Giornata mondiale del Diabete: Azienda USL e Sant'Anna in campo
Il Diabete Mellito è una condizione di alterata gestione del glucosio da parte dell’organismo. Nel Diabete Mellito di Tipo 1 è dovuta alla mancata produzione del principale ormone ipoglicemizzante, ossia l’insulina; nel Diabete Mellito di Tipo 2, invece, è legata alla scarsa sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina (insulino-resistenza), promossa da stili di vita scorretti.
L’AZIENDA USL. L’Unità Operativa Complessa di Diabetologia Territoriale AUSL eroga diverse prestazioni ambulatoriali rivolte all’assistenza delle persone con varie forme di diabete: diabete di tipo II e di tipo I, diabete gestazionale e piede diabetico.
In campo un team diabetologico composto da 9 medici, infermieri e dietiste che operano nella sede centrale in Cittadella San Rocco a Ferrara e nelle sedi periferiche presso gli ospedali di Argenta e Cento e nelle Case della Salute di Copparo, Portomaggiore, Comacchio, Codigoro e Bondeno.
L’equipe opera in stretto contatto con i Medici di Medicina Generale (MMG), che identificano i pazienti con diagnosi di malattia diabetica e li inviano al centro per la presa in carico. Dopo aver impostato la terapia, i casi a più bassa complessità assistenziale vengono riaffidati al medico di Medicina Generale, altrimenti i pazienti restano in carico alla struttura diabetologica.
“La gestione integrata funziona: nella nostra provincia sono presenti poco meno di 30mila persone con diabete, seguite al 50% dai MMG e al 50% dalle nostre strutture – spiega il Direttore facente funzioni Marcello Monesi -. La patologia più diffusa è il diabete di tipo II, ma circa il 10% sono pazienti con diabete giovanile che, accolti dopo la transizione dalla pediatria, possono beneficiare delle più alte tecnologie come i microinfusori. Inoltre, ogni anno, in media 200-300 donne in gravidanza vengono seguite per il diabete gestazionale. Infine l’ambulatorio in San Rocco accoglie anche i pazienti che necessitano di cure ambulatoriali per piede diabetico, mentre nei casi più complessi è necessaria l’ospedalizzazione a Cona”.
“Il diabete resta sempre una pandemia, che minaccia le condizioni di salute della popolazione – osserva il dottor Monesi -. Esistono nuovi farmaci e nuove tecnologie che ci possono permettere di ottenere degli obiettivi ambiziosi per il controllo della patologia, ma la migliore medicina in maniera indiscutibile resta sempre adottare uno stile di vita sano, incentrato su una dieta salutare e sull’attività fisica regolare e adeguata alle proprie possibilità”.
IL S. ANNA. L’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara – diretta dalla prof.ssa Maria Chiara Zatelli - contribuisce alla diagnosi di Diabete Mellito eseguendo, presso i propri ambulatori, il test diagnostico (curva da carico orale di glucosio) nei pazienti con fattori di rischio per la malattia. Il paziente viene poi indirizzato alla gestione da parte del Medico di Medicina Generale oppure del Centro Antidiabetico territoriale (CAD), a seconda della gravità del quadro.
“La nostra Unità Operativa – mette in evidenza la prof.ssa Zatelli - prende direttamente in carico i pazienti che presentano uno scompenso glicemico acuto, inviati dai Medici di Medicina Generale, dal CAD o con accesso dal Pronto Soccorso, ricoverandoli. Nello stesso setting vengono gestiti i pazienti con Piede Diabetico che presentano un quadro complesso e necessitano di terapia ipoglicemizzante intensiva, di terapia antibiotica endovenosa, di medicazioni aggressive e/o di rivascolarizzazione. Negli ultimi due anni sono stati accolti più di 50 pazienti con questa problematica, gestita dagli Endocrinologi assieme ai Chirurghi Vascolari, agli Infettivologi, agli Ortopedici ed ai Riabilitatori. La convenzione dell’Ausl di Ferrara con la struttura Maria Cecilia Hospital di Cotignola permette poi di indirizzare a questa struttura i pazienti che necessitano di approcci di terzo livello, garantendo la loro presa in carico completa. La Giornata Mondiale del Diabete è sicuramente uno stimolo per sensibilizzare la cittadinanza nei confronti di questa importante, frequente e subdola malattia”.
LA MALATTIA. I livelli costantemente elevati di glucosio nel sangue possono determinare l’insorgenza di complicanze acute (chetoacidosi, iperosmolarità le principali) ma anche di complicanze croniche. Queste ultime accompagnano il paziente diabetico per tutta la vita, compromettendo la funzione dell’apparato cardiovascolare e dei reni; possono determinare cecità e gravi infezioni, alterare le funzioni dei nervi e facilitare la comparsa di ulcere ai piedi che guariscono molto difficilmente (Piede Diabetico), fino a rendere necessarie amputazioni. Circa 5 milioni di persone in Italia hanno il Diabete - ossia 1 caso ogni 12 residenti - e si calcola che in questi soggetti la mortalità, rispetto a quella dei non diabetici, sia 1,9 volte maggiore negli uomini e 2,6 nelle donne. La mortalità è associata soprattutto allo sviluppo ed alla progressione delle complicanze croniche.
IL CONTESTO A FERRARA. In base agli ultimi dati disponibili, Ferrara risultava nella Regione Emilia-Romagna la provincia con il più alto tasso di diabetici, a causa dell’età media elevata e della più alta efficienza nell’individuare i pazienti con diabete grazie alla diagnosi precoce. Una realtà ricca anche dal punto di vista associazionistico, attraverso la collaborazione con ADFE (Associazione Diabete Ferrara odv), ANIAD (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici), ADICO (Associazione Diabetici Copparo), AGPC (Associazione per l’aiuto ai giovani con diabete di Ferrara onlus), affiliate alla FEDER - Federazione Diabete Emilia Romagna, con l’intenzione di rafforzare queste collaborazioni per l’ascolto delle esigenze dei pazienti nell’ottica di miglioramento continuo dell’assistenza diabetologica.
*Comunicato congiunto Azienda USL-Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara