CRA, aggiornamento situazione Covid e certificazioni verdi per accesso visitatori
Dopo la comparsa in rapida sequenza di alcuni focolai in CRA vaccinate, fenomeno concentrato tra la fine del mese di marzo e la metà del mese di aprile, non si segnalano nuovi focolai a carico di strutture socio-sanitarie o socio-assistenziali.
A completare questo scenario confortante, si registra anche la chiusura dei focolai delle CRA di Tresigallo (8 maggio) e della CRA/RSA di Portomaggiore (12 maggio). Il bilancio complessivo conferma un ottimo effetto protettivo della vaccinazione, in termini di ospedalizzazione e di mortalità, anche se l’incompleta copertura rafforza la convinzione di dover mantenere un elevato livello di attenzione nell’applicazione delle procedure igienico-sanitarie preventive.
Resta aperto il focolaio del complesso “Quisisana Due” di Ostellato che, essendo stato l’ultimo a comparire in ordine cronologico, è in una fase di evoluzione più tardiva. Ad oggi si conferma la protezione completa del vaccino nell’area destinata all’ospitalità delle persone disabili (CSRR e Nucleo GRAD) ed un buon andamento delle condizioni cliniche degli ospiti di CRA. Anche in termini numerici, già dalla scorsa settimana, si registrano segni di contenimento del focolaio con una sostanziale stabilizzazione del numero degli anziani positivi al Covid (una quarantina). Il prossimo screening completo della CRA è previsto per il 13 maggio.
La principale novità nel mondo della residenzialità degli anziani e dei disabili è rappresentata, però, dall’ordinanza del Ministro della Salute (8 maggio), che contiene le indicazioni per le "Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale", un documento che era stato approvato pochi giorni prima dalla Conferenza delle Regioni e successivamente validato dal Comitato Tecnico Scientifico.
L’ordinanza ministeriale ha l’obiettivo di favorire una progressiva riapertura delle strutture, mantenendo viva l’attenzione ai criteri di sicurezza. Lo strumento innovativo delle certificazioni verdi Covid-19 è il mezzo che dovrebbe consentire di conciliare una maggiore libertà di ingresso con il contenimento del rischio, ma in attesa che venga completato il percorso ministeriale la Regione Emilia Romagna ha indicato quali sono le condizioni che possono essere considerate equivalenti.
Si potrà entrare in presenza di una delle seguenti condizioni: lo stato di completamento del ciclo vaccinale contro il SARS-CoV-2, la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento), il referto negativo di un test molecolare o antigenico rapido eseguito nelle 48 ore precedenti. Tali attestazioni sono reperibili secondo le modalità già in essere, come ad esempio il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
L'ordinanza ministeriale “produce effetti dalla data della sua adozione” e resterà in vigore fino al 30 luglio 2021. Ciò vuol dire che le strutture devono iniziare da subito un programma di aggiornamento e di revisione dei propri regolamenti, che dovrebbe portare in tempi molto brevi ad un accesso dei visitatori che va nella direzione di una maggiore libertà, anche se vengono confermate quelle “limitazioni” (spazi definiti con preferenza di quelli esterni, indicazione dei percorsi e dei tempi, utilizzo di DPI) finalizzate alla massima riduzione del rischio.
L’ordinanza ministeriale raccomanda che, nella definizione dei regolamenti, si tengano in considerazione non solo gli elementi di carattere generale (come le caratteristiche logistiche della struttura), ma anche gli aspetti di carattere individuale dell'ospite (bisogni clinico-assistenziali e psicologico-affettivi).
L'accesso all'interno dei nuclei delle strutture continua ad essere un'opzione da riservare solo a casi molto particolari, tra i quali vanno certamente annoverati i percorsi di "fine vita".
Il documento introduce anche altre indicazioni:
- Rientri in famiglia ed uscite programmate degli ospiti: vengono consentiti, ma anche in questo caso va prevista una specifica regolamentazione che dovrà tener conto delle condizioni dell'ospite (situazione clinica e stato vaccinale) e prevedere la formalizzazione di un patto di reciproca responsabilità.
- Patto di condivisione del rischio: il documento introduce la necessità di promuovere il modello delle "bolle sociali", sollecitando l'impegno di tutti a dare importanza alla formazione e all'informazione, con l'obiettivo di sostenere la diffusione di comportamenti responsabili intra/extra struttura.
- Disciplina dei nuovi ingressi: in questa sezione sono presenti le novità più importanti, che minimizzano gli obblighi per gli ospiti che hanno completato il ciclo di vaccinazione. Solo le persone non vaccinate, dal momento dell’entrata in struttura, saranno sottoposte ad un isolamento precauzionale della durata di 10 giorni.
Si conferma, invece, la necessità di mantenere una tempistica regolare nelle attività di screening periodico con tampone.
Va ricordato, infine, che le misure previste dal documento potranno essere rimodulate in senso restrittivo dal Ministero, dall'autorità sanitaria regionale e locale, dalla direzione sanitaria della struttura in relazione al quadro epidemiologico.