Il virus corre: quali conseguenze sui ricoveri e come funzionano tracciamento e quarantene?
Se ne è parlato nella nuova puntata di Salute Focus Ferrara (format web settimanale a cura di Ausl Fe condotto da Alexandra Boeru) con Emanuele Ciotti, direttore sanitario Ausl Ferrara, Clelia De Sisti, direttrice della Sanità Pubblica, Roberto Bentivegna, direttore della Direzione Medica di Presidio Ausl Ferrara, Annalisa Califano medico igienista Dip. Sanità Pubblica Ausl Ferrara e Silvia Giatti, giornalista de Il Resto del Carlino.
Crescita esponenziale e costante dunque anche in provincia di Ferrara, e numeri mai visti con una media giornaliera settimanale di 551 casi (nella terza ondata si era arrivati al massimo a 300) con punte di oltre 800 casi al giorno, e un'incidenza attuale di 1000 casi per 100mila abitanti.
“Considerando i molti asintomatici non accertati - ha messo in evidenza il direttore sanitario Emanuele Ciotti - in questo momento potremmo avere circa il 2% della popolazione ferrarese con infezione da Covid in atto”.
Numeri determinati in gran parte, verosimilmente, dalla variante Omicron che su territorio nazionale è tra il 30 e il 40% e determina una grandissima diffusione del virus, mettendo in difficoltà non solo i servizi sanitari ma anche molti altri servizi essenziali.
“È vero che, stando ai dati che si stanno consolidando su Omicron, questa variante ha una ridotta patogenità infiammatoria e degenerativa sui polmoni ma - ha spiegato ancora Ciotti - rimanendo più sulle vie aeree determina una grossissima diffusione del virus attraverso l'aerosol. Ecco perché è ancora più importante in questa fase l'uso delle mascherine Ffp2”.
Numeri talmente alti, quelli illustrati dal direttore sanitario, che si ripercuotono inevitabilmente anche sui ricoveri.
“Abbiamo una pressione comunque importante - ha aggiunto Ciotti - su 7000 positivi in questo momento nella nostra provincia, abbiamo 252 ricoverati (50 in più rispetto alla settimana scorsa) su 262 posti letto disponibili. Di questi 19 sono in terapia intensiva (15 a Cona e 4 al Delta). Grande lavoro degli ospedali - ha proseguito ancora il direttore sanitario - ma anche grande impegno per le Usca che stanno seguendo a domicilio 860 pazienti positivi (550 il picco nella terza ondata)”.
A spiegare cosa significa per gli ospedali la necessità di aumentare i posti letto da destinare ai pazienti Covid, è stato invece Roberto Bentivegna, direttore della Direzione Medica di Presidio Ausl Ferrara.
“Quando parliamo di nuovi posti letto in realtà parliamo di riconversioni - ha precisato Bentivegna -, non ci sono nuovi reparti con altro personale aggiunto per rispondere alla pandemia, ma sono reparti riconvertiti per i pazienti Covid. Se guardiamo alla sola Azienda Usl, in questo momento - ha aggiunto Bentivegna - ci sono 122 letti che sono stati “sottratti” alla risposta di tutto ciò che non è Covid ma che continua ad esserci”.
“Oggi ad esempio i Pronto Soccorso sono pieni di pazienti Covid e non Covid e tutti hanno bisogno di risposte ma un collo di bottiglia si crea per questa necessità di riconversione dei reparti e - ha proseguito Bentivegna - si arriva a dover chiudere alcuni servizi per recuperare personale da destinare alla gestione dei pazienti Covid”. Al momento infatti, negli ospedali del Delta e di Cento l'attività chirurgica è solo per le urgenze e i pazienti con patologie oncologiche.
“Ultimo ma non ultimo - ha poi concluso Bentivegna - la positività tra il personale. I numeri non sono come nelle altre ondate ma sono in aumento. Si tratta soprattutto di asintomatici ma sono risorse che vengono meno”.
Impegno costante anche per il personale della campagna vaccinale che dal 10 gennaio subirà una ulteriore accelerazione con la riduzione a 4 mesi del tempo che deve intercorrere tra la seconda e la terza dose.
“Siamo pronti - ha commentato il ds Ciotti - per il target della terza dose abbiamo già raggiunto una copertura del 70%”. Si procede a circa 3200 vaccinazioni al giorno, tra queste ci sono anche quelle della fascia 5-11 anni che è al 7% di copertura. Dal 10 gennaio però anche qui ci si aspetta un incremento con il coinvolgimento dei pediatri di libera di scelta.
Altro fronte sul quale si sta potenziando il personale e i servizi è quello del tracciamento. “C'è una grossa sofferenza delle attività di tracciamento ovunque - ha spiegato Clelia De Sisti, direttrice della Sanità Pubblica -. Abbiamo intrapreso azioni per potenziare il tracciamento sia come risorse umane che con innovazioni tecnologiche, abbiamo raddoppiato le linee telefoniche (da 4 a 8) anche per fornire risposte agli utenti che chiedono informazioni soprattutto sulle novità legate a quarantene (per i contatti stretti di positivi) e isolamento (per chi risulta positivo anche ad un tampone rapido antigenico)”.
“Sul fronte scuola al momento - ha inoltre spiegato Annalisa Califano, referente scuola del Dipartimento Sanità Pubblica - non ci sono novità rispetto a prima delle festività natalizie anche se si sta discutendo molto sulla distinzione tra vaccinati e non vaccinati. Al momento - ha rassicurato inoltre la Califano - non ci sono scuole con situazioni di focolai tali da dover smettere a rischio il ritorno in aula tra il 7 e il 10 gennaio”.