Finanziamento di 200mila euro per il progetto di ricerca Spal
Si chiama S.P.A.L. e punta a… “fare gol” alle patologie dentali. Giochi di parole a parte, il progetto di ricerca “Sub-periosteal Peri-implant Augmented Layer” (da cui l’acronimo Spal), portato avanti dal professor Leonardo Trombelli, è di quelli veramente ambiziosi, tanto da rientrare tra i 19 che la Regione Emilia-Romagna ha finanziato nell’ambito del “Programma di Ricerca sanitaria finalizzata”.
Sette in tutto le Aziende ed i Centri regionali finanziati, tra cui l’Azienda USL ferrarese. Il progetto del professor Trombelli, che si è aggiudicato un finanziamento di duecentomila euro, rientra nelle categorie “bottom–up”, cioè tra i progetti proposti direttamente dai ricercatori.
Quelli ferraresi stanno lavorando da quattro anni alla Tecnica SPAL, assolutamente innovativa, mirata ad aumentare il volume osseo della mandibola del paziente, prima dell’effettuazione di operazioni implantologiche, in modo da migliorarne il risultato. Oltre un centinaio i pazienti già trattati e una sessantina ulteriore i pazienti che saranno coinvolti nella sperimentazione. Anche grazie al finanziamento regionale, il lavoro potrà continuare, con benefici per tanti altri pazienti.
"Siamo particolarmente orgogliosi di avere ricevuto questo finanziamento su una tecnica chirurgica originale, messa a punto nel nostro Centro di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-implantari, finalizzata alla ricostruzione delle ossa mascellari atrofiche per consentire la riabilitazione implanto-protesica. Tecnica su cui stiamo lavorando per la validazione scientifica da oltre quattro anni - sottolinea il professor Trombelli -. Siamo oltremodo soddisfatti anche perché la tecnica ha un acronimo che sta particolarmente a cuore al mio gruppo di ricerca, che è SPAL (Sub-periosteal Peri-implant Augmented Layer). A buon intenditor…".
“Affiancare il lavoro di ricerca al lavoro clinico è molto importante – commenta la direttrice generale Monica Calamai – in primo luogo per gli importanti risultati che, come in questo caso, si possono mettere a segno per i pazienti. Ma anche per la giusta soddisfazione dei professionisti che possono mirare a risultati importanti dal punto di vista della qualità e dell’innovazione professionale”.