La Regione: “I percorsi di screening oncologico di AUSLFE sono di qualità” L’esame della Commissione Audit sostenuto a febbraio
La responsabile dei Servizi di screening oncologico dott.ssa Caterina Palmonari
Aumenta lo standard di qualità nei tre percorsi di screening messi in campo da anni da AuslFe per la prevenzione dei tumori alla mammella, alla cervice e al colon retto.
La rete di servizi di screening oncologici, coordinata dalla responsabile dott.ssa Caterina Palmonari (in foto), ha superato l’esame di valutazione (Audit) della Regione per il controllo degli standard di qualità degli screening eseguiti in un ambito territoriale secondo i parametri previsti dalla legge regionale n° 582 del 2013.
La valutazione è avvenuta alla fine del mese di febbraio da parte di una Commissione Audit costituita da sei componenti “provenienti dallo stesso organismo di accreditamento regionale nonché da altri ambiti” ha sottolineato la dott.ssa Caterina Palmonari.
Una notizia che arriva a ridosso del 22 aprile, ricorrenza della VII edizione della “Giornata nazionale della salute donna”, un appuntamento nazionale, nato nel 2015 da Fondazione Atena Onlus in collaborazione con il Ministero della Salute, che vuole mettere in primo piano l’interesse per la medicina di genere e la salute delle donne, temi a cui puntano gli stessi percorsi di screening oncologico di AuslFe.
I punti di forza che hanno permesso di raggiungere il giudizio positivo da parte dell’organo di valutazione sono stati diversi. Principalmente, si legge nel verbale di valutazione, arrivato a un mese esatto dal sostenimento della prova, per la “pianificazione delle attività dei tre programmi di screening” ma anche per la programmazione delle modalità con cui si è deciso di “coinvolgere la popolazione all’adesione dello screening” (dagli sms, passando dai social, fino alle iniziative pubbliche). E poi ancora: la valutazione positiva dei progetti di ricerca in cui il centro è stato coinvolto fino all’integrazione del personale e dei software. L’integrazione di questi ultimi, indipendentemente dalla sede in cui i pazienti hanno fatto un esame, “consente di estrapolare i dati per rispondere al debito informativo di chi opera nell’ambito degli screening consentendo di gestire in modo adeguato e puntuale la pianificazione delle attività” si legge ancora nel verbale.
“La preparazione per sostenere l’esame regionale è stata molto formativa e interessante” commenta la responsabile Palmonari che aggiunge: “Le riunioni, e i tanti momenti di confronto che si sono susseguiti fra me e tutti i professionisti coinvolti nei diversi livelli dei programmi di prevenzione hanno permesso di comprendere quali sono i nostri punti di forza e quali invece sono gli aspetti da migliorare”.
E ancora: “Un lavoro che ci ha permesso di fornire alla Regione altri 18 documenti ad integrazione delle valutazioni fatte personalmente dai membri della commissione quando si sono recati nel centro. Ma un giorno non si poteva ispezionare tutto quanto fa, e nelle varie sedi territoriali, il nostro settore di screening oncologici”.
Un esame della Regione che “rappresenta una garanzia ulteriore per i pazienti perché vuol dire che le strutture preposte all’esecuzione di questi esami che hanno come obiettivo la prevenzione rispondono a tutti i parametri richiesti dalla normativa regionale e dunque gli screening di Ausl Fe - tiene a sottolineare la dott.ssa Palmonari - sono ben organizzati, ben eseguiti e anche controllati”
