Covid, al via la vaccinazione per la fascia 5-11 anni: cosa c'è da sapere?
Se ne è parlato nella nuova puntata di Salute Focus Ferrara (format web settimanale a cura di Ausl Fe condotto da Alexandra Boeru) con Monica Calamai, direttrice generale AUSL Ferrara, Clelia De Sisti direttrice Dipartimento Sanità Pubblica Ausl Fe, Mario Braga, coordinatore Staff Direzione Generale Ausl Fe, Federico Marchetti, direttore UO Pediatria e TIN Osp. "S. Maria delle Croci" Ravenna e Silvia Giatti (Il Resto del Carlino).
“In provincia di Ferrara - ha spiegato in apertura la direttrice Monica Calamai - si registra un incremento significativo dell'incidenza salita a 272,3 casi di positività ogni 100mila abitanti. In crescita anche il numero dei casi attivi. Sono 2255 le persone positive nel territorio estense, di cui 124 ricoverati ( 7 in terapia intensiva) e 486 seguite dalle Usca a domicilio. Sul fronte del tracciamento - ha proseguito la direttrice generale - stiamo effettuando circa 4000 tamponi a settimana”.
Continua intanto la campagna vaccinale dove, ha messo in evidenza la dottoressa Calamai, sono tornate a crescere le prime dosi (circa 180 al giorno) spinte anche dai recenti obblighi e dall'introduzione del super green pass. In provincia di Ferrara la percentuale di copertura vaccinale, con almeno una dose, è così salita al 92,7%.
Si procede spediti anche sul fronte delle terze dosi, già 82mila quelle somministrate con agende già riempite per dicembre e gennaio. “Oltre alle prenotazioni continuiamo a garantire - ha precisato la direttrice Ausl - circa 765 liberi accessi nei nostri hub vaccinali, arrivando a somministrare quotidianamente 3200 dosi al giorno, con punte di 4000”.
E dal 16 dicembre inizieranno anche le vaccinazioni della fascia 5-11 anni. Al momento sono oltre 1250 i bambini per i quali è stata effettuata la prenotazione, ed i primi a cui verrà somministrato il vaccino saranno oltre 250 piccoli “fragili” ai quali l'Azienda USL ha già inviato l'appuntamento via sms.
“Abbiamo predisposto sul territorio un'organizzazione ad hoc per i bambini - ha spiegato la Calamai - con 12 punti vaccinali presso case della salute, ambulatori degli infermieri di famiglia, ambulatori vaccinali di sanità pubblica e hub”.
“Per i più piccoli è stata predisposta anche una campagna di comunicazione ad hoc - ha infine spiegato la direttrice generale - con un video (visibile qui) che attraverso una storia illustrata possa rassicurarli, locandine e attestati di coraggio al termine della somministrazione”.
Fondamentale anche rispondere ai dubbi e timori, legittimi, dei genitori. A farlo il professor Federico Marchetti, direttore UO Pediatria e TIN Osp. "S. Maria delle Croci" Ravenna, tra i pediatri scelti dalla regione proprio per questo.
“La scelta dei genitori deve basarsi sulla valutazione di un beneficio rispetto ad un rischio. E' vero che spesso l'infezione da Covid nei bambini è asintomatica ma - ha spiegato il professor Marchetti - esistono complicanze serie, in bambini senza altre patologie”. In particolare il pediatra ha fatto riferimento ad una complicanza tardiva del Covid che insorge a 2/6 settimane dall'infezione e si presenta con un quadro infiammatorio generale e grave, che coinvolge tutti gli organi, cuore compreso, con necessità di ospedalizzazione e cure anche intensive. “Nella sola Ravenna - ha spiegato Marchetti - ne abbiamo curati 13 di bambini con questa complicanza, con età media 9 anni. E' una forma che preoccupa moltissimo e non c'è una previsione di chi può essere maggiormente a rischio tra i bambini che contraggono il virus”. “In una situazione come questa - ha proseguito il professore - ogni genitore deve porsi di fronte a questa domanda: come evitare l'evitabile, come non correre rischi!”.
“Il mondo della pediatria - ha infine aggiunto Marchetti - sta affermando con forza che la vaccinazione è raccomandata e consigliata, anche per le preoccupanti conseguenze sulla salute dei bambini che derivano dalla privazione della scuola e della socialità che la pandemia ha imposto loro”.
Quanto agli effetti collaterali del vaccino, la cui sicurezza ed efficacia è stata ribadita dal professore, sono quelli soliti della vaccinazione: dolore nella sede dell'iniezione, debolezza, nausea, per al massimo uno-due giorni dopo la somministrazione e non in tutti casi. Infine un'ultima rassicurazione rispetto ai rischi legati alla miocardite: posto che nella fascia di età 5-11 anni non si sono verificati casi post vaccino, il rischio, prendendo in considerazione anche i ragazzi più grandi fino ai 20 anni, è 30 volte più grande che si verifichi in chi ha l'infezione e non in chi riceve il vaccino.
A far riflettere le famiglie sulla necessità di vaccinare i propri figli, ci sono infine i dati relativi ai contagi.
“Dalla metà di novembre alla scorsa settimana - ha spiegato Clelia De Sisti, direttrice del Dipartimento di Sanità Pubblica Ausl Fe -, i contagi nelle scuole sono triplicati ed interessano soprattutto le primarie. Nella fascia di età 5-11 dove si fa più fatica a garantire il corretto distanziamento e far utilizzare la mascherina, i positivi sono il 20% dei positivi totali e il 30% dei positivi tra i non vaccinati. Quanto al tracciamento - ha spiegato ancora la De Sisti - abbiamo un gruppo che si sta occupando di scuole e abbiamo aumentato il personale potenziando questo ramo di attività che sta diventando molto molto impegnativo”.
“Sono dati - ha infine concluso Mario Braga, professore di Epidemiologia Unife e coordinatore Staff Dir. Gen. Ausl Fe - che ci sottolineano quanto sia importante vaccinare questa fascia di età. Da metà novembre c'è stata una importante ripresa del tasso di incidenza dei casi di positività soprattutto nelle fasce di età dai 5 agli 11 anni e da 11 a 18 anni. Anche i più piccoli vanno protetti, non solo perché il virus può essere pericoloso anche per loro, perché possono essere un veicolo di infezione per soggetti fragili e anche perché quando c'è un positivo nei soggetti non vaccinati tra i 5 e 11 anni l'intera classe va in quarantena con un significativo effetto negativo sulla vita sociale dei bambini”.