L'infermiere di famiglia e di comunità arriva a Mesola. Il servizio parte lunedì 21 febbraio.
L’infermiere di famiglia e di comunità svolge il suo ruolo assistenziale in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato. Una modalità importante al fine di garantire la massima offerta con percorsi protetti dedicati e per mettere a frutto le potenzialità di questa nuova figura fondamentale soprattutto nell’ottica di una medicina del territorio sempre più forte e proattiva, che significa presa in carico più completa e a tutto tondo per l’utente, a partire dal suo domicilio (ma non solo). Un approccio peraltro previsto sia nel Piano Sanitario della Regione Emilia Romagna sia nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza (Pnrr) del Governo.
Il nuovo servizio, già operativo con un progetto pilota nel Comune di Ferrara, prende il via lunedì prossimo, 21 febbraio, anche nel Comune di Mesola, strutturato su due ambulatori.
Martedì 15 febbraio, nel Municipio di Mesola, il sindaco Gianni Michele Padovani e la direttrice generale di AUSL Monica Calamai hanno tenuto la conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio.
<<E’ un servizio determinante per dare una risposta al territorio e alla sua crescita – ha spiegato la direttrice generale -. L’infermiere di comunità è una nuova figura di riferimento per il paziente. Ha un ruolo di sintesi nel piano di cura di un paziente. La sua funzione sarà quella di raccordare tutte le professionalità come il medico di base o il pediatra o un altro specialista, per avviare un percorso di cura. Si tratta di una figura professionale ad alta specializzazione che si è formata dopo aver tenuto corsi di alta specializzazione. Avrà anche competenze epidemiologiche e dunque opera anche in un’ottica di prevenzione. Con l’assistenza domiciliare si interfaccerà nel caso ci sia necessità ma avrà altri ruoli>>. Monica Calamai infine aggiunge: <<E’ quella figura che è prevista nel nuovo piano della sanità previsto dal Pnrr che punta ad una maggiore attenzione dei servizi sanitari a livello territoriale>>.
<<Con il nuovo profilo professionale entriamo nella comunità e la sua attività non sarà solo di tipo ambulatoriale ma se sarà necessario effettuerà anche interventi a domicilio>> ha aggiunto Marika Colombi della direzione infermieristica e tecnica.
Il sindaco Michele Gianni Padovani ricordando come Mesola sia stato scelto fra gli ‘spin off’ del Ferrarese per attuare il nuovo progetto ha aggiunto:
<<L'attivazione di questo servizio è molto importante per la cittadinanza di Mesola e perciò ringraziamo l'azienda sanitaria. Purtroppo le nostre zone spesso scontano la difficoltà di avere servizi di prossimità e negli ultimi anni la scarsità di medici di famiglia ha ulteriormente acuito questo problema. In attesa di dare risposte sempre più puntuali anche su tale aspetto, mettiamo in campo, anche con investimenti del Comune sulla sede, questo nuovo importante servizio.
E poi il sindaco ha aggiunto: <<Con i due ambulatori di Mesola e Bosco Mesola, presto sarà operativo, dopo le opere di messa a norma dell’impianto, anche il punto prelievi di Aviano Ferrarese, la nostra comunità potrà avere a disposizione nuovi e importanti servizi di assistenza primaria>>
GLI OPERATORI SUL CAMPO
Il servizio funzionerà con due infermieri: Enza Marangon e Gloria Pozzati
SEDI DEL SERVIZIO
- A MESOLA: ambulatorio MIR di via Pomposa, 26 (ovvero l’ambulatorio di Medicina di continuità);
- A BOSCO MESOLA: (ex ambulatorio MMG) via Bersaglieri 2/b
ORARIO DI APERTURA:
Dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, il sabato dalle 8 alle 14.
COSA FA L’INFERMIERE DI FAMIGLIA E COMUNITA’:
Per ogni paziente viene predisposto un piano assistenziale personalizzato e quindi mirato ad una presa in carico complessiva e a tutto tondo, che va dalla prevenzione, alla cura e agli aspetti riabilitativi. Il professionista lavora in stretto raccordo col servizio di assistenza domiciliare, con il medico di famiglia dell’assistito e con le altre figure professionali che lo hanno in carico. E nel dettaglio:
Valuta lo stato di salute e i bisogni dei cittadini nelle diverse fasi della vita (bambino, adolescente, adulto e anziano, famiglie e comunità)
Il suo ruolo è assistenziale e in particolare nell’ambito dei nuclei famigliari, sia al domicilio del paziente, sia in ambulatorio o nelle strutture intermedie e di lungodegenza in cui viene ricoverato.
Valuta i fattori di rischio presenti sul territorio informando ed educando i cittadini, le famiglie e la collettività, promuovendo interventi di prevenzione, incentivando miglioramenti degli stili di vita e correggendo i comportamenti sbagliati;
Supporta le famiglie in difficoltà ad individuare rapidamente eventuali problemi sanitari o sociosanitari per collaborare alla loro risoluzione;
Facilita l’integrazione tra gli ospedali e i Servizi territoriali per dare una risposta appropriata ai bisogni di salute dell’individuo della famiglia e della comunità;
Collabora con tutti i Servizi dedicati alle persone: sanitari, sociali, associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini ed enti locali facilitando i percorsi di integrazione e mettendo al centro dell’azione il cittadino.
E’ presente nel processo di educazione sanitaria per il potenziamento delle autonomie dei cittadini, dei loro familiari e dei loro caregiver, per offrire supporto e sostegno affinché riescano a trovare soluzioni ai loro problemi.
COME SI ATTIVA:
Il servizio può essere attivato direttamente dal cittadino, dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, tramite accesso diretto in ambulatorio, e-mail e contatto telefonico.
Per ulteriori informazioni su servizi offerti, modalità di attivazione, orari e contatti, è possibile consultare il sito www.ausl.fe.it/infermiere-di-famiglia-e-comunita/.