World No Tobacco Day 2017: 31 Maggio 2017
World No Tobacco Day 2017
Il 31 Maggio 2017 è la Giornata Mondiale senza tabacco. Quest'anno l'argomento scelto dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità è: "Tabacco - una minaccia per lo sviluppo".
L'Istituto Superiore di Sanità ospita, a Roma, il consueto convegno annuale dedicato alla Giornata Mondiale senza tabacco http://www.iss.it/ofad/index.php?lang=1&id=78&tipo=7
Il convegno è l’occasione per divulgare i dati del Rapporto sul fumo in Italia e le informazioni derivanti dall’analisi dei dati e dell’attività degli operatori del TVF il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088 La giornata è l’occasione per approfondire la tematica proposta annualmente dall’OMS ma anche promuovere interventi aderenti alla realtà nazionale alla luce dei bisogni e delle motivazioni degli utenti del Telefono Verde contro il Fumo.
Quest’anno ampio spazio sarà dato anche ai servizi territoriali che si confronteranno in una tavola rotonda su criticità e risorse.
QUESTI i CENTRI ANTIFUMO di FERRARA e PROVINCIA.
AUSL Ferrara - Distretto Centro-Nord |
AUSL Ferrara - Copparo |
LILT - Sezione Provinciale di Ferrara |
Ser.T. Centro Antifumo
Via Mortara, 14 - 44123 Ferrara (FE) RESPONSABILE ED EQUIPE ♦ Responsabile: Marsili Renzo (medico) ♦ Equipe: Beltrami Doriana (medico), Zardi Lorenzo (infermiere), Lascari Paolo (fisoterapista) CONTATTI ▪ Tel: 0532/235070-5067 ▪ Fax: 0532/206572 ▪ E-mail: centroantifumoferrara@ausl.fe.it ▪ Contatto tel.: lun.-ven. ore 8.00-14.00 ▪ Presso il Servizio: lun.-ven. ore 8.00-14.00 OFFERTA ASSISTENZIALE ● Valutazione clinico-funzionale: visita medica generica, valutazione psichiatrica, valutazione dipendenza, valutazione motivazione al cambiamento, ossimetria, carbossimetria ● Terapia farmacologica: Sì ● Counselling individuale: 7-10 incontri (durata 45 min), settimanale ● Colloqui individuali: 7-10 incontri (durata 45 min), settimanale ● Terapia di gruppo: 7-10 incontri (durata 90 min), settimanale ACCESSIBILITÀ ► Prestazioni: gratuite ► Accesso: senza prescrizione medica Anno di attivazione: 1989 |
Ambulatorio pneumologia Centro Antifumo. Via Roma, 18 - 44034 Copparo (FE)
RESPONSABILE ED EQUIPE ♦ Responsabile: Mantovani Roberto (medico) ♦ Equipe: Cattani Gloria (assistente sociale) CONTATTI ▪ Tel: 0532/879933 ▪ ▪ E-mail: r.mantovani@ausl.fe.it ▪ Contatto tel.: lun.-ven. ore 9.00-13.00; mar. ore 9.00-13.00 ▪ Presso il Servizio: mer. ore 9.00-13.00; gio. ore 9.00-13.00 OFFERTA ASSISTENZIALE ● Valutazione clinico-funzionale: consulenza generale ● Terapia farmacologica: Sì ● Counselling individuale: No ● Terapia di gruppo: 7-10 incontri (durata 60 min), settimanale ACCESSIBILITÀ ► Prestazioni: ticket ► Modalità di accesso: impegnativa del medico Anno di attivazione: 1999 |
Studio di Psicoterapia Centro Antifumo Corso Isonzo 53 - 44121 Ferrara (FE) RESPONSABILE ED EQUIPE ♦ Responsabile: Gullini Sergio (medico) ♦ Equipe: Rossi Irene (psicologo), Rossetti Giulia (psicologo), Magagna Michela (psicologo), Cazzuffi Riccardo (medico) CONTATTI ▪ Tel: 340/9780408 ▪ E-mail: lilt.ferrara@gmail.com ▪ Sito: www.legatumoriferrara.it www.psicologiferrara.net ▪ Contatto tel.: lun.-sab. ore 9.00-19.00 ▪ Presso il Servizio: lun.-sab. ore 9.00/19.00 OFFERTA ASSISTENZIALE ● Valutazione clinico-funzionale: consulenza generale ● Terapia farmacologica: No ● Counselling individuale: 7-10 incontri (durata 45 min), settimanale ● Colloqui individuali: 7-10 incontri (durata 45 min), settimanale ● Psicoterapia individuale: più di 10 incontri (durata 45 min), bisettimanale ● Terapia di gruppo: 7-10 incontri (durata 90 min), settimanale ACCESSIBILITÀ ► Prestazioni: quota associativa ► Accesso: senza prescrizione medica Anno di attivazione: 2015 |
