Le precisazioni dell'AUSL sulla sorveglianza sanitaria
Invitiamo i sindacati a rileggere con attenzione le circolari regionali con le quali la direzione dell’assessorato invita le aziende sanitarie ad attivare e promuovere lo screening: la sorveglianza è stata prevista per GLI OPERATORI SANITARI E SOCIO SANITARI di strutture pubbliche e private coinvolte nella gestione dell’emergenza. In particolare, è esplicitamente indicato che “la sorveglianza sanitaria tramite indagine sierologica non è indicata nel personale amministrativo, veterinario, ecc. a meno che direttamente impegnati nell’emergenza. Proprio per questo, l’Azienda USL ha ottemperato a quanto disposto, effettuando già due volte, per TUTTI I DIPENDENTI SANITARI il test sierologico, nonché il tampone di conferma al riscontro delle positività.
Relativamente alle ditte in appalto, è compito e responsabilità del datore di lavoro di ogni ditta provvedere alla sorveglianza dei propri dipendenti, in base al rischio del lavoro effettivamente svolto. Pertanto, non è nei compiti delle aziende sanitarie inserire nel percorso di indagine sierologica tali lavoratori.
I sindacati lamentano che l’Azienda USL non comunica in modo tempestivo i dati sugli screening.
Invitiamo i sindacati, oltre ad accedere al sito dell’Azienda ospedaliera, ad accedere anche a quello di Azienda USL, dove i dati, ad oggi, sono aggiornati al 22 maggio. Nella sezione “nuovo coronavirus: tutto quello che c’è da sapere” accedendo a “Indicazioni per gli operatori sanitari” si vede il link “test rapidi e tamponi eseguiti sugli operatori dell’Azienda USL e delle case residenza anziani (CRA).
I sindacati lamentano l’assenza di varchi di controllo agli accessi.
Forse le suindicate sigle sindacali hanno dimenticato che fin dai primi giorni dell’epidemia l’Azienda USL ha incaricato personale con funzione dedicata al triage, alla rilevazione di situazioni di potenziale infezione, al governo delle sale di attesa (dalle sedi di continuità assistenziale, ai punti prelievo, alle sale d’attesa per le attività ambulatoriali, ecc.). Tutte queste funzioni sono ancora presenti e attive, seppur modulate in modo e misura differenti, proporzionate all’andamento epidemico molto favorevole
La bassa numerosità di pazienti positivi al coronavirus e di ricoveri ospedalieri, oltre che alla “fortuna” è stata certamente favorita dall’organizzazione interna ai servizi sanitari tutti (dagli ambulatori dei mmg, pls, alle sedi di continuità assistenziale, ai pronti soccorsi, alle strutture territoriali, ecc.), dalla predisposizione di protocolli operativi che i lavoratori hanno seguito e applicato. L’Azienda sanitaria sta lavorando per formalizzare i nuovi protocolli volti a gestire le differenti modalità di accesso ai servizi e l’aumento degli accessi che si verificherà progressivamente, nei giorni mano a mano che si apriranno le agende per la specialistica ambulatoriale, ma certamente non siamo a zero e tutti i servizi sono pronti e lo saranno sempre di più ad accogliere in sicurezza gli utenti.