I progetti di telemedicina di Ferrara illustrati al Ministero della Salute
Presa in carico territoriale, prossimità al cittadino, digitalizzazione. Sono le tre parole d’ordine della sanità di domani. Le linee guida nazionali (nonché il PNRR) e regionali, sono chiarissimi in merito. E l’Azienda USL di Ferrara ha imboccato questa direzione in maniera decisa. Tanto che la direttrice generale, Monica Calamai, è stata chiamata a rappresentare il progetto di “Azienda digitale” ferrarese agli “Stati generali dell’assistenza di lungo termine” in corso a Roma presso il Ministero della Salute, dal titolo “Verso la riforma del territorio: strategie, percorsi e modelli della riorganizzazione della presa in carico del paziente cronico”.
Un parterre d’eccezione cui partecipano, tra gli altri, Pierpaolo Sileri (sottosegretario al Ministero della Salute) e Silvio Brusaferro (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità). Nel suo intervento la dottoressa Calamai parla di “Digitalizzazione a supporto di una presa in carico efficace ed efficiente: orientamenti a livello territoriale per la strutturazione dei servizi di telemedicina nella Long Term Care” (di seguito una sintesi dell’intervento della dottoressa Calamai).
Ma gli appuntamenti di rilievo per la Direzione generale dell’AUSL di Ferrara non si fermano qui. La direttrice parteciperà infatti, domani (giovedì 25 novembre), all’evento “PNRR missione salute – Opportunità e criticità”, che si svolgerà a Bologna organizzato dal presidente di Gimbe Nino Cartabellotta. L’evento, su invito, è riservato a 100 decisori della sanità regionale e delle aziende sanitarie, e contempla la partecipazione, tra gli altri, dei governatori delle principali Regioni tra cui il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Sintesi dell’intervento della dottoressa Calamai a Roma.
Il percorso di modernizzazione della sanità ferrarese e di trasformazione digitale nasce da alcune considerazioni, tra cui l’elevato indice di vecchiaia della popolazione (265,7 contro 190 del dato medio regionale), la sempre maggiore incidenza di patologie croniche (anch’esse superiori alla media regionale, in particolare diabete e scompenso cardiaco), l’elevata dispersione territoriale, il tutto poi aggravato dagli effetti devastanti della pandemia da Covid-19.
Una situazione a fronte della quale è necessario un attento e costante controllo clinico che può essere fatto sul territorio o direttamente al domicilio. Occorre dunque un nuovo approccio, che passa sicuramente dall’implementazione dei servizi di sanità digitale.
In provincia di Ferrara si è dato avvio al Piano Strategico Digitale, in coerenza con il PNRR e in sinergia con le scelte e gli indirizzi della Regione Emilia Romagna, in particolare per le Aree interne del Ferrarese.
Tra gli obiettivi principali de piano, basato su un orizzonte temporale di tre anni: definire una presa in carico multi-disciplinare e professionale e promuovere un’assistenza di prossimità il più possibile con rapporto “one to one” tra operatore e paziente, per un’esperienza il più possibile positiva per l’utenza e al tempo stesso rinforzando sia il sistema ospedaliero sia quello territoriale, migliorando l’integrazione tra professionisti e la ricerca nonché monitorare costantemente il rispetto degli obiettivi e i risultati conseguiti.
All’interno del Piano rientrano, ad esempio, il progetto di telecardiologia dell’Ospedale di Cento (con sperimentazione in corso presso la Casa della Salute di Copparo), in virtù del quale si conta di ridurre del 60 per cento i controlli effettuati in struttura.
A questo si aggiungerà a breve la concretizzazione dei progetti di:
- teleassistenza oculistica per i pazienti diabetici: la valutazione del fondo dell’occhio a distanza attraverso apparecchiature donate e collocate presso la Casa della Salute di Codigoro
- Cure palliative in modalità di telemedicina.
A seguire progetti legati a teleriabilitazione, video visita, terapia digitale, digital twin, nell’ambito di un più ampio progetto di digitalizzazione dell’Azienda Unica della Provincia di Ferrara.
“Per una trasformazione digitale vera – sottolinea la dottoressa Calamai - non basta una implementazione ed adozione delle nuove tecnologie, ma è necessario un cambiamento della visione strategica all’interno dell’Azienda oltre che un pieno coinvolgimento di professionisti e operatori che vanno accompagnati nei processi di transizione sia organizzativa sia digitale. In provincia di Ferrara e, credo, non solo, se ne sente un bisogno profondo”.