Nessun caso di TBC nella Casa Circondariale di Ferrara
In merito a quanto riportato sulla stampa locale nei giorni scorsi per la presenza di malattie infettive trasmissibili all’interno del carcere di Ferrara, al fine di evitare il propagarsi di notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti per quanto pubblicato “I sindacalisti lamentano inoltre che alcuni colleghi hanno contratto la tbc in servizio, perché numerosi sono i casi di detenuti affetti da scabbia, hiv, epatite o tbc, e nessuno lo sa, perché ovviamente non è consentito l'accesso alle cartelle cliniche".
Il Direttore dell’Unità Operativa Malattie Respiratorie, Marco Lodi e il Referente per l’Assistenza Carceraria, Fabio Ferraresi, dell’Azienda USL evidenziano che non risultano casi di malattia tubercolare, neppure sospetta, verificatisi negli ultimi anni a carico del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Ferrara, né peraltro risultano casi di malattia, tantomento contagiosa, a carico di detenuti ivi presenti.
E' invece presente una certa quota di soggetti positivi al test tubercolinico cutaneo (TST) e/o al test in vitro (Quantiferon test), riscontro che va considerato normale. Ciò è indice di semplice contatto con l'agente patogeno, e non va assolutamente confuso con la malattia attiva.
Va inoltre sottolineato che già da molti anni l’Unità Operativa Malattie respiratorie dell’Azienda USL provvede con attenzione al monitoraggio della popolazione carceraria in relazione al rischio tubercolare, in osservanza alla normativa di riferimento regionale e nazionale. Roberto Mantovani, dirigente medico dell'UO di Malattie dell'Apparato Respiratorio, quale Responsabile del Modulo Organizzativo "Tisiologia", provvede a quanto sopra nell'ambito di un progetto finalizzato, già da tempo attivato dalla USL di Ferrara. Esso consente l'attuazione del monitoraggio citato grazie a una costruttiva e proficua collaborazione con il personale addetto alla gestione dell'assistenza sanitaria all'interno della Casa Circondariale di Ferrara.
Si ritiene doverosa la precisazione, sia al fine di evitare il propagarsi alla popolazione di notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti, che per dare adeguato riconoscimento all'attività svolta dal personale dedicato a questa non semplice attività.
Marco Lodi -Direttore UO Malattie Apparato Respiratorio
Fabio Ferraresi - Referente per l'Assistenza Carceraria