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L’ Azienda USL di Ferrara istituisce le Aggregazioni Funzionali Territoriali degli Specialisti Ambulatoriali. Una garanzia in più per la gestione integrata della cronicità.

pubblicato il 28/12/2020 13:37, ultima modifica 28/12/2020 13:37
Le AFT sono forme organizzative multi specialistiche che danno corpo alla gestione delle malattie croniche secondo un nuovo modello di gestione integrata mono-professionale e multidisciplinare. E’ giunto a conclusione il percorso di istituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) degli specialisti ambulatoriali convenzionati nell’Azienda USL di Ferrara (delibera 268/2020).

Ferrara, 28-12-2020. Dal 2012 con il “Decreto Balduzzi” (Legge n. 189/2012) e con il successivo Patto per la Salute 2014-2016, a livello nazionale vengono codificate le caratteristiche di nuovi modelli di assistenza primaria a livello territoriale, aventi come fine un sistema di cure sempre meno frammentato e sempre più attento alla qualità e al corretto utilizzo delle risorse assegnate.

La Regione Emilia-Romagna ha da tempo promosso l’attuazione di modelli di presa in carico della cronicità che prevedono una responsabilizzazione dei soggetti a cui sono rivolti, degli operatori  che vi prendono parte, e un importante impegno di risorse insieme ad una forte integrazione socio-sanitaria dei servizi. Ciò affinché possano essere garantite: equità di accesso, capillarità dell’assistenza multidimensionale ed interdisciplinare, personalizzazione dell’assistenza e migliore uso delle risorse assegnate. L’end-point è  il miglioramento della qualità della vita del cittadino affetto da malattia cronica (Diabete, malattia polmonare cronica, scompenso cardiaco) attraverso una gestione integrata monitorata, mediante indicatori opportunamente individuati, valorizzando anche la rete sociale (famiglia/caregiver) all’interno della quale si pone.

 Le Aggregazioni Funzionali Territoriali, attraverso uno specifico regolamento aziendale, che ne codifica il funzionamento interno, hanno così l’obiettivo di assicurare:

  • l’erogazione dei Livelli essenziali di Assistenza sul territorio di propria competenza;
  • la realizzazione di percorsi integrati ospedale-territorio secondo il paradigma della medicina di iniziativa e del  Percorso diagnostico terapeutico assistenziale;
  • la promozione di corretti stili di vita, equità di accesso ai servizi sanitari, socio- sanitari e sociali nell’ottica della diffusione di appropriatezza clinico-organizzativa, buone pratiche cliniche;
  • il buon uso delle risorse nell’ottica della sostenibilità economica.

L’operatività di tali modelli organizzativi è stata individuata all’interno delle Case della Salute, oppure presso altre sedi aziendali opportunamente individuate, incluse le sedi dei medici di medicina generale e di nucleo cure primarie, mantenendo comunque una popolazione di riferimento di circa 100.000 abitanti, riportata cioè ad un ambito distrettuale ovvero sovra-distrettuale, a seconda delle caratteristiche del territorio di riferimento.

Gli specialisti ambulatoriali sono inoltre parte integrante dell’organizzazione delle Unità Complesse di Cure Primarie, al fine di offrire ulteriori percorsi semplificati di accesso all’assistenza specialistica, come previsto dall’Accordo Integrativo Regionale per la specialistica ambulatoriale.
E’ previsto un referente per ogni AFT ed un Referente Aziendale. Nel territorio provinciale sono individuate 3 AFT di specialistica ambulatoriale (una per ogni distretto).

Nei prossimi giorni verrà inoltre siglato L’Accordo Integrativo Locale che regola il rapporto di collaborazione fra Azienda USL e medici specialisti ambulatoriali convenzionati che recepisce a livello locale l’Accordo Regionale del 2018.

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