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Covid, l'incidenza dei casi positivi sale anche nel Ferrarese ma senza pressione sugli ospedali

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pubblicato il 23/03/2022 10:55, ultima modifica 23/03/2022 11:03
Salgono i casi di persone positive anche nella nostra provincia ma i ricoveri negli ospedali in questi giorni non sono in aumento. Se da un lato, il 31 marzo, si avvicina la fine dello stato di emergenza, dall'altro però c'è la nuova emergenza ucraina che coinvolge anche la sanità ferrarese. E tra di loro ci sono moltissimi bambini che sono traumatizzati per quello che hanno vissuto in queste settimane

 

Sono i temi, insieme a quello delle attività del servizio di Neuropsichiatria Infantile e dell'adolescenza, al centro della nuova puntata di Salute Focus Ferrara (format web settimanale a cura di Ausl Fe condotto da Alexandra Boeru) andato in onda martedì 22 marzo con Emanuele Ciotti direttore sanitario Ausl Ferrara. Per la Nueropsichiatria infantile, invece, sono intervenute Franca Emanuelli direttrice dell'Unità complessa di Neuropsichiatria infantile Ausl Ferrara. Con lei hanno parlato anche le professioniste Anna Sitta Logopedista UONPIA, Monica Gambarin Fisioterapista UONPIA e Veronica Roccati Tecnico della riabilitazione psichiatrica UONPIA.

 

Incidenza in risalita ma ricoveri stabili

Da due settimane assistiamo alla ripresa della curva dei contagi verso l'alto” ha spiegato in apertura Emanuele Ciotti che ha aggiunto: “Non sappiamo se si tratti di una nuova ondata ma nell'ultima settimana abbiamo avuto un aumento dei casi del 30% e l'incidenza è salita 518 casi per 100mila abitanti (una settimana fa era 397)”.

Un dato positivo - ha proseguito il direttore sanitairo Ausl – arriva dagli ospedali perché i ricoverati nei reparti Covid sono diminuiti, passando dai 111 di una settimana ai 105 odierni, con 2 persone in terapia intensiva tra l'altro non per sintomatologia da Covid.”

E ancora le parole di Ciotti: “Dobbiamo continuare a prestare massima attenzione perché le misure si stanno via via allentando. Dal 1 aprile per tutti i contatti stretti, non ci sarà più la quarantena ma solo l'auto-sorveglianza con dispositivi Ffp2.”


Campagna vaccinale, sistema flessibile e modulare

Qualora fosse necessaria una quarta dose a settembre/ottobre, siamo pronti - ha ribadito il direttore sanitario Ausl -. Il nostro sistema è modulare e flessibile. Siamo passati da 4000 dosi al giorno a 250 e abbiamo vaccinato con terza dose ormai tutta la platea target (molti con la quarta ondata hanno avuto il covid e dovranno fare la terza dose 6 mesi dopo l'infezione). Il 93% di tutta la popolazione ha la 1 dose, compresi i piccoli di 5-11 anni (35%la copertura per questa fascia di età) “.

 

Hub Fiera e accoglienza profughi

Questa struttura è diventata il punto unico per l'accoglienza dei profughi in fuga dall'Ucraina. Accoglienza sanitaria ma non solo, grazie alla sinergia con la questura, gli enti locali, i mediatori culturali. Che puntualizza: “Lunedì hanno già ricevuto l'STP (Tessera stranieri temporaneamente presenti)1349 persone. E altri 257 hanno effettuato la vaccinazione (63 minori). Sono 1200 i tamponi eseguiti (22 positivi) 266 Mantoux”. Ciotti poi conclude: “Va ricordato che si tratta soprattutto di donne e bambini (931 donne, 417 maschi la maggior parte dei quali tra 0 e i 19 anni)”.

Ai profughi viene offerto anche supporto psicologico, sia per quanto riguarda gli adulti che per quanto riguarda i bambini.

E proprio per i bambini e i ragazzi AuslFe ha attivo il servizio per la Neuropsichiatria infanzia-adolescenza dell'Ausl di Ferrara, è stato dedicato l'approfondimento della nuova puntata.

