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La salute al centro: ecco il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 a Ferrara

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pubblicato il 28/01/2022 11:25, ultima modifica 28/01/2022 11:26
Il PRP affronta temi trasversali, dalla prevenzione delle dipendenze a quella delle malattie professionali, dalla promozione degli stili di vita sani fino alla protezione dei più fragili

L’attività di screening nel 2021 in provincia di Ferrara ha raggiunto una adesione del 78% per quanto riguarda la prevenzione del tumore del collo dell’utero (in aumento rispetto al 70% del 2020), adesione del 70% per il tumore della mammella e del 51% per il tumore del colon-retto, una malattia divenuta la seconda neoplasia nelle donne e la terza negli uomini. Dati in linea con la media regionale.

La prevenzione delle dipendenze - droghe/farmaci, alcol, tabacco, gioco d’azzardo - è l’obiettivo del SERD. Nel 2020 gli utenti entrati in contatto con il Servizio Dipendenze Patologiche in provincia di Ferrara sono stati 2.068, di cui 683 utenti nuovi, e 1.613 sono quelli presi in carico. Si tratta prevalentemente di maschi (1.647 rispetto a 421 femmine) e tocca tutte le fasce d’età, particolarmente dai 25 ai 55 anni. L’area problematica più frequente riguarda l’uso e abuso di oppioidi e alcol.

Questi sono solo due esempi dei temi legati alla prevenzione e presa in carico precoce: temi su cui la Regione sta lavorando nel Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 dell’Emilia-Romagna (PRP), recentemente approvato dalla giunta e vocato a migliorare tutti questi aspetti della vita delle persone in ambito sanitario e di prevenzione.

Proprio questi due argomenti sono oggetto di altrettanti piani di intervento del PRP, che di progetti ne conta complessivamente 20, articolati in 4 macroaree, che vanno dalla salute sul lavoro, alla sana alimentazione, alla cronicità, ad, appunto, gli screening e le persone con dipendenze.

Sugli screening ci sono i  progetti “PL13 – programmi di screening” che hanno l’obiettivo principale di diminuire la mortalità specifica di determinate patologie tumorali di attraverso la diagnosi precoce, facilitando l’accesso alle prestazioni di prevenzione a tutta la popolazione assistita, per poi gestire l'intero percorso diagnostico-terapeutico.

Sulle dipendenze invece i progetti sono i “PP04 per l’assistenza a persone con dipendenza patologica” tra prevenzione, riduzione del danno, diagnosi, trattamento e reinserimento sociale delle persone con disturbi correlati all’assunzione di sostanze psicoattive o a comportamenti quali il gioco d’azzardo.

Il PRP è lo strumento di riferimento per eccellenza per tutti gli interventi e i programmi messi in campo dal Servizio sanitario – Regione e Ausl - per tutelare e promuovere la salute della popolazione che vive e lavora in Emilia-Romagna.   

Il tutto “in concerto” con tanti altri settori, quali ambiente, scuola, agricoltura, attività produttive, sport - come previsto anche dalla legge regionale 19/2018 sulla prevenzione e la promozione della salute - perché la salute e il benessere della comunità sono determinati da molti fattori.

A partire dagli indirizzi forniti dal Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025 del ministero della Salute, il documento è stato integrato con le azioni necessarie a livello regionale alla luce del quadro epidemiologico e della specificità dei dati locali. Con un obiettivo: promuovere la salute in tutte le politiche, dalla sicurezza sul lavoro alla lotta alle dipendenze, dal sostegno ai più vulnerabili sino alla promozione di stili di vita corretti in ambienti sani.

La maggior parte degli interventi prevede il potenziamento della rete regionale delle Case della salute, luoghi ideali sia nella gestione dei percorsi assistenziali che nella prevenzione primaria, in quanto non si limitano al ruolo di cura, ma sono un raccordo tra ambiente sanitario e popolazione per la promozione della salute.

I programmi sono raggruppati per aree tematiche, legate ai principali destinatari degli interventi: 5 programmi sono rivolti alla popolazione generale per favorire stili di vita salutari e contrastare le malattie croniche, 6 sono i programmi che interessano prevalentemente l’ambito sanitario e contrastano le malattie trasmissibili, 3 i programmi che declinano il tema ambiente clima e salute e infine 6 programmi sono dedicati alla promozione della sicurezza e della salute in ambiente di vita e di lavoro.

I piani di prevenzione funzionano quando nemmeno ci si accorge della loro esistenza, perché servono a promuovere la salute nella quotidianità - commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. L’esperienza degli ultimi anni ci insegna tuttavia a non abbassare mai la guardia di fronte agli imprevisti: serve una strategia multidisciplinare, intersettoriale e coordinata. Covid a parte, ci sono malattie infettive che rappresentano un rischio emergente soprattutto a causa della globalizzazione e dei cambiamenti climatici; nuove dipendenze, come quelle per la tecnologia da parte degli adolescenti, impensabili solo qualche anno fa; una popolazione che oltre a invecchiare tende a muoversi meno del necessario. Per non parlare del rispetto della salute dei lavoratori. Il nostro dovere è farci trovare pronti a prevenire ed affrontare le sfide del futuro, promuovendo un’idea di salute che non è semplicemente assenza di malattie ma benessere psicofisico globale. L’obiettivo finale - chiude Donini - è quello di rafforzare ulteriormente il nostro servizio sanitario, migliorando ulteriormente la qualità di vita dei nostri cittadini”.

La ‘filosofia’ del PRP

La scelta che sta alla base del nuovo Piano di prevenzione è quella di integrare energie e risorse provenienti da settori diversi, incentivare la creazione e il mantenimento di reti coordinate tra Regione, Ausl, enti locali, imprese, associazioni di volontariato, professionisti pubblici e privati, utilizzare in maniera sempre più estesa applicativi informatici e banche dati sia per la fase di monitoraggio e controllo, sia per quella di comunicazione trasparente dei risultati.

Il tutto senza trascurare le azioni trasversali sostenute dal Piano Nazionale: la necessità di investire sulla formazione, di salvaguardare l’equità attraverso strategie differenziate, di coinvolgere i cittadini tramite azioni di comunicazione e di marketing sociale che raggiungano pubblici diversi.

Sono coinvolti in maniera diversa tutti gli Assessorati regionali che daranno continuità alle azioni già portate avanti negli anni precedenti. La Regione affronta infatti il nuovo Piano forte delle competenze organizzative e relazionali maturate dal 2005 in poi, beneficiando dello stretto rapporto di collaborazione con le Aziende Usl per la definizione, l’avanzamento e il monitoraggio delle attività.

Senza contare che un positivo impulso al PRP è derivato anche dall’approvazione della Legge regionale (n.19/2018) “Promozione della Salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria”, in particolare per quanto riguarda la trasversalità del tema salute nelle politiche di differenti settori.

Il PRP, che fa parte degli adempimenti per l’accesso al maggior finanziamento delle risorse del Sistema Sanitario Nazionale, prevede una cabina di regia coordinata da un responsabile regionale cui partecipano le Ausl, che a loro volto redigono un piano attuativo locale del PRP, i responsabili dei singoli piani e l’Anci-Emilia-Romagna.

Il PRP online

Contenuti, aggiornamenti e iniziative del Piano Regionale della Prevenzione sono disponibili online all’indirizzo: www.costruiamosalute.it  

In allegato:

  • Allegato 1: scheda di approfondimento sul Piano regionale della prevenzione 2021-2025
  • Allegato 2: la fotografia dell’Emilia-Romagna, con i principali dati di contesto su cui sono state costruite le azioni del Piano
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