruppi di cammino ed il lavoro del gruppo integrato socio-sanitario.
Cambia la prospettiva dei servizi e delle Istituzioni, che passano da erogatori di prestazioni a facilitatori di consapevolezza, impegnati a costruire “relazioni di comunità”, facendo parlare tra loro soggetti diversi (aziende Sanitarie, Aziende di Servizi alla persona, Associazioni, enti Locali).
“Un primo momento di incontro si è svolto oggi (20.10.2015 ndr) a Parma - conclude Bardasi - un bello stimolo ed un’importante occasione quello offerto dal lavoro sperimentale di questo laboratorio nazionale che ci consentirà ancor di più di crescere e contribuire in questa logica di sistema, che ci vede promotori e trascinatori a livello provinciale di un nuovo modello di welfare: quello di comunità”.