Casi di Sars-Cov-2 in strutture socio–sanitarie della provincia di Ferrara. Aggiornamento
Ferrara, 04-11-2020. Malgrado l’evoluzione generale della situazione epidemica nazionale e regionale, complessivamente negativa, per quanto riguarda lo stato attuale delle strutture residenziali non si registrano importanti novità negli ultimi gironi.
I casi attivi di Sars-Cov-2 restano principalmente confinati nelle strutture ferraresi già segnalate (CRA RTI Ripagrande, complesso Santa Chiara e CRA Caterina), che si trovano in isolamento da circa una ventina di giorni. Potremmo definire queste situazioni come focolai “raffreddati”, ma non ancora spenti visto che i monitoraggi eseguiti costantemente continuano a segnalare la presenza di casi positivi in esordio, seppur in maniera molto ridotta rispetto alla prima fase. Dal punto di vista dell’evoluzione dello stato di salute degli ospiti la situazione presenta due facce: i decessi di alcuni degli ospiti delle CRA, in massima parte persone che avevano avuto un esordio di malattia già nelle prime giornate di crisi, si accompagnano – per fortuna – anche al riscontro di alcune guarigioni (una ventina segnalate nella mattinata di oggi) ed all’evoluzione benigna dello stato clinico di molti degli ospiti rimasti in struttura.
Per i motivi sopra ricordati (esiti del monitoraggio) i tassi di diffusione interna ai tre focolai di Ferrara vanno rivisti leggermente al rialzo: la percentuale più bassa continua ad essere riscontrata presso CRA Caterina (poco al di sotto del 30 %), se si esclude la sezione CRA del complesso Santa Chiara che continua a rimanere quasi “immune” rispetto alle altre sezioni.
Dai tre focolai continuano, anche se sporadici, gli accessi in PS con successiva ospedalizzazione, ma il tasso complessivo rimane al di sotto di quello registrato nei focolai della prima ondata. Malgrado i decessi registrati nelle ultime giornate, anche la letalità complessiva rilevata ad oggi resta molto più bassa (meno di un terzo) rispetto alla media provinciale del primo periodo.
Va segnalata, infine, la conclusione del periodo di isolamento precauzionale della RSA di Portomaggiore dove la tempestiva individuazione del “caso 1” ha consentito di procedere immediatamente alla doppia mappatura dello stato infettivo della comunità (ospiti e personale) con l’evidenza che le misure preventive adottate hanno consentito di annullare la diffusione del virus nella comunità.