Ospedale di Cento: parte il progetto di telecardiologia. Un nuovo ambulatorio per la telerefertazione dell’elettrocardiogramma con interazione in tempo reale tra specialista cardiologo e paziente attraverso le Case della Salute
All’evento erano presenti Monica Calamai, direttrice generale Azienda USL, Edoardo Accorsi, sindaco di Cento, Roberto Bentivegna, direttore dei Presidi Ospedalieri, Biagio Sassone, direttore Cardiologie USL di Ferrara, Giorgio Zoli, direttore Unità Operativa Medicina Interna Ospedale di Cento e Carlo Negrini, presidente Rotary di Cento.
La telemedicina mostra i suoi massimi benefici in particolare quando viene applicata alla medicina del territorio. Le attività di prevenzione, diagnosi, follow-up devono essere effettuate sul territorio ed in diretta vicinanza con le aree residenziali.
Dal 15 novembre 2021 partirà una nuova attività di telerefertazione dell’ECG, coordinata da un apposito ambulatorio presso l’ospedale di Cento, a cura della unità operativa di Cardiologia diretta dal professor Biagio Sassone. Tale attività fa parte del più ampio piano di digitalizzazione dell’intera sanità ferrarese, predisposto dalle due Aziende sanitarie e proposto al livello regionale.
Nello specifico, l’ECG potrà essere eseguito presso strutture geograficamente strategiche sul territorio provinciale e trasmesso sui terminali situati all’interno dell’ambulatorio appositamente dedicato alla telemedicina presso il “SS.ma Annunziata” di Cento dove uno specialista referterà in tempo reale l’ECG. Lo specialista cardiologo potrà interagire in tempo reale con il paziente e con l’infermiere che eseguirà l’esame, sfruttando un supporto video (monitor di PC) e realizzando, quindi, un vero e proprio teleconsulto nel caso in cui dovesse riscontrare delle anomalie sul tracciato ECG.
Si potrà accedere a questo servizio attraverso i sistemi di prenotazione tradizionale via CUP o presso i Punti di Accoglienza (PdA) con la richiesta del Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta che dovranno espressamente riportare sulla ricetta la dicitura “Telecardiologia”. Inoltre, saranno riservati alcuni posti per i pazienti cronici più fragili che afferiscono ai Piani diagnostico terapeutici provinciali (per esempio scompenso cardiaco, diabete).
L’erogazione della refertazione in remoto dell’ECG richiede l’accettazione preventiva del paziente nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy e sicurezza. Il progetto prevede una fase pilota della durata di 3 mesi presso la Casa della Salute di Copparo che servirà a valutare eventuali criticità nel percorso ed attivare azioni correttive, sarà poi ampliato al resto del territorio. In questa prima fase, al via lunedì prossimo, 15 novembre, l’attività prevista è di circa 50 ECG a settimana.
Le “radici” del progetto
La telemedicina è uno strumento della sanità digitale che, seppur considerato innovativo, già da diversi anni viene impiegato in cardiologia per l’erogazione a distanza di alcune prestazioni specialistiche.
L’Azienda USL di Ferrara è stata antesignana nell’adozione di prestazioni in telecardiologia già all’inizio degli anni 2000, prima con la trasmissione e lettura a distanza di elettrocardiogrammi e, successivamente, con la gestione in remoto della terapia anticoagulante orale. Queste espressioni “rudimentali” di telemedicina che sfruttavano le tradizionali linee telefoniche, sono state implementate a partire dal 2013 dall’attività di monitoraggio remoto di dispositivi elettronici impiantabili (per esempio pacemaker o defibrillatori) che hanno la possibilità registrare e trasmettere a distanza, sfruttando sofisticati sistemi di telecomunicazione, una quantità sempre maggiore di informazioni sullo stato di salute del paziente.
La pandemia come necessità/opportunità di cambiamento
L’epidemia da covid 19 ha fatto emergere in maniera palese la necessità di implementare rapidamente e in modo efficace la telemedicina. Tanto che a partire da marzo 2020, l’adozione delle misure straordinarie per il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 ha avuto un forte impatto sui servizi di sanità pubblica, determinando l’interruzione dell’erogazione di numerose prestazioni socio-sanitarie.
La pandemia COVID-19 ha evidenziato importanti limiti organizzativi del nostro Sistema Sanitario, rendendo necessaria una profonda riflessione sull’opportunità di sperimentare nuovi modelli assistenziali alternativi alla medicina tradizionale in presenza.
In questo contesto, la telemedicina offre un’opportunità straordinaria per garantire la continuità erogativa di alcune prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, superando i limiti ma senza intaccare l’appropriatezza e l’efficacia della prestazione stessa. Il progetto che parte dall’ospedale di Cento va in questa direzione, come sottolineato dal dottor Roberto Bentivegna.
“Questo progetto fa da apripista a un piano più ampio e articolato, quello dell’azienda digitale, che non richiede solo investimenti tecnologici ma comporta un vero e proprio percorso di trasformazione culturale con l’obiettivo di dare maggiori risposte e garantire maggiore equità” spiega la direttrice generale AUSL Monica Calamai.
“Si tratta di uno strumento fondamentale della sanità digitale e della medicina di prossimità” sottolinea il professor Biagio Sassone, che ne mette in luce le potenzialità: “Di 9300 visite in presenza nel 2019 nelle cardiologie di Cento e Lagosanto, circa 40% sono state di controllo, quindi oltre 3000 prestazioni avrebbero potuto essere eseguite in temeledicina”.
“La nostra Amministrazione si propone di essere partner delle realtà che si occupano della salute in questo territorio – afferma il sindaco di Cento Edoardo Accorsi -, in particolare ora che il PNRR ci permetterà di offrire nuove opportunità ai cittadini”.