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GORO, il servizio di infermiere di famiglia e comunità è già attivo. La presentazione in Municipio. La direttrice Calamai: <<Un'opportunità per il territorio>>. Il sindaco: <<Un bel lavoro di squadra>>

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pubblicato il 01/03/2022 17:33, ultima modifica 01/03/2022 17:33
Da lunedì 28 febbraio sul territorio del Comune di Goro è attivo il nuovo servizio dell'Infermiere di familgia e comunità (IFEC). Martedì 1 marzo, in Municipio si è tenuta la presentazione del servizio che sarà operativo su due ambulatori: una a Goro e l'altro a Gorino.

 

L’infermiere di famiglia e di comunità svolge il suo ruolo assistenziale in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato. Una modalità importante al fine di garantire la massima offerta con percorsi protetti dedicati e per mettere a frutto le potenzialità di questa nuova figura fondamentale soprattutto nell’ottica di una medicina del territorio sempre più forte e pro attiva, che significa presa in carico più completa e a tutto tondo per l’utente, a partire dal suo domicilio (ma non solo). Un approccio peraltro previsto sia nel Piano Sanitario della Regione Emilia Romagna sia nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) del Governo.

 

Questo nuovo servizio, presentato martedì 1 marzo, in Municipio a Goro dalla direttrice generale di AUSLFE Monica Calamai e dal sindaco di Goro Maria Bugnoli è già partito lunedì 28 febbraio ed è strutturato su due ambulatori (uno anche a Gorino).

 

<<L’infermiere di famiglia e comunità è un valore aggiunto per il territorio – commenta la direttrice Calamai -. Si tratta di una nuova figura professionale frutto di un percorso complesso a cui ho creduto fin dal 2018 e che oggi oltre a fare riferimento a quanto prevede il Pnrr è contenuta all’interno del nuovo modello organizzativo sanitario previsto dal Decreto 71 che prevede le Case della salute, le Osco, le Centrali operative territoriali (Cot) e appunto il ruolo dell’infermiere di famiglia e comunità>>. E Calamai puntualizza: <<Una figura che è un’opportunità per tutte le comunità e dunque anche per quella di Goro. Fa parte di un progetto avviato il 6 dicembre a Ferrara, acceso pochi giorni fa a Mesola e oggi a Goro. Una nuova figura professionale che sta dentro un piano che abbiamo pensato e fatto partire in piena pandemia, nel 2020, formando nuovo personale, attraverso corsi di avanguardia, non esistono ancora percorsi universitari per questa figura professionale, che ci ha portato anche ad assumere nuovo personale che ha superato non solo test di natura tecnica ma anche di tipo psicoattitudinali>>.

 

Anche il sindaco di Goro Maria Bugnoli e <<nonostante il clima che si è creato dopo i fatti in Ucraina>> esprime soddisfazione per la partenza del nuovo servizio. Maria Bugnoli poi commenta: <<L'infermiere di famiglia di comunità che presentiamo oggi è un’opportunità per i territori di Goro e Gorino, aree che insistono in zone in cui l'accessibilità è più problematica, che dista circa 30 chilometri dall'ospedale più vicino e nelle quali non è facile trovare medici e pediatri di famiglia disponibili ad aprire ambulatori. I due infermieri di famiglia risponderanno in maniera concreta alle esigenze di assistenza, presa in carico e prevenzione che caratterizzano la nostra comunità, e lavoreranno per dare risposte ai nostri cittadini, in collaborazione e sinergia con medici e pediatri. Credo sia un passo avanti alla quale l'amministrazione comunale contribuisce con supporto logistico e mettendo a disposizione spazi. Un bel lavoro di squadra>>.

Alla conferenza stampa sono intervenuti anche i due infermieri di famiglia e comunità Marcello Fabbri e Pino Antonucci, il direttore del distretto Sud-Est Roberto Bentivegna che ha rimarcato che <<l’infermiere di famiglia e comunità non è un’alternativa ma è qualcosa in più sul territorio>> e Marika Colombi della direzione infermieristica e tecnica.

Alla conferenza hanno partecipato anche i medici di famiglia che operano a Goro Claudio Vincenzi, Gentiana Xhyheri e Venus Sadeghi.

 

COME FUNZIONA:

 

GLI OPERATORI SUL CAMPO: il servizio funzionerà con due infermieri:

  • Marcello Fabbri

  • Pino Antonucci

 

SEDI DEL SERVIZIO:

- A GORO: Piazza P. Togliatti n° 63 (ex ambulatorio di Medicina generale)

 

- A GORINO: Via Paesanti Ellis n. 14

 

ORARIO DI APERTURA:

dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 14

 

COSA FA:

Per ogni paziente viene predisposto un piano assistenziale personalizzato e quindi mirato ad una presa in carico complessiva e a tutto tondo, che va dalla prevenzione, alla cura e agli aspetti riabilitativi. Il professionista lavora in stretto raccordo col servizio di assistenza domiciliare, con il medico di famiglia dell’assistito e con le altre figure professionali che lo hanno in carico. E nel dettaglio:

Valuta lo stato di salute e i bisogni dei cittadini nelle diverse fasi della vita (bambino, adolescente, adulto e anziano, famiglie e comunità)

Il suo ruolo è assistenziale e in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.

Valuta i fattori di rischio presenti sul territorio informando ed educando i cittadini, le famiglie e la collettività, promuovendo interventi di prevenzione, incentivando miglioramenti degli stili di vita e correggendo i comportamenti sbagliati;

Supporta le famiglie in difficoltà ad individuare rapidamente eventuali problemi sanitari o sociosanitari per collaborare alla loro risoluzione;

Facilita l’integrazione tra gli ospedali e i Servizi territoriali per dare una risposta appropriata ai bisogni di salute dell’individuo della famiglia e della comunità;

Collabora con tutti i Servizi dedicati alle persone: sanitari, sociali, associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini ed enti locali facilitando i percorsi di integrazione e mettendo al centro dell’azione il cittadino.

E’ presente nel processo di educazione sanitaria per il potenziamento delle autonomie dei cittadini, dei loro familiari e dei loro caregiver, per offrire supporto e sostegno affinché riescano a trovare soluzioni ai loro problemi.

 

COME SI ATTIVA:

Il servizio può essere attivato direttamente dal cittadino, dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, oppure tramite accesso diretto in ambulatorio da parte dello stesso cittadino, via e-mail e/o contatto telefonico.

Inoltre, può essere attivato dal servizio di Assistenza Domiciliare, dai Servizi Sociali, Associazioni di Volontariato e Istituzioni locali come per esempio gli Istituti scolastici.

 

 

Per ulteriori informazioni su servizi offerti, modalità di attivazione, orari e contatti, è possibile consultare il sito www.ausl.fe.it/infermiere-di-famiglia-e-comunita/.

 

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