Dobbiamo rispondere alla fiducia che ripongono in noi le famiglie - ha esordito Franca Emanuelli, direttrice dell'UOC Neuropsichiatria Infantile Ausl Ferrara - e dobbiamo favorire lo sviluppo migliore possibile per ogni bambino in base a quello che può dare”.

E la direttrice Emanuelli aggiunge: “Il progetto di vita è per noi una parola chiave quando affrontiamo le disabilità dei bambini fin da molto piccoli”.

Siamo abituati a dover superare barriere architettoniche quando abbiamo di fronte handicap, ma - ha proseguito la neuropsichiatra - pensiamo poco alle barriere psicologiche date da pregiudizi e stigma, anche da chi lavora coi bambini disabili o dalle famiglie stesse. Barriere fatte da un lato dall'iper protezione e dall'altro dalle eccessive richieste al bambino stesso”. E chiude affermando: “Il nostro compito è quello di capire il suo livello di sviluppo e fino a dove arrivare con le richieste per potere potenziare le sue risposte”.

Un percorso fatto di professionisti diversi e approcci multidisciplinari. Le prime figure ad incontrare i bambini, fin da piccolissimi, sono quelle delle fisioterapiste.

Siamo la figura che entra a contatto per prima con famiglia e con bambino – dice Monica Gambarin Fisioterapista UONPIA -. Il nostro lavoro è globale, passa per l'osservazione e la valutazione del bambino, fino alla condivisione con la famiglia. L'approccio psicomotorio tiene conto delle fasi di sviluppo del bambino”. E aggiunge: “Il nostro alleato principale è il gioco, attraverso questo chiediamo al bambino di sviluppare al meglio le sue competenze motorie, cognitive e relazionali”.

 

Subito dopo entra in gioco la figura della logopedista

Il nostro obiettivo principale - ha ricordato Anna Sitta Logopedista UONPIA - è quello di favorire e facilitare la comunicazione del bambino che è la chiave che apre la porta alla socializzazione. E' fondamentale per noi conoscere il bambino nel contesto della famiglia e avere contatti con il mondo della scuola”. E precisa: “Alle famiglie ricordiamo sempre di avere pazienza e valorizzare ogni piccolo traguardo raggiunto dal bambino.”

La rete è il punto di forza anche del lavoro svolto dal tecnico della riabilitazione psichiatrica. “Trattiamo – puntualizza Veronica Roccati Tecnico della riabilitazione psichiatrica UONPIA - tutte le fasce d'età dell'individuo per i disturbi del comportamento o lo sviluppo atipico. Per noi è fondamentale condividere più informazioni possibili, anche con il mondo della scuola e della socializzazione in generale, ma anche porci obiettivi concreti e realizzabili. E chiosa affermando: “Dobbiamo arrivare ad avere una diagnosi funzionale con punti di forza e di debolezza sui quali tarare i progetti educativi e riabilitativi del bambino o ragazzo”.

La socializzazione dopo la pandemia e le chiusure - ha inoltre messo in evidenza Franca Emanuelli - per molti adolescenti è stato un nuovo trauma. Ragazzi e ragazzini faticano a riprendere la vita di prima con fobie e paure. Questo ci ha sorpreso e ancora una volta ci ha fatto capire che il ruolo della neuropsichiatria deve essere anche quello di attivatore di rete”. E conclude: “Non può essere solo sanitario perché ci sono nuovi stili di vita che richiedono che tutta la società si attrezzi per affrontare le nuove problematiche che emergono”.

L'approccio alla salute – ha infine concluso Emanuele Ciotti - deve essere intersettoriale. Deve coinvolgere le politiche economiche, quelle scolastiche, quelle abitative. La salute pubblica va fatta con sistema sanitario ma anche con enti locali, associazioni e cittadini tutti”.

La puntata è visibile sul canale YouTube Ausl

A questo link https://youtu.be/ZKjY37hNMRU e sulle pagine Facebook Azienda Usl Ferrara, Ferrara Focus, dei Comuni di Ferrara, Argenta, Copparo, Bondeno, Codigoro, Cento.  

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