MORTE IMPROVVISA NELLO SPORT
L'Italia è un paese all'avanguardia per quanto riguarda il programma di screening pre-agonistico per intercettare giovani atleti con patologie cardiache misconosciute a rischio di arresto cardiaco. Tuttavia, il rischio, sebbene basso, non è azzerato.
Il decreto Balduzzi inoltre diventa una seconda linea di difesa contro l'arresto cardiaco durante attività sportiva, estendendo l'obbligo del defibrillatore e della presenza di personale addestrato all'uso anche alle società sportive dilettantistiche.
Questi ed altri temi saranno al centro del convegno in programma il venerdì 26 maggio che si terrà nella Sala Zarri del Palazzo del Governatore di Cento dalle ore 14 alle ore 18.
L’apertura dei lavori prevede l’intervento del direttore Generale dell’Azienda USL di Ferrara, Claudio Vagnini, seguirà l’introduzione del pomeriggio di lavoro da parte di Biagio Sassone, Direttore UUOO Cardiologie Azienda USL di Ferrara che affronterà la morte improvvisa sui campi sportivi: realtà e realtà percepita. Seguiranno poi due sessioni di lavoro seguite da esperti nel campo della cardiologia e dell’emergenza sanitaria, in cui si entrerà nel merito delle diverse condizioni di rischio e patologie cardiache, come per es. se lo sport aumenta il rischio di morte improvvisa nel giovane atleta, l’attività sportiva e pre-eccitazione ventricolare asintomatica in età pediatrica, extrasistolia venrtricolare frequente a cuore sano, cuore d’atleta o cardiomiopatia: uso e abuso della risonanza magnetica, se è possibile praticare attività sportiva dopo l’impianto di un defibrillatore e il defibrillatore semiautomatico a bordo campo: cosa cambia con il decreto Balduzzi.