LA GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO
Con la campagna “Tabacco: una minaccia per lo sviluppo” http://www.who.int/campaigns/no-tobacco-day/2017/event/en/ l’OMS vuole dimostrare come l'industria del tabacco rappresenti un pericolo per lo sviluppo sostenibile di tutti i paesi, per la salute e per il benessere economico dei cittadini. Al contempo, l’Oms propone delle misure che tutti i governi e l'opinione pubblica dovrebbero adottare per promuovere stili di vita consapevoli.
In occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco (WNTD), l'Organizzazione Mondiale della Sanità mette, quindi, in evidenza tutti quei rischi per la salute pubblica connessi con l'uso del tabacco, sostenendo al tempo stesso delle politiche globali per ridurne il consumo.
Tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente alla perdita di anni vita in buona salute un posto di primo piano spetta sicuramente al fumo di tabacco, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo.
Per l’OMS il consumo di tabacco (tabagismo) rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile; quasi 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo e fra le vittime oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo cioè al fumo che viene inalato involontariamente da coloro che vivono a contatto con uno o più fumatori.
Respirare anche piccole quantità di fumo può danneggiare la salute, infatti degli oltre 4.000 costituenti chimici che si sprigionano con la combustione del tabacco più di 50 sostanze sono considerate tossiche e/o cancerogene. Tra le più pericolose c’è sicuramente il catrame, le cui sostanze cancerogene vanno a depositarsi nei polmoni e nelle vie respiratorie, oltre a sostanze irritanti che favoriscono l’insorgere di infezioni, bronchite cronica ed enfisemi.
Un’attenzione particolare è rivolta alla nicotina che, oltre ad essere tossica per la salute, genera il processo della dipendenza.
L’abitudine al fumo di tabacco incide negativamente sulla salute aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche, oltre a generare un effetto negativo sul sistema riproduttivo riducendo la fertilità nell’uomo e nella donna.
In Italia i fumatori sono il 22% della popolazione, pari a 11,5 milioni di persone e il fumo di tabacco è la principale causa di morte nel nostro paese: si contano ogni anno dai 70.000 agli 83.000 decessi e oltre il 25% avviene tra i 35 ed i 65 anni di età.
Il controllo del tabacco per la salute e lo sviluppo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità chiede ai singoli stati di dare priorità al “problema fumo” ed accelerare gli sforzi di controllo del fenomeno, in funzione dei termini stabiliti dalla “Sustainable Development Agenda 2030” Agenda per lo sviluppo sostenibile https://sustainabledevelopment.un.org/post2015/transformingourworld
I governi posso solo che trarre beneficio nel controllare la diffusione nel tabacco, soprattutto per proteggere le persone dai danni del consumo e ridurre al tempo stesso l’impatto sulle diverse economie nazionali.
Lo scopo dell'Agenda 2030 e dei suoi 17 obiettivi globali è quello di garantire che "nessuno sia lasciato indietro".
Tenere sotto controllo il tabacco è un elemento cardine della “Sustainable Development Agenda 2030”; si tratta di un mezzo efficace per riduzione di un terzo a livello mondiale (entro il 2030) i decessi prematuri per malattie non trasmissibili (MNT), tra cui le malattie cardiovascolari, tumori e malattie polmonari croniche ostruttive.
