Residenza Psichiatrica "Il Convento" S. Bartolo di Ferrara
Per quanto riportato sulla stampa locale nei giorni scorsi, in merito alle condizioni della Residenza Psichiatrica “Il Convento” San Bartolo di Ferrara, la Direzione dell’Azienda USL di Ferrara dichiara che non sussistono particolari disfunzioni strutturali e organizzative, né si constatano condizioni di pericolo ambientale e/o di sicurezza per il personale e per i pazienti ospitati presso la residenza psichiatrica “Il Convento” San Bartolo di Ferrara.
La Residenza "il Convento" ha una mission riabilitativa. Fornisce trattamenti riabilitativi prolungati (6 - 36 mesi) a pazienti affetti da disturbi psichiatrici gravi e persistenti in fase sub-acuta e/o cronica con l'obiettivo di contrastare la disabilità e favorire l’integrazione.
La Residenza il Convento è una struttura idonea, per caratteristiche strutturali e competenze tecniche, a svolgere anche una funzione di supporto e ad accompagnare gli ospiti che, pur avendo alle spalle un reato, stanno compiendo un percorso di rientro nel proprio contesto di vita.
Si tratta di un impegno di cura a carico dei Dipartimenti di salute mentale (DAISM-DP) delle Aziende sanitarie che è iniziato nel 2012, in seguito alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Legge n. 9 del 17 febbraio 2012) e si è progressivamente sviluppato dal 2013 al 2015.
L’integrazione con questa tipologia di utenti non ha portato ad un aumento di episodi di aggressività etero diretta nei confronti di ospiti od operatori. I pochi episodi osservati non sono stati agiti da ospiti autori di reato. E’ pur vero che molti pazienti in carico al DAISM-DP agiscono atti autolesionistici determinati dalle caratteristiche psicopatologiche dei disturbi di personalità di cui sono affetti, ma che, seppur in aumento in generale nella popolazione, sono parte integrante dell’utenza dei servizi psichiatrici territoriali ed ospedalieri e il personale è qualificato per contenere ed affrontare le situazioni. Il personale è a conoscenza di quanto contenuto nella procedura sul rischio auto/etero lesivo, procedura che formalizza modi e metodi per affrontare le situazioni conflittuali e che è attualmente in corso di revisione e che vale per tutte le strutture dell’Azienda USL.
La dotazione organica dei vari profili professionali che operano all’interno della struttura è adeguata alla erogazione delle prestazioni prestabilite ed è tale da mantenere la vocazione riabilitativa originaria della struttura e dei servizi in essa ospitati.
Il DAISM.DP, come tutti i dipartimenti aziendali, organizza eventi di formazione professionale ogni anno per i propri operatori, sulla base del fabbisogno rilevato e manifestato. Non corrisponde, pertanto, al vero che i professionisti non siano in possesso delle competenze e delle conoscenze idonee e sufficienti ad affrontare il lavoro e le situazioni quotidiane. In particolare, si segnala che oltre a formazione più prettamente di natura clinica, è in corso un evento organizzato con la Medicina Legale per gli aspetti di pertinenza di questo specifico ambito lavorativo.
In merito alle condizioni igienico-sanitarie della struttura, S. Bartolo, come ogni altro immobile/struttura dell’Azienda USL è oggetto di interventi di pulizia, sanificazione, derattizzazione, trattamenti antilarvali per zanzare, secondo un calendario concordato previsto nel contratto della gara d’appalto con le ditte specifiche. Si trattano situazioni non eliminabili in modo definitivo per le quali è opportuna una costante azione di vigilanza e trattamento.
A fronte di criticità impreviste, gli operatori possono attivare trattamenti supplementari che vengono effettuati in urgenza.
Stupisce, quindi, come mai, alcuni dipendenti abbiamo lamentato situazioni di insetti o animali non presidiate e non affrontate adeguatamente parlandone con una sigla sindacale, ma parimenti, se realmente esistenti o verificatesi, NON abbiano attivato le procedure previste per il loro trattamento. A questo proposito si fa presente che è in corso una valutazione del corretto comportamento dei dipendenti, per verificare che ognuno abbia effettivamente svolto le proprie funzioni di segnalazione e presidio dell’ambiente di lavoro.
Dal punto di vista strutturale, il fatto che si tratti di un ex convento quattrocentesco rappresenta effettivamente un limite rigido all’utilizzo degli spazi, ma finora ha permesso l’erogazione della cura e della riabilitazione in modo adeguato, facendo fronte di volta in volta alle esigenze di manutenzione ordinaria previste e possibili.
Il crollo che ha interessato un edificio a fianco della chiesa, non ha coinvolto alcuno spazio adibito ad assistenza. Lo spazio è stato delimitato e ne è stato interdetto l’accesso. Chiesa e campanile sono oggetto di richiesta di finanziamento straordinario da parte del Ministero dei beni culturali ai fini della preservazione storica e non per l’assistenza.
La bellezza della struttura storica destinata alla funzione di residenza psichiatrica, la collocazione in area extraurbana immersa nel verde, dovrebbero essere considerati elementi positivi aggiuntivi al trattamento sanitario strettamente considerato. I limiti strutturali finora hanno rappresentato un elemento superato e superabile dall’organizzazione interna e così si proseguirà, pur nella consapevolezza della opportunità di ricollocazione.