Bonaccini e Giunta regionale in visita all'Opedale di Argenta
La prima tappa della Giunta di questa mattina è stata all’Ospedale di Argenta per il tema sanità, uno degli argomenti al centro della giornata insieme a mobilità e infrastrutture, welfare, ricerca, cultura, innovazione, riqualificazione urbana, agricoltura.
L’incontro al Mazzolani-Vandini di Argenta è stato voluto dallo stesso Presidente della Regione Emilia-Romagna per ringraziare tutti i professionisti che con impegno e dedizione si sono impegnati anche nella seconda ondata del covid e che ogni giorno si adoperano per la salute e l'assistenza dei cittadini.
Ad aspettare il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’Assessore alla Sanità, Raffaele Donini e i componenti della Giunta, la direttrice Generale dell’azienda Usl di Ferrara, Monica Calamai, il Sindaco di Argenta, Andrea Baldini e gli Operatori dell’Ospedale Mazzolani-Vandini.
“Grazie davvero al personale sanitario per la professionalità e l’umanità dimostrata, che fa la differenza”. Il presidente Stefano Bonaccini parte dai doverosi e sentiti ringraziamenti agli operatori sanitari nel corso della visita di questa mattina all’ospedale di Argenta, insieme alla giunta regionale, ai vertici dell’Azienda USL di Ferrara e agli stessi professionisti sanitari.
Un’occasione importante, la visita della delegazione regionale al ‘Mazzolini Vandini’, per ringraziare gli operatori che si sono prodigati nell’assistenza ai pazienti e al contrasto della diffusione del Covid, oltre che per presentare l’area dedicata al progetto di integrazione con l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
“Due eccellenze pronte a crescere insieme, anche grazie al progetto di riqualificazione da 11 milioni per rendere l’ospedale argentano più bello, sicuro e funzionale” ricorda il presidente Bonaccini, che rimarca l’importanza degli “investimenti per una sanità pubblica, di qualità e di prossimità con una forte presenza territoriale”. Il riferimento è anche al PNRR che prevede investimenti ingenti su case delle comunità, assistenza domiciliare e nuove generazioni.
“Una possibilità straordinaria per rilanciare la sanità, mettersi in discussione come segno del progresso e garantire un sistema sanitario al passo con i tempi in una Regione illuminata” conferma la direttrice generale AUSL Monica Calamai, agganciandosi anche al “progetto IOR che dà una visione pregnante all’ospedale di Argenta e quindi un servizio importante per la cittadinanza” chiude la dg, esprimendo “ringraziamento infinito e riconoscenza profonda al corpo sanitario”.
Profonde come le testimonianze degli operatori sanitari: Cinzia Gaiani, coordinatrice USCA, assicura che la categoria “ha dato molto di più di quanto ci è stato chiesto ma l’abbiamo fatto per il bene della nostra comunità con un lavoro di squadra congiunto e integrato”.
“È stato un percorso pesante ed estenuante e non è ancora finita, stiamo tornando a respirare ma non dobbiamo abbassare la guardia” aggiunge Claudio Balboni, direzione medica ospedaliera.
A fare gli onori di casa il sindaco di Argenta, Andrea Baldini, che risalta “ questa visita della giunta regionale è un segnale di vicinanza importante verso questo ospedale, con una vocazione ortopedica importante da valorizzare”.
Si inserisce così l’accordo con lo IOR, presentato dal direttore generale Istituto Ortopedico Rizzoli, Anselmo Campagna: “Ridisegniamo il Rizzoli del futuro: qui è previsto l’inizio delle attività entro la fine dell’anno per andare a regime nel 2022, con 1200 interventi l’anno attraverso 110 operatori e una ventina di medici, due unità operative complesse di ortopedia e riabilitazione, terapia intensiva, guardia di anestesia h24, lavorando in maniera integrata con il Pronto Soccorso. Siamo sicuri di poter fare un ottimo lavoro e lo faremo”.
L’ultimo appello viene lanciato dal presidente Bonaccini: “Bisogna fare attenzione alla variante Delta che sta crescendo e stiamo sequenziando ogni caso per evitare che si diffonda il contagio. Le vaccinazioni stanno proteggendo tanto: superato un milione e mezzo di vaccinati con seconda dose, 4 milioni con la prima dose, e tanti sono in attesa. Ora bisogna convincere gli scettici”. Compresi i ‘no vax’ sanitari: “Se un medico, infermiere, operatore socio sanitario non sente il bisogno di vaccinarsi deve cambiare mestiere perché ha il dovere di tutelare la salute degli altri”.