Attuare i termini della Convenzione quadro dell'OMS sul tabacco è dunque un obiettivo che debbono rispettare tutti i governi, a maggior ragione quelli dei paesi in via di sviluppo.
Obiettivi della Giornata 2017 della campagna mondiale senza tabacco.
La Giornata Mondiale senza Tabacco 2017 ha lo scopo di:
• Evidenziare i legami fra l'uso dei prodotti, il controllo e lo sviluppo sostenibile.
• Incoraggiare i paesi ad includere le politiche di controllo nella “Sustainable Development Agenda 2030”.
• Sostenere gli stati membri e la società civile nel contrasto delle ingerenze delle lobby nei processi politici, proponendo azioni a forte impatto per i diversi ambiti territoriali.
• Incoraggiare la più ampia partecipazione possibile -pubblica e privata- nelle azioni regionali, nazionali e globali per lo sviluppo di strategie utili per il raggiungimento degli obiettivi sanciti dalle politiche di controllo.
• Dimostrare come ogni singolo individuo può contribuire a rendere un mondo più sostenibile senza il tabacco, impegnandosi sia a non consumare prodotti, sia smettendo col tabagismo.
Dati sul consumo di tabacco, il controllo e gli obiettivi di sviluppo
• Circa 6 milioni di persone muoiono ogni anno a causa del fumo, una cifra che è destinata a crescere a più di 8 milioni l'anno entro il 2030, senza un impegno concreto. L'uso di tabacco è una minaccia per ogni persona, indipendentemente dal sesso, età, razza, background culturale o educativo. Ciò porta dolore, malattia e morte, impoverendo le famiglie e le economie nazionali.
• L'uso di tabacco pesa enormemente sulle economie nazionali attraverso l'aumento dei costi sanitari e la diminuzione della produttività. Peggiora le disuguaglianze sanitarie e aggrava la povertà, difatti le persone più povere spendono meno per: cibo; istruzione; assistenza sanitaria. Circa l'80% delle morti premature tabacco correlate si verificano principalmente negli stati con a basso o medio reddito pro-capite.
• La coltivazione del tabacco richiede grandi quantità di pesticidi e fertilizzanti, che possono rivelarsi tossici e inquinare le falde idriche. Ogni anno, per le piantagioni si utilizzano 4,3 milioni di ettari di terreno, con una conseguente deforestazione globale compresa tra il 2% e il 4%. Inoltre, con la produzione di tabacco si producono più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti solidi.
• La WHO Framework Convention on Tobacco Control (WHO FCTC) la Convenzione quadro dell'OMS è un trattato internazionale con 180 partecipanti (179 paesi e l'Unione Europea). Oggi, più della metà dei paesi del mondo, che rappresentano quasi il 40% della popolazione mondiale (2,8 miliardi di persone), hanno messo in atto almeno una delle misure predisposte dalla FCTC.
Un numero sempre più crescente di paesi sta creando nuovi sistemi di protezione per contrastare le interferenze dell'industria del tabacco, nella politica governativa dei singoli stati.
• Attraverso l'aumento delle tasse di 1 dollaro sulle sigarette vendute nel mondo, si genererebbe un surplus di 190 miliardi di dollari, soldi utili per investimenti in campo socio-sanitario. Le imposte contribuiscono alla generazione di reddito per i governi, riducono la domanda di tabacco ed offrono un flusso di entrate considerevole utile a finanziare le attività di sviluppo.
Tenere sotto controllo il tabacco aiuta raggiungere altri obiettivi globali
Oltre a salvare vite umane e ridurre le problematiche di salute, un controllo completo del tabagismo limita indiscutibilmente l'impatto ambientale derivante della coltivazione, la produzione, il commercio e il consumo.
Avere maggior controllo sulle politiche relative alla produzione può rompere la spirale della povertà, contribuire a porre fine alla fame, promuovere l'agricoltura sostenibile, la crescita economica e combattere anche il cambiamento climatico.
Con i sodi derivanti dall’aumento delle accise i governi possono finanziare nuove politiche di copertura sanitaria e altri programmi di sviluppo.
Non solo i governi possono intensificare gli sforzi per il controllo del tabacco: anche le singole persone possono contribuire a rendere il mondo più sostenibile, senza tabacco. Ognuno è tenuto ad impegnarsi ad esempio cercando di non comprare prodotti a base di tabacco. È fondamentale smettere o comunque chiedere aiuto; ciò serve a protegge anche la salute di quei soggetti esposti al fumo passivo come i bambini, gli altri membri della famiglia e gli amici. I soldi non spesi per il tabacco possono essere, a loro volta, investiti per altri usi essenziali, tra cui l'acquisto di cibo sano, sanità e l'istruzione.
Il fumo di sigaretta in provincia di Ferrara. I dati del sistema di sorveglianza PASSI (anni 2013-2016). Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI? È un sistema di monitoraggio della salute della popolazione adulta (PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Stima la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome partecipano al progetto. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto casualmente dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Ausl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato. I dati vengono registrati in forma anonima in un unico archivio nazionale. Nel quadriennio 2013-2016 in provincia di Ferrara sono state realizzate quasi 1200 interviste (in Emilia-Romagna oltre 12.400 e poco meno di 146 mila a livello nazionale). A cura del Gruppo di lavoro PASSI di Ferrara, del Dr. Niccolò Bolognesi e della Dr.ssa Cecilia Martellucci, medici in formazione presso la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Ferrara. Si ringrazia per l’aiuto il Dr. Giuliano Carozzi del gruppo PASSI di Modena. |
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L’abitudine al fumo di sigaretta. Secondo i dati PASSI in provincia di Ferrara il 25% dei 18-69enni fuma sigarette1, stima che corrisponde a circa 58.500 persone. Il 22% è un ex-fumatore e il 53% non ha mai fumato. La percentuale provinciale di fumatori è leggermente minore di quella regionale e in linea con quella nazionale. L’abitudine al fumo raggiunge il valore massimo nel gruppo di età tra 25 e 34 anni, ma la differenza con il gruppo dei 18-24enni è minima, con il 31% che riferisce di fumare sigarette contro il 32% dei 25-34enni. La prevalenza di fumatori scende al 25% nel gruppo tra 35 e 49 anni e al 22% tra i 50 e 69 anni. Il 2% è un fumatore occasionale (<1 sigarette/giorno), mentre il 26% è un forte fumatore (20+ sigarette/giorno). La prevalenza dei fumatori è diminuita dal 2011 in poi, ma negli ultimi anni questo trend si è arrestato, registrando comunque una leggera diminuzione dal 2015 al 2016. Anche in provincia di Ferrara, come a livello regionale e nazionale, l’abitudine al fumo mostra forti differenziali demografici e socio-economici. Tra gli adulti da 18 a 69 anni la percentuale di fumatori è più alta negli uomini (30% rispetto al 21% nelle donne). Tra le persone con molte difficoltà economiche fuma circa un intervistato su due, mentre in quelle senza difficoltà economiche arriviamo al 22%. Per quanto riguarda il grado di istruzione la prevalenza dei fumatori è massima nelle persone con licenza media inferiore, al 31%, scende al 25% negli individui con licenza media superiore e al 19% tra i laureati. Infine, sono fumatori il 26% dei cittadini italiani e il 15% di quelli stranieri. Tali differenze si mantengono in entrambi i generi e in ogni classe di età. |
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Gli ex-fumatori invece mostrano dei trend leggermente diversi quando stratificati per le stesse variabili.
Prima di tutto man mano che l’età avanza aumenta anche la prevalenza degli ex-fumatori, arrivando al 27% dei 50-69enni. Tra gli uomini abbiamo inoltre un 26% e tra le donne un 18%. Il livello di istruzione non mostra invece particolari differenze. Chi ha molte difficoltà economiche è un ex-fumatore solo nel 14% dei casi, contro il 23% di chi non ne ha. Infine il 23% dei cittadini italiani ha dichiarato di aver smesso di fumare contro il 15% dei cittadini stranieri. Le persone che hanno tentato di smettere sono invece andate aumentando fino al 2014, tornando poi a scendere nel 2015 e 2016, con mediamente il 32% dei fumatori che ha tentato di smettere nel periodo dal 2008 al 2016. L’esito di tali tentativi è fallito nella maggioranza dei casi, andando a buon fine in un 9% delle volte. Il 92% di coloro che sono riusciti a smettere ha riferito di averlo fatto senza ausili, mentre il 7% ha fatto ricorso alla sigaretta elettronica e l’1% ad altre metodiche. L’evoluzione dell’abitudine tabagica. Nel periodo 2008-2016 la prevalenza di fumatori appare complessivamente in diminuzione (andamento statisticamente significativo); il calo è più evidente tra le donne (non statisticamente significativo), nelle classi d’età 18-34 e 35-49 anni (non statisticamente significativo), tra le persone con alta istruzione e quelle senza difficoltà economiche (statisticamente significativi). Le prevalenze di ex fumatori e di non fumatori appaiono entrambe in aumento senza raggiungere però la significatività statistica; questi aumenti sono più marcati dopo il 2011. |
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Avvertenze sui pacchetti di sigarette. In Emilia-Romagna nel 2016 il 78% dei fumatori intervistati ha riferito di aver notato nell’ultimo mese le avvertenze presenti sui pacchetti di sigarette: il 27% molto spesso, il 26% spesso e il 25% qualche volta. Questa percentuale è più alta tra le donne (56%) rispetto agli uomini (50%) e tra i 50-69enni (58%) rispetto ai 18-34enni (49%). Tra coloro che hanno visto le avvertenze, il 34% ha riferito che queste lo hanno spinto a rinunciare a una sigaretta che stava per fumare.
L’attenzione degli operatori sanitari. Nella provincia di Ferrara un medico o un operatore sanitario si è informato sull’abitudine al fumo solo nei confronti di circa una persona su quattro (26%).
Più nello specifico, sono state fatte domande sul fumo al 54% circa dei fumatori, al 19% degli ex-fumatori e quasi al 16% dei non fumatori.
Il 55% dei fumatori ha riferito di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un operatore sanitario.
Le motivazioni addotte dai professionisti sanitari sono stati motivi di salute nel 21% dei casi, a scopo preventivo nel 12% dei casi, per entrambe le motivazioni in un altro 12%, ma nel 55% della casistica nessun motivo è stato fornito per il consiglio di smettere di fumare.
La percentuale di fumatori che hanno avuto il consiglio sanitario di smettere appare significativamente in diminuzione nel periodo 2010-2016 a livello sia regionale che nazionale.
Il rispetto del divieto di fumo nei luoghi pubblici. In provincia di Ferrara l’82% degli intervistati di 18-69 anni ha riferito che il divieto di fumo nei luoghi pubblici è sempre rispettato, in accordo con quanto previsto dalla normativa vigente. Il valore provinciale è leggermente superiore a quello regionale (77%) e significativamente superiore a quello nazionale (69%). La percezione ferrarese del rispetto del divieto è aumentata dal 34% di individui che riferiva di rispettare i divieti nei locali pubblici nel 2008 al 97% nel 2016, con un andamento negli anni piuttosto irregolare. Nel periodo 2008-2016 in Emilia-Romagna la percezione del rispetto del divieto mostra un aumento statisticamente significativo, che si registra anche in ogni classe d’età. |
Il rispetto del divieto di fumo sui luoghi di lavoro. In provincia di Ferrara l’84% degli intervistati di 18-69 anni ha riferito che il divieto di fumo nei luoghi di lavoro è sempre rispettato, in accordo con quanto previsto dalla legge vigente. Questa percentuale è di poco superiore a quella regionale (81%) e a quella nazionale (79%).
La percentuale di persone che rispettano tali divieti è aumentata dall’88% del 2008 al 97% del 2016, non senza importanti variazioni nell’arco dei 9 anni.
