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Casi di Sars-Cov-2 in strutture socio–sanitarie della provincia di Ferrara

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pubblicato il 27/10/2020 16:43, ultima modifica 27/10/2020 16:43

Ferrara, 27-10-2020. Alla data odierna i casi attivi di Sars-Cov-2 sono concentrati principalmente nelle strutture ferraresi già segnalate (CRA RTI Ripagrande, complesso Santa Chiara e CRA Caterina), che si trovano in isolamento da oltre quattordici giorni. In tutte queste strutture  è stato completato il programma di screening, che prevedeva la ripetizione dei tamponi in tutti gli ospiti ed operatori entro una decina di giorni dal primo intervento di valutazione.

Ciò ha consentito di identificare definitivamente le persone che possono uscire dall’isolamento ed essere “riammesse alla vita di comunità”, dato che pur essendo state considerate “contatti stretti” e, quindi, a rischio di sviluppare la malattia, si sono  mantenute asintomatiche e negative al tampone nei 14 giorni di monitoraggio attivo.

Da segnalare che si possono finalmente registrare anche i primi casi di “negativizzazione”, cioè di pazienti che erano risultati positivi al primo test ed in cui non è stata  rilevata presenza di virus al secondo controllo. La struttura RTI di Ripagrande, in cui è stato registrato il focolaio più consistente, è la CRA in cui finora si è osservato anche il numero più alto di negativizzati (11 ospiti).

Nei tre focolai noti di Ferrara la percentuale più bassa di diffusione interna si è registrata in CRA Caterina (poco al di sopra del 20 %),  la più elevata è quella relativa al CSRR Santa  Chiara (il primo focolaio cittadino), ma va osservato che  nel complesso Santa  Chiara uno dei servizi è rimasto quasi immune (la CRA).

Dopo un primo periodo in cui, per l’instabilità del quadro clinico di esordio, si era assistito ad un significativo tasso di ospedalizzazione degli ospiti (attorno al 20 %), negli ultimi giorni gli invii in PS sono stati sporadici. Nel complesso la gravità dei quadri clinici appare per ora meno elevata, tanto che la letalità complessiva  rilevata ad oggi resta al di sotto del 5%, mentre nella prima fase epidemica la media regionale è stata attorno al 30 %.

Si può dire, quindi, che nel corso dell’ultima settimana si è assistito, per quanto riguarda le CRA, ad una riduzione sia dei casi emergenti che della loro gravità clinica.

La situazione appena descritta non deve indurre ad abbassare la guardia, sia perché la maggior parte degli ospiti positivi nelle CRA non può ancora essere considerata guarita e deve proseguire il loro monitoraggio, sia perché è fondamentale mantenere alta la soglia di attenzione su eventuali casi sospetti nelle altre strutture, intensificando le azioni di screening.

Anche se nelle due ultime settimane non  si è verificato alcun nuovo focolaio in strutture per anziani e disabili, tuttavia l’attività di sorveglianza ha consentito di individuare casi sporadici in ospiti o personale (in alcuni casi non personale assistenziale), che hanno costretto ad emanare alcuni provvedimenti di isolamento  precauzionale ed hanno fatto scattare i consueti interventi di monitoraggio.

Riportiamo in sintesi la mappa delle situazioni “attenzionate”:

  • CRA Eppi di Portomaggiore, che sta proseguendo il periodo di isolamento, anche se finora nessun caso positivo è stato riscontrato tra gli ospiti.
  • RSA di Portomaggiore, in isolamento precauzionale in seguito al riscontro di positività di uno degli ospiti ricoverato in ospedale.
  • CSRD Centro Diurno per Disabili di San Martino, dopo la segnalazione di positività in un ospite, riscontrata in seguito ad accesso in PS non seguito da ricovero ospedaliero.
  • Tra le notizie positive, va menzionata la  Casa di Riposo “pensionato Cavalieri di  Cento” che ha potuto concludere ieri il periodo di quarantena.
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