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Covid. Anche i medici di base in campo per il programma vaccinale regionale: accordo Regione-Medici di medicina generale dell'Emilia-Romagna.

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pubblicato il 18/02/2021 12:25, ultima modifica 22/02/2021 11:47
Utilizzo di AstraZeneca per vaccinare le persone con disabilità e il personale scolastico. Donini-Schlein-Salomoni: "Un passo avanti importante, grazie al lavoro di squadra che prosegue. Ora serve l'aumento delle forniture per garantire continuità e accelerare con la campagna di immunizzazione". AstraZeneca è il solo vaccino, per la sua conservazione, al momento utilizzabile nell'ambito della medicina generale. Disabilità: avvio dalle strutture residenziale, centri diurni e persone in carico ai servizi delle Aziende USL che vaccineranno direttamente le persone. Scuola: potrà vaccinarsi tutto il personale, docente e no, assistito dal servizio sanitario regionale che lavora nelle scuole di ogni ordine e grado, nei servizi educativi 0-3 anni e negli enti di formazione professionale che erogano i percorsi di IeFP; le prenotazioni direttamente dal proprio medico di base

Bologna – Anche i medici di famiglia scendono in campo per la campagna vaccinale in Emilia-Romagna attraverso l’utilizzo del vaccino AstraZeneca.
La Regione e le rappresentanze sindacali dei medici di medicina generale hanno infatti raggiunto l’Accordo sul loro coinvolgimento nel programma regionale di immunizzazione, che fa seguito al Protocollo d’Intesa tra Governo, Regioni e organizzazioni sindacali relativo alla campagna nazionale.

Accordo che è stato illustrato e condiviso dalla Regione sia ai sindacati della scuola sia alle associazioni delle persone con disabilità.

Fra quelli disponibili attualmente, il vaccino AstraZeneca per le modalità di conservazione è il solo utilizzabile in totale sicurezza nell’ambito della medicina generale. Inoltre, ci sono fondate probabilità che già nei prossimi giorni arrivi l’atteso chiarimento di Aifa rispetto al suo impiego, con il via libera all’utilizzo su persone fino ai 65 anni anche con patologie o condizioni che non sono associate a rischio elevatissimo in caso di infezione da Covid-19. Le nuove indicazioni, che derivano dai maggiori dati disponibili, permettono di allargare la platea dei soggetti che è possibile vaccinare già da subito, in particolare coinvolgendo le persone con disabilità. Anche se l’ufficializzazione non c’è ancora stata, ma è attesa in queste ore, si è ritenuto di creare immediatamente le condizioni per avviare con la massima tempestività l’offerta verso soggetti che meritano una attenzione massima.

Nel mese di febbraio, in Emilia-Romagna sono disponibili circa 80mila dosi AstraZeneca.

La priorità viene data alle persone con disabilità presenti in strutture residenziali (circa 3mila), poi a quelle nei centri diurni (4mila) e a quelle in carico ai servizi (13mila): saranno vaccinate a cura delle Ausl competenti per territorio, che si occuperanno di organizzare direttamente le vaccinazioni. Le restanti persone con disabilità verranno individuate insieme alle associazioni che le rappresentano e invitate a rivolgersi ai medici di medicina generale o ai servizi delle Ausl, secondo le loro preferenze, non appena tali modalità verrà condivisa con le associazioni stesse.

Si parte anche col personale scolastico (circa 120mila persone), negli ambulatori dei medici di medicina generale:  infatti, maestri, professori, educatori, operatori e collaboratori, assistiti dal servizio sanitario regionale e che lavorano nelle scuole di ogni ordine e grado, nei servizi educativi 0-3 anni e negli enti di formazione professionale dell’Emilia-Romagna che erogano i percorsi di IeFP, potranno prenotare la vaccinazione dal proprio medico di base, con le prime che saranno effettuate già nei giorni successivi. La velocità di prenotazione e vaccinazione dipenderà dalla disponibilità di vaccini. 

“Con la vaccinazione alle persone con disabilità e al mondo della scuola, dell’educazione e della formazione estendiamo la campagna di immunizzazione ad altre importanti fasce di popolazione, alcune in condizioni di particolare fragilità, altre in contatto con moltissime altre persone nell’arco della giornata- sottolineano gli assessori al Welfare, Elly Schlein, alla Scuola, Paola Salomoni, e alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Un passo avanti importante. E’ chiaro però che potendo utilizzare in questo momento il solo vaccino AstraZeneca servirà un cospicuo aumento delle forniture, per dare la necessaria continuità alla campagna e mettere in sicurezza il maggior numero possibile di donne e uomini. Possiamo farlo anche grazie alla preziosa collaborazione dei medici di medicina generale, che hanno dato la propria disponibilità a un coinvolgimento attivo e che anche in questa fase confermano l’importanza del ruolo, insostituibile, che rivestono. Li ringraziamo, con l’impegno della Regione a supportarli nell’esercizio dell’attività quotidiana, anche grazie ai nuovi fondi che sono stati assegnati dal Governo”.

La scelta di AstraZeneca
Fra i diversi vaccini resi disponibili allo stato attuale dalla struttura Commissariale nazionale, alcuni presentano modalità di utilizzo e conservazione che richiedono una gestione più complessa del loro impiego nell’ambito della medicina generale (è il caso di Pfizer).
Altri, già autorizzati o che hanno avviato il percorso di autorizzazione, presentano caratteristiche tali da consentire un utilizzo anche nell’ambito della medicina generale: è il caso di AstraZeneca.

L’Accordo Regione/medici di medicina generale
In base all’Accordo con la Regione, i medici di medicina generale si impegnano a collaborare, sia per la comunicazione ai propri assistiti che per la somministrazione delle vaccinazioni, alla realizzazione degli obiettivi individuati dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute nell’ambito del piano vaccinale anti-Covid 19.

Possono partecipare alla campagna, in qualità di “vaccinatori”, solo ed esclusivamente i medici che hanno avviato su sé stessi il percorso vaccinale anti-Covid 19 (somministrazione della prima dose).

La Regione si impegna a fornire a tutti i medici di assistenza primaria, con oneri a proprio carico, le dosi vaccinali necessarie a effettuare la vaccinazione nella fascia di popolazione individuata. I medici di medicina generale si impegnano ad assicurare il mantenimento della catena del freddo dal momento del ritiro a quello di somministrazione della vaccinazione (temperatura di conservazione compresa tra 2° e 8°).

I cittadini che rientrano in questa fascia di popolazione - dunque il personale scolastico (delle scuole di ogni ordine e grado e dei servizi educativi 0-3 anni, degli enti di formazione professionale che erogano i percorsi di Istruzione e formazione professionale) – dovranno chiamare direttamente il proprio medico di base per la prenotazione.

I medici riceveranno dall’Azienda sanitaria i vaccini, con le medesime modalità di quelli anti-influenzali; dovranno programmare la somministrazione, completare l’anamnesi vaccinale degli assistiti, raccogliere il consenso e “rendicontare” la vaccinazione utilizzando il Portale regionale SOLE. A chi prenota e si presenta per essere vaccinato potrà essere richiesto di autocertificare la propria posizione lavorativa; si terrà conto delle modifiche che questa fascia può subire (come, ad esempio, incarichi e supplenze).

La popolazione interessata sarà informata attraverso tutte le attività di comunicazione di Regione e Aziende sanitarie. La Regione provvederà a distribuire a tutti i medici, sempre tramite le Aziende Usl, materiale informativo da distribuire agli assistiti e da mettere a disposizione nei propri studi. L'informazione al personale scolastico verrà data anche dai sindacati e dall'Ufficio scolastico regionale.

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