Il valore regionale PASSI è sovrapponibile con i risultati regionali delle indagini 2007, 2011 e 2012 del progetto “Definizione e implementazione di un sistema di monitoraggio del rispetto della normativa sul fumo in Italia” promosso dal CCM: secondo i Responsabili dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP) il divieto è sempre rispettato nel 79% delle aziende e secondo i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nel 77%. Nel periodo 2008-2016 la percezione del rispetto del divieto a livello regionale mostra un aumento statisticamente significativo, evidente anche in entrambi i sessi.
Fumo in casa. In provincia di Ferrara circa il 16% degli intervistati ha dichiarato che nella propria abitazione è permesso fumare (nell’11% limitatamente ad alcune stanze o situazioni e nel 5% ovunque); tale valore è inferiore a quello regionale e nazionale, rispettivamente 20% e 19%. Il fumo in casa assume un’importanza maggiore nelle abitazioni in cui vivono bambini: in provincia in poco più del 7% delle abitazioni in cui vive un minore sotto i 14 anni è permesso fumare. L’andamento regionale della non astensione dal fumo in ambito domestico nel periodo 2008-2016 è complessivamente in diminuzione (significativa sul piano statistico). Stesso andamento si registra a livello nazionale.
ISTITUTO SUPERIORE SANITÀ. OSSERVATORIO FUMO Telefono Verde contro il Fumo - 800 554088 http://www.iss.it/ofad
Il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088 dell'Osservatorio dell'Istituto Superiore di Sanità è attivo dal 2 maggio 2000.
Il Servizio è nazionale, anonimo e gratuito, ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
Il TVF si configura come "Sportello aperto" al pubblico, svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno tabagismo e rappresenta un collegamento tra Istituzione e cittadino-utente, un punto d'ascolto e di monitoraggio.
A CHI SI RIVOLGE
Il TVF si rivolge a chiunque sia interessato alle problematiche legate al Fumo di tabacco, e in particolare:
- ai fumatori e ai loro familiari per indirizzarli e sostenerli nel percorso per smettere di fumare
- ai non fumatori per indicare le strategie di tutela dal fumo passivo
- agli ex fumatori per sostenerli in momenti a rischio di ricadute
- agli operatori socio-sanitari per fornire materiale scientifico, informativo e divulgativo
- alle istituzioni pubbliche e private per programmare interventi di prevenzione e promozione della salute
METODOLOGIA E OBIETTIVI
La metodologia utilizzata nell’intervento telefonico dagli operatori del TVF fa riferimento alle teorie e alle tecniche del counselling vìs a vìs per facilitare l'adozione di stili di vita sani e l'utilizzo di risorse della comunità a favore della salute.
Il counselling telefonico si configura come strumento per attivare e sostenere un processo di cambiamento rispetto alle problematiche legate al fumo di tabacco.
Durante la telefonata vengono raccolte alcune informazioni per tracciare un profilo delle caratteristiche comportamentali e dei bisogni informativi degli utenti, e fornire un intervento il più possibile personalizzato.
Nello specifico gli obiettivi del TVF sono:
- orientare l’utente a riconoscere e a mobilitare le proprie risorse personali, familiari e territoriali
- fornire indicazioni su strutture sanitarie pubbliche (Ospedali, ASL) e Associazioni ONLUS censite dall'OssFAD che si occupano di tabagismo
- dare informazioni scientifiche sugli effetti sulla salute causate dal fumo di sigarette, sulle terapie e sulla legislazione in materia
- aggiornare la banca dati delle strutture che hanno attivato un ambulatorio per la cessazione dal fumo di tabacco al fine di creare una rete operativa tra le diverse strutture sanitarie e facilitare l'incontro tra i bisogni dell'utente e i servizi territoriali
- collaborare a studi e ricerche sui temi del tabagismo per promuovere interventi ed iniziative di sensibilizzazione in tema di tabagismo, per monitorare lo stato di controllo del fumo nei servizi socio-sanitari.