Il recupero dei pazienti ferraresi dopo la chirurgia colorettale al Congresso Clinico 2021 USA
Ferrara, 20-10-2021. Il forum scientifico dell’American College of Surgeons-Chirurgia (ACS) ha invitato gli autori* dello studio “L’impatto del programma di miglioramento del recupero dopo l'intervento chirurgico (ERP) di chirurgia colorettale in un ospedale rurale” a presentarne l’abstract al Congresso Clinico 2021 che si svolgerà da Washington-Usa in modalità a distanza dal 24 al 28 ottobre 2021 https://www.facs.org/clincon2021
“Il miglioramento del recupero dopo l'intervento chirurgico (Enhanced Recovery After Surgery ERAS)” per gli interventi di chirurgia colo rettale è un programma multidisciplinare caratterizzato da una serie di elementi applicati in fase pre, intra e post-operatoria fondato su certezze scientifiche per ridurre lo stress peri-operatorio, che va dall'ospedalizzazione alla dimissione, migliorando il recupero del paziente, riducendo la frequenza delle complicanze post-operatorie e la durata della degenza ospedaliera.
L'obiettivo raggiunto dal gruppo di ricerca dell’equipe di chirurgia coordinato dal prof. Feo, con la collaborazione del team anestesiologico del dott. Righini, è stato quello di dimostrare che l'ERAS colo rettale in un ospedale di provincia -come quello del Delta-Lagosanto che serve una vasta area rurale - è applicabile e vantaggioso a condizione che si attivi un team multidisciplinare competente in grado di motivare il paziente a raggiungere l’obiettivo indicato.
Il dott. Pesce, chirurgo dell’Azienda Usl, coordinatore del gruppo di lavoro ed estensore dello studio, sottolinea l’originalità e il carattere innovativo della ricerca dati i pochi dati disponibili e le limitate evidenze scientifiche in letteratura sull'applicazione dei protocolli ERAS in ospedali di periferia.
Le persone che vivono in ambiente rurale hanno caratteristiche diverse da quelle urbane, in termini sia sociali -come informazioni e relazioni- sia sanitari, come accesso a cure e presenza di più patologie contemporaneamente. Le aree rurali, inoltre, sono generalmente più vaste e meno densamente popolate rispetto a quelle urbane e questo comporta difficoltà sia per la dimissione dall’ospedale sia per le cure del paziente a casa in territori estesi.
Profilo sociale, demografico e densità della popolazione del Distretto Sud-Est della provincia di Ferrara, sede dell’Ospedale del Delta-Lagosanto, pur essendo nella pianura padano-veneta sono paragonabili a quella dell’Appennino emiliano-romagnolo e ne hanno determinato, quindi, un contesto di studio ideale. Contesto, in cui si inseriscono classici fattori di “rischio” come: maggior difficoltà di gestione nel territorio delle eventuali complicanze; maggior difficoltà di accesso all’ospedale; scarsa familiarità del personale sanitario con alcuni elementi del protocollo; complessità del medesimo e limitazioni per tempo e molteplici impegni del gruppo di lavoro multidisciplinare; risorse ridotte e rapido turnover del personale sanitario; insoddisfazione del paziente abituato a degenze più lunghe con un maggior senso di “sicurezza e cura” del sistema sanitario.
Nello studio sono a confronto i risultati dei pazienti trattati con i protocolli ERAS attuali della Chirurgia del Delta con quelli trattati in maniera convenzionale negli anni precedenti l’introduzione del protocollo. I risultati dimostrano che un protocollo ERAS in un ospedale che serve un territorio abitato da una popolazione rurale è sicuro e vantaggioso, come evidenziato dal dott. Pesce e dal prof. Feo perché consente: di ridurre i tempi di recupero funzionale senza incrementare le complicanze post-operatorie minori e maggiori; di dimezzare la durata della degenza media da 10 a 5 giorni; di incrementare la dimissione dei pazienti dall’ospedale direttamente al domicilio. Fattori come, ad esempio, un colloquio esaustivo prima del ricovero per una completa e chiara comprensione del protocollo, la rapida ripresa dell’alimentazione per via orale, la rimozione precoce di sondino naso-gastrico e del catetere vescicale, il controllo delle infusioni endovenose, la ginnastica respiratoria, la mobilizzazione precoce, sono fattori decisivi per migliorare il recupero dei pazienti.
*Autori: Antonio Pesce, MD, PhD, Mattia Portinari, MD, Nicolò Fabbri, MD, Valeria Sciascia, MD, Lisa Uccellatori, Ms, Leonardo Sattin, MD, Erminio Righini, MD and Carlo Feo, MD